Testimonianza di una mamma

Caro Sandro,
mi chiamo Paola e ti scrivo da Reggio Emilia, quando ero in casa dei miei non si è mai data la giusta importanza alla parola aborto, se ne parlava con tranquillità, - "Sai la tipa ha abortito, ma poverina come faceva aveva già un figlio piccolo!!!".
Non si viene giudicati per un aborto, ma sono stata ripetutamente giudicata io che ho avuto la mia prima bimba a 15 anni ed ho dovuto lottare con le unghie e con i denti per poterlo tenere, perche i miei volevano costringermi ad abortire, ed io sono dovuta scappare dall'ospedale, tutti mi hanno giudicata pazza ed ignorante.
Mio caro Sandro per me questa è la prima volta che vedo materialmente qual è il risultato di un aborto, ma ho sempre sentito del mio profondo che non si può e non si deve fare, adesso ho 26 anni ed ho tre magnifiche bambine, tutte e tre venute in momenti difficili e tutte tre tenute e cresciute con amore...
Cerco di dare testimonianza della mia gioia a molte donne che stanno pensando di commettere questi omicidi, ma mio malgrado non tutte mi ascoltano, il mese scorso una mia grandissima amica ha ucciso due gemelli, sol perchè il figlio che aveva non aveva compiuto ancora un anno... sono rimasta malissimo e la nostra amicizia non è piu la stessa.
Ho avuto tre cesari, in tutti e tre i casi ho rischiato un ictus causa della pressione altissima che mi ha sempre accompagnato nelle gravidanze, e da li il mio medico che aveva capito la mia contrarietà per l'aborto mi ha consigliato la chiusura delle tube, meglio evitare mi ha detto.
Vorrei essere piu utile per questa vostra nobile causa, vorrei riuscire ad impedire quanti piu aborti possibili, vorrei aprire la mia casa a tutte le donne che hanno paura, che non sanno affrontare la cosa, e riuscire a renderle serene e ad accettare questa nuova vita...
A chi mi dovrei rivolgere, per diventare un obiettore a tutti gli effetti... avrei pensato di stampare tutte queste foto ed andare negli ospedali dove si continuano a provocare aborti e parlare con le donne che stanno lì in attesa del loro turno, per far nascere dentro di loro un senso di colpa da farle prendere i sensi che stavano perdendo...
Non so se sono stata chiara, sono ancora fortemente scossa dalle immagini che ho visto e non connetto tanto, non so nemmeno come sto facendo a scrivere...
Un saluto sincero a tutti voi.

PAOLA VALENTINO - Reggio Emilia
Email del 21 marzo 2006 - evalp79@yahoo.it

LETTERA DI UN BAMBINO MAI NATO
"Oggi mamma e papà sono andati a ballare, mamma e papà si vogliono bene. Ieri sono andati a sciare, però non sanno che io esisto. Mamma è caduta ed io ho preso un grande spavento. Ma niente di grave. Io sto bene, sono 30 giorni che esisto e ho saputo una cosa carina : sarò femminuccia.
Oggi mi sento proprio bene: mi sono spuntate le braccia.
Oggi mamma si sente male, si è sentita male durante l'interrogazione di storia. Poverina. Mamma ha 13 anni, papà 21.
Mamma oggi è andata dal dottore, poi mi ha portato al parco dove c'era papà che ci aspettava. Mamma ha detto a papà che esisto. Papà gridava, mamma piangeva. Forse dalla gioia. Hanno parlato d'aborto.
Chissà che vuol dire?
Mamma mi ha portato di nuovo dal dottore.
Mamma cos'è questa pillola che hai mangiato?
MAMMA. Aiuto soffoco!!!
MAMMA. aiuto non respiro!!!
MAMMA. perché mi hai ucciso?"
L'aborto è un bambino che dice : - MAMMA TI AVREI VOLUTO BENE !!!



LETTERA DI UN BAMBINO MAI NATO
Oggi sono nato nel cuore di mia mamma, lei ancora non lo sa. Sono stati la mia mamma e il mio papà a crearmi, si vogliono bene. La mamma ha 15 anni e studia Ragioneria e il mio papà ha 17 anni e lavora ogni tanto... Incominciano a crescere le gambe e le braccia e i primi capelli castani come la mamma. Nascerò in febbraio e spero di chiamarmi...
Oggi la mamma si è sentita male, perciò si è accorta della mia presenza. Allora la mamma ha paura di dirlo a papà, perché teme che possa lasciarla.
Oggi la mamma è andata in clinica e mentre aspettava pensava a una parola: "aborto". Io non so cosa vuol dire, ma me lo farò dire quando nascerò.
Mi dispiace, il significato di quella parola non lo potrò mai sapere, perché la mamma mi ha ucciso. Peccato, le volevo già bene!
Aborto: la voce soffocante di un bambino che dice: "Mamma, ti avrei voluto bene".