LEGGI RAZZIALI IN ITALIA DEL 1938 VOLUTE DA MUSSOLINI E FIRMATE DAL RE SAVOIA

Luglio 1938
I quotidiani italiani pubblicano "Il manifesto della razza" in cui si dichiara che "gli ebrei non appartengono alla razza italiana". Presso il ministero dell'interno e istituita una sezione per la demografia e la razza. Parte il censimento degli ebrei.
Settembre 1938
Gli ebrei vengono esclusi dall'insegnamento. Gli alunni di "razza ebraica" non possono essere ammessi nelle scuole pubbliche.
Le librerie non possono pił esporre libri di autori israeliti, le case editrici non possono pubblicarli.
Ottobre 1938
Il Gran Consiglio del fascismo stende la "Magna Charta" dell'Italia razzista: gli ebrei non possono essere iscritti al partito fascista;
essere possessori o dirigenti di aziende che impieghino pił di cento persone; essere possessori di oltre 50 ettari di terreno; prestare servizio militare.
Novembre 1938
Viene disposto il licenziamento di tutte le persone di "razza ebraica" dipendenti di uffici pubblici statali e parastatali, scuole private, banche, imprese private di assicurazione.
Agosto 1939
Gli ebrei non possono essere giornalisti. Negli anni successivi viene proibito agli ebrei l'esercizio di qualunque attivitą, dall'amministrazione dei condomini all'allevamento dei piccioni viaggiatori.