WOJTYLA, IL PAPATO DAI MOLTI RECORD

La Stampa web 30.4.2003
Da oggi Giovanni Paolo II è titolare del quarto regno più lungo nella storia dei 264 pontefici romani.
«Batte» infatti papa Braschi, Pio VI, il Papa morto prigioniero di Napoleone, che regnò dal 1775 al 1799.
Karol Wojtyla è stato eletto al soglio di Pietro il 16 ottobre 1978, anche se il suo pontificato ha avuto ufficialmente inizio il 22 ottobre. Di conseguenza, con 24 anni, 6 mesi e 8 giorni di governo della Chiesa Giovanni Paolo II supera Pio VI.
Soltanto altri tre pontefici hanno governato la Chiesa più a lungo di lui;
e uno di questi era San Pietro, le cui cifre reali non sono chiare, anche se per convenzione si ammette abbia regnato un periodo oscillante fra i 34 e i 37 anni.
Di Pio IX invece si hanno date certe: il «cittadino Mastai» ha governato per 31 anni, 7 mesi, 21 giorni, dal 1846 al 1878.
Il prossimo «avversario» di Giovanni Paolo II sarà papa Pecci, Leone XIII, che è stato sul trono pontificio per ben 25 anni e 5 mesi, dal 1878 al 1903.
E’ ormai difficile tenere conto di tutti i record totalizzati da Papa Wojtyla, che festeggerà il 16 ottobre prossimo i suoi venticinque anni di regno.
Fino ad oggi ha portato a 98 il numero dei viaggi internazionali, che toccheranno a giugno in Croazia quota cento. Ha percorso più di un milione e 150 mila chilometri. E’ come compiere 29 volte il giro del mondo, oppure fare per più di tre volte la distanza che separa la terra dalla luna.
Giovanni Paolo II ha trascorso più del 6% del suo regno fuori dal Vaticano.
Nessun Pontefice prima di lui ha elevato così tanti beati e santi alla gloria degli altari: con l'ultima canonizzazione, quella del fondatore dell'Opus Dei Josemaria Escrivà de Balaguer lo scorso 6 ottobre, hanno raggiunto quota 464 i santi, che diventeranno 469 domenica prossima, a Madrid. Sono 1313 i beati, con i sei elevati domenica scorsa agli onori dell’altare.
Solo nel 2002 a Roma, tra udienze generali, Messe e Angelus, Giovanni Paolo II ha incontrato quasi tre milioni di persone; per l’esattezza due milioni e 823 mila e 500, secondo la prefettura della Casa Pontificia. Ma questo calcolo non tiene conto delle persone che il Pontefice ha visto durante i viaggi all’estero.

Le battute di Karol Wojtyla Mentre era ricoverato al Policlinico Gemelli dopo l'operazione al femore, un monsignore di curia particolarmente zelante gli disse: "Santità sta meglio ora, più di quanto non lo fosse prima…" E il Papa di rimando: "Scusi, ma allora perché non si fa operare lei". Durante uno dei suoi innumerevoli viaggi in Africa gli venne presentato un sovrano accompagnato da una signora. "Santità questa è la regina madre" gli dissero presentandogli la donna. Vedendo che però era piuttosto giovane, Giovanni Paolo II chiese sorpreso: "Ma è la madre del sovrano?" "No, santità, è la madre dei figli del sovrano, una delle otto mogli del re". "Ah ho capito -sorrise Wojtyla, senza fare una piega - vedo che qui siamo ancora nell'Antico Testamento". Ad Introd, invece, il paesino valdostano dove spesso ha trascorso le vacanze estive, un giorno un gruppo di persone che facevano di tutto per essere notate venne bloccato dalle inflessibili guardie del corpo del Papa. Il Papa piuttosto incuriosito per tanto baccano chiese chi fossero. "Santità sono extracomunitari" "Beh, allora che aspettiamo ad andare da loro, visto che anche io sono un extracomunitario". Ricevendo in Vaticano il vescovo francese, Jacques Gaillot, sospeso dalle sue funzioni perché si era pronunciato a favore delle unioni omosessuali, Giovanni Paolo II lo apostrofò bonariamente: "caro fratello, ho saputo che spesso canti fuori dal coro. E' bene però che tutti i vescovi cantino assieme in coro". Un'altra volta di fronte alla critiche a lui rivolte sul fatto che passava troppo tempo in viaggio a visitare Paesi lontani, Wojtyla precisò che lui era "il successore di Pietro ma anche di San Paolo, il quale per fare apostolato era sempre in giro per il mondo". A Manila, durante l'Incontro Mondiale coi giovani, Wojtyla che all'epoca usava il bastone per i postumi della sua operazione al femore, lo usò come se fosse una bacchetta per dirigere l'orchestra. Poi rivolto ai suoi collaboratori aggiunse: "Ecco questo mi potrebbe servire anche per qualche giornalista…" da http://notizie.virgilio.it/primopiano/124/