CIÙ CIÙ IL BARBARO

La seguente storiella molto fantasiosa è stata scritta da un mio caro amico, Luigi Pomante nel lontano 1987, ai tempi del bienno all'ITIS di Giulianova. Ci facemmo una sorta di libricino che vendevamo a 500 lire. Vendemmo 3 copie, mentre le altre le regalammo. Nasce da una simpatica presa in giro al sottoscritto, e a distanza di tanti anni mi fa ancora ridere e quindi ve la ripropongo. Ci fu persino chi mi chiese l'autografo :-). C'è anche la foto della copertina originale.
Buona Lettura

Ciù Ciù il barbaro

INTRODUZIONE
Questa è la storia di Ciù Ciù il barbaro nato nella fredda Germania il 2 Novembre 9 A.C., un ragazzo coraggioso e cattivo che devastò Roma e fece molti chilometri con la sua vespa marrone, questo colore che gli permetteva di mimetizzarsi molto bene. Fu un personaggio molto importante per la storia mondiale: aiutò Gesù quando era ancora in fasce, liberò la sua gente dal dominio Romano, però distrusse monumenti storici, e fu lui ad inquinare i mari e non le industrie moderne come si crede.

Ogni riferimento a persone, cose o fatti realmente accaduti o esistiti è puramente voluto.

CIÙ CIÙ IL BARBARO
Era il 2/11/9 A.C. di Venerdì, quando in una fredda notte anzi freddissima, nella fredda Germania dell'Ovest, dove sorge l'attuale Francoforte (vedi cartina R.F.T.) si udì un urlo tremendo che squarcio le fredde tenebre e frantumò il muro del suono (oggi è stato ricostruito).
Era nato lui, il cattivo, il malvagio, solo il suo nome faceva scappare le pecore, dove passava lui non si vendevano più vespe, era Ciù Ciù Il Barbaro discendente da un'antica famiglia di cattivi.
Quando gli diedero lo schiaffetto per farlo respirare, ebbe una crisi nervosa e fuggì da casa alla tenera età di un giorno. Si nascose nelle fredde steppe della Russia del sud dove fu accudito da una coppia di cinghiali sterili.
Un giorno uccise i genitori adottivi e con le loro zampe vi si costruì le proprie unghie finte e con le pellicce si fece gli scarponi (che ancora porta).
Poco tempo dopo uccise un orso, con la pelliccia si fece le mutandine e la carne cruda se la mangiò per colazione.
Una notte sentendo gli ululati dei cojote, ebbe un'ispirazione e decise di recarsi in Italia. Attraversò la Germania, la Svizzera, con la testa spaccò le Alpi per aprirsi un sentiero. Devastò Torino, Milano e si accingeva a fare la stessa cosa a Verona, udì un boato tremendo dall'Arena di Verona e andò a vedere incuriosito, proprio nel mezzo vide una vespa marrone incatenata che cercava di liberarsi, Ciù Ciù affascinato e commosso si affilò le unghia finte e taglio le catene, in fretta si tolse le mutandine, vi ci sellò la vespa e partì alla volta di Roma. Per la strada incontrò la spedizione che andava in Germania a limitare i confini, Ciù Ciù per aiutare la sua patria si divertì ad arrotare i soldati.
Era il 2 novembre (giorno dei morti) del 6 A.C., Ciù Ciù festeggiava i suoi 3 anni, così per divertirsi tappò il Foro Romano e distrusse il Colosseo. I Romani per salvare l'onore dissero che era stata un'onda di Barbari. Poi per un periodo di tempo (fino al 2 A.C.) non abbiamo più notizie di Ciù Ciù, crediamo che sia andato a fare un pisolino e la sua fedele vespa si sia scordata di svegliarlo.
All'età ormai matura di 7 anni si preparò a compiere il rito sacro per entrare a far parte della C.L. (Commando delle Lande nevose) e iscriversi al GS (Gioventù Sanguinaria). Il rito consisteva nell'attraversare il lago dei piranha, la foresta dei boa ed uccidere il ferocissimo lupo. I piranha finirono dal dentista per comprarsi una dentiera nuova, i boa rimasero annodati e formarono la sua cinta El Serpe e del lupo l'unico segno rimasto era la sua pelliccia che Ciù Ciù aveva usato come parrucca per il carnevale di quell'anno.
A 8 anni sentì il bisogno di avventurarsi per il mare, ed uccise 327 persone che gli dissero che non poteva andare solo con la sua vespa, e dimostrò al mondo cosa era capace. Attraversò l'Atlantico, il Pacifico ed il Mediterraneo ed approdò a Nazareth giusto in tempo per assistere alla nascita di Gesù Cristo. Arrivato a Nazareth vide la stella cometa e con una pietrata la fece cadere sulla capanna sbagliata, poco dopo incontrò i Re Magi, li schiaffeggiò, rubò loro oro, incenso e mirra sostituendoli con grano, orzo e avena. Si recò alla capanna, si travesti da angelo e rapì il bambin Gesù portandolo in Egitto. In quel periodo, Erode fece uccidere tutti i bambini maschi, ma Gesù essendo in Egitto si salvò.
Così per ringraziare Ciù Ciù il Barbaro dal cuore buono, Gesù gli regalò una spada scurreggiante, che allontanava qualsiasi nemico. Per lavarsi (perchè era tanto che non lo faceva) si fece una nuotatina fino alla penisola italica, e proprio in questo periodo si rileva il grande inquinamento, il mare diventò nero, morì la fauna e la flora marina ed i marinai in navigazione rimasero asfissiati.

A 10 anni decise di provare la puzza della sua spada, tanto che la Sicilia e la Sardegna si allontanarono dalla penisola.
Tornò nella sua patria natale (Germania dell'Ovest), verso Pasqua, si recò nella fossa dove era nato, e vide i genitori incatenati. Giurò vendetta, e in quel momento vide un soldato romano che gli puntava il pugnale, Ciù Ciù agitò la spada, ma non la usò perché il soldato era già morto. Poi arrivò tutto l'esercito, e Ciù Ciù fece una carneficina, una carneficiona, una carneficetta e aprì una macelleria. Con la macelleria sfamò molte persone appartenenti alle diverse tribù germaniche per circa un anno e guadagnò abbastanza per permettersi un viaggio in Toscana in prima classe con la vacca per il latte fresco sempre a disposizione (in questo viaggio Ciù Ciù il Barbaro non va con la sua fedelissima vespa, perchè quest'ultima aveva qualche problema e non sviluppava abbastanza vacche vapore, e quindi il barbaro l'aveva portato al carrettaio).
Ma in Toscana, e precisamente a Pisa, fu attaccato nuovamente dai romani. Ciù Ciù questa volta ebbe pietà di loro e li risparmiò, e diede loro un saggio della sua forza testale, e proprio con la testa storse la torre di Pisa, i soldati impressionati tornarono a Roma in un batter d'occhio.
Ciù Ciù giunto a Roma si alleò con dei ribelli e attuarono la rivolta. Una notte attaccarono i romani e conquistarono il potere e Ciù Ciù divenne il quinto imperatore di Roma. Governò fino all'età di 12 anni, poi si stufò di quella vita ed inventò un gioco: lui entrava nell'arena con la sua vespa, poi venivano introdotti nell'arena leoni, bisonti e gorilla, Ciù Ciù li rincorreva mentre gli animali scappavano terrorizzati, ma un giorno gli animali fuggirono e distrussero le terme e l'arco di Traiano, e fu cacciato da Roma.
Girovagò fino all'età di 13 anni, poi si diede all'alpinismo, divenne subito famoso per il metodo da lui inventato per scalare. Distruggeva la parte inferiore della montagna finché non raggiungeva l'altezza di un paio di metri, poi con la sua vespa, opportunamente truccata con ruote dentate e liane, saliva in cima e piantava la bandiera con scritto: "QUI CI HO ARRIVATO PRIMA ME".
Stufo dell'alpinismo tornò in Germani e si diede alle invenzioni, inventò il primo razzo della storia ricavato da un albero cavo e come reattore utilizzo un composto chimico (Ps20Pc34) dove Ps indica la puzza della sua spada e Pc indica la sua puzza corporea, e inventò il primo casco non omologato tanto che prese anche una multa.
Al primo lancio torno indietro e formo la fosse delle Marianne, ci riprovò e precipitò formando la Conca del Fucino rimanendo sotterrato per alcuni anni nella crosta terrestre.

Durante un viaggio in Italia si innamorò di una ragazza di nome Ciuciolina con la quale si sfogava (qualche bacetto ogni tanto). A 14 anni sposò ciuciolina e dopo nove mesi nacque un Ciao, però Ciù Ciù voleva un Bravo così abbandonò la moglie e scappò in Siberia.
Non si era mai trovato così bene, ma un brutto giorno ebbe la febbre e il clima divenne tropicale, grazie a lui si formarono le grandi città, e Ciù Ciù fuggi via da quel ambiente così inospitale per lui.
Trovò dimora nelle Valli del Comacchio, ma venne cacciato perchè da quel giorno non si trovarono più anguille, così girò per il mondo senza meta, e potè apprezzare come USA e URSS litigassero per lo scudo spaziale. Costruì un razzo-forno, che lanciò verso gli USA e lo scudo spaziale si fuse, quel giorno in America pioveva acciaio.
Poi per mettere fine a tutti i litigi, Ciù Ciù decise di dividere il mondo a metà. Alzò la sua spada scurreggiante (che per il momento era cacarellante perchè aveva la diarrea) divise così la terra in due parti disuguali, dividendo i padri dai figli, i nonni dai nipoti, le vespe dai motorini e i Russi dagli Americani.
Un giorno, approssimativamente il 10 aprile alle 3.45 e 17 secondi, Ciù Ciù vide per caso su una pagina di ROZZ il giornale per i non vedenti (lui non sapeva leggere, perciò era come se non vedeva) che in Germania si svolgevano le Olimpiadi Barbare,
Corse ad iscriversi e qui riportiamo la sua firma originale: X .
Le gare ebbero inizio il 15 aprile. C'erano sei discipline; il lancio del gatto, il tiro al ciccione, il salto in basso, il lancio dell'alabarda, la gara di tuffi e la crudele maratona. Il premio in palio era la tanto ambita "BARBARIANS CUP" che a Ciù Ciù serviva come marmitta nuova per la sua vespa. Squillo di trombe, rullo di tamburi, rumore di vespa ed iniziarono le gare.
Il lancio del gatto consisteva nell'afferrare il gatto per la coda, farlo ruotare, e lanciarlo. In questa prova il nostro eroe non ebbe problema infatti i gatti erano allergici a Ciù Ciù quindi si allontavano il più possibile avvantaggiandolo.
Per il tiro al ciccione bisognava colpire un uomo magro con una sola freccia, Ciù Ciù vinse ma fu squalificato ed il giudice finì all'ospedale nell'intento di fargli capire che non poteva tirare 15000 frecce contemporaneamente. Nel salto in basso Ciù Ciù straccio tutti, li stracciò nel senso che il giorno prima durante una lite lui strappò a metà gli avversari, che essendo tutti ricuciti saltarono poco più di 1.30 metri, lui arrivò a 8.00m.
Ma la sua vera specialità erano i tuffi, leggermente diversi da quelli che il lettore ha presenti per un insignificante, insula cosuccia da niente, i tuffi non si svolgevano in piscina ma in una piazza di granito, da una postazione alta 20 metri. I concorrenti che inizialmente erano circa 15345672 si ritirarono e rimasero Ciù Ciù, Ballonix, Barbara, Austria e Malvogius. Ballonix si fratturò 15 costole e 4 braccia e si ritirò, Barbara atterrò in piedi e prese 0.1 punti, di Austria non rimase traccia mentre Malvagious raccimolò 2 punti con qualche leggero trucco, Ciù Ciù invece saltò, volteggiò, eseguì un triplo salto vitale con doppia piroetta e arrivò slanciato a terra urtando la testa sul granito. Subito accorsero gli infermieri, i pompieri, i carabinieri, i barbieri, i carpentieri ma ormai non c'era più nulla da fare, l'annuncio fu dato da Fra Ciucino che disse: "il granito è spaccato irrimediabilmente e deve essere sostituito".
Il lancio dell'alabarda fu un vero spasso per Ciù ciù che vinse ancora. Si doveva uccidere il maggior numero di spettatori, e dopo il suo lancio lo stadio che era tutto esaurito si svuotò, li aveva presi tutti, pure il becchino.
Gli altri atleti lo volevano linciare per aver ucciso tutti gli spettatori. La maratona consisteva nel attraversare tutto il mondo. Si concluse in 13 ore. Indovinate chi vinse? Ciù Ciù direte voi, invece lui arrivò secondo preceduto da barbara (però Ciù Ciù vinse lo stesso la Barbarians Cup per maggior numero di prove vinte) e fu allora che si accorse di lei.
Era una splendida ragazza (secondo lui) che impazziva per Ciù Ciù. Una sera venne invitato nella tana dell'amore, lei lo attendeva con un body in pelle di serpente, molto trasparente. Lui entrò, c'era un grande letto morbido, soffice e spazioso, lei era lì sdraiata seminuda, così Ciù Ciù il barbaro si fece avanti e si scatenò, cacciando la sua arma più potente.
Ora siamo nel 1987 D.C. e quei due sono ancora lì, e Ciù Ciù ha appena finito di leggerle la BIBBIA.
AMEN