REFERENDUM EMBRIONE - GIULIANO FERRARA

Sintesi articolo Tempi n.21 del 19/05/2005
La presenza fisica, il senso di realtà che ti dà la vita - parlare della vita in presenza della vita guardandosi negli occhi - è una dimensione superiore. Voi la chiamate carità, io dico di alta e bella politica. E di questo non finirò mai di ringraziarvi...il secolarismo quando diventa ideologia, quando diventa pensiero unico diventa allora prepotenza - una formidabile crociata contro i diritti umani...Siccome gli uomini sono tutti degni del nostro amore, degni di essere considerati interlocutori adulti, noi rispettiamo le loro idee e, per questo, li critichiamo aspramente, rispettiamo ancor più loro e cerchiamo di evitare gli attacchi personali. Giovanni Paolo II ha parlato di una «shoah», ha parlato dell'aborto come di una «strage sistematica». E, in effetti, se si guardano i dati francesi in trent'anni si scopre che ci sono stati 200 mila aborti l'anno. Mai una curva in diminuzione, mai, in un paese non povero e ignorante ma in un paese supercolto e civilizzato, dove le tecniche anticoncezionali sono sviluppatissime, c'è la pillola del giorno dopo, c'è la RU486 ormai da quindici anni, c'è l'aborto chimico, l'aborto chirurgico. Duecentomila in trent'anni sono 6 milioni. L'altro punto per cui i neosecolaristi sono in difficoltà è che non pronunciano mai la parola embrione. Non la pronunciano mai, mai. Cercano di nasconderla sotto il tappeto, cercano, anche nel linguaggio, di selezionarli, di scartarli e buttarli nel lavandino. Lo scienziato il primo limite che deve porsi è autoevidente, è una verità. Lo dico un po' vergognosamente: voi sapete che io sono uno di quelli del no, sarei di quelli del no, ma voglio lasciare molto spazio a Cesana per argomentare sull'astensione. Dicono che la natura elimina gli embrioni nel corpo della donna. Se lo fa la natura perché non possiamo farlo anche noi? è quello che ha detto il professor Veronesi in trasmissione e io non ho avuto la prontezza di spirito, anche perché mi sembrava così incredibile dover discutere a quel livello, di trovare un argomento facile. L'ha trovato un lettore del mio giornale: Ferrara, doveva dire una cosa coì evidente, anche lo tsunami elimina un sacco di gente e noi che facciamo? Ammaliamo la gente perché c'è stato il terremoto? Perché ci sono le epidemie? Perché c'è stata la peste nera? Erwin Chargaff, uno straordinario biologo e scrittore dice: «Prendi un male, dallo in dosi omeopatiche, vedrai che tanto poi la gente si abituerà». Chargaff è tra gli scopritori del dna ed è un uomo che si è ritratto dalle conseguenze della sua scoperta, non nel senso che abbia rinnegato la medicina biologica, o la biologia e la scienza biologica moderna, ma si è posto il problema del limite. ...Quindi dico agli abrogazionisti e ai neosecolaristi e a tutti coloro che fanno finta di non capire qual è l'essenza del problema: non ci sfidate con le emozioni, non vogliamo scendere sul terreno delle emozioni contro le emozioni. Accettate la verità almeno metodologica di questa sfida importante per il futuro di tutti noi.