DIXIT DEFINITIVO - FRASI AFORISMI CITAZIONI

MENÙ | da 1 a 400 | da 401 a 800 | da 801 a 1200 | da 1201 a 1600 | da 1601 a 2000 | da 2001 a 2400 | da 2401 a 2800 | da 2801 a 3000 | da 3001 a 3300 | da 3301 a 3500 | da 3501 alla fine

3301) L'altro giorno una mia alunna confessava in classe: «Prof, mi sono fatta spesso la domanda: ma io qui sulla terra che ci sto a fare? Ma dato che quasi nessuno se la pone più e io non riesco a trovare una risposta, sono arrivata alla conclusione che non c'è risposta». (Franco Bruschi - Varese - Tempi 19/04/2007 p.65)

3302) L'elogio più grande che il Papa ha fatto Giussani è quando gli dice: "Lei non ha cercato di scoprire cose nuove, ma di recuperare il meglio della tradizione cristiana". (Jesùs Carrascosa - 29/11/2004 - Sala Saturnia - Trieste)

3303) Per Giussani è chiaro che la Chiesa è la continuità di Cristo nella storia. Per lui Cristo è la pretesa di essere Dio e per lui la Chiesa è la pretesa di essere la continuità di Cristo nella storia. E questo è il valore della Chiesa. E se la Chiesa perde questo, ha perso tutto, ha perso tutto. Per questo io adesso dovrò andare a parlare in Argentina in un congresso di educatori - 2000 insegnanti e rettori di tutta l'Argentina - e l'impostazione sono i valori, cioè i frutti senza l'albero. I frutti possono durare una stagione, alcune stagioni, ma senza l'albero finiscono, si esauriscono e non si impara. (Jesùs Carrascosa - 29/11/2004 - Sala Saturnia - Trieste)

3304) Quindi il metodo è una presenza che si propone. E per me con i miei allievi è stato così. Io con i miei allievi, dopo un anno di insegnamento, siccome avevano soldi, io ho detto: "Le cose che durante tutto quest'anno ho voluto dirvi è impossibile che l'abbiate capite. Perché? Perché soltanto si possono capire se si vedono quindi queste estate vi propongo di venire con me alle Dolomiti dove c'è della gente che sono amici - facendo lezione avete capito che ho amici italiani - e se volete venite. (Jesùs Carrascosa - 29/11/2004 - Sala Saturnia - Trieste)

3305) Reazioni naturali di uomini per i quali pensiero e realtà si sono dissociati, la realtà si è fatta impenetrabile alla luce del pensiero, e il pensiero stesso, non più vincolato all'episodio come il cerchio resta legato al proprio assunto focale, rischia di perdere ogni significato o di ridursi a masticare vecchie verità prive di ogni aggancio concreto. (Hannah Arendt)

3306) Un ragazzo domanda: "Io non sono credente. Come faccio a sapere di avere incontrato Cristo?"- "Ragazzo mi metti proprio KO - dice don Giussani - perché se io ti dico come è veramente che io ho incontrato Cristo e lo incontro tutt'ora nella compagnia della gente che come me l'ha riconosciuto, se ti dico questo non ti ho ancora detto niente perché per te non è ancora esperienza, capisci? Ma se io ti dico che per me è l'ideale capisci che c'è un nesso tra me e questo Cristo. E quest'uomo nato 2000 anni fa mi fa vivere, mi esalta, mi tiene su, mi cambia". (Roberto Fontolan - 29/11/2004 - Sala Saturnia - Trieste)

3307) Una volta dopo una cena con un cardinale importante che io avevo sentito come molto vicino a noi, io ho detto: "Questo qua ha la stessa proposta che noi, no?" E lui mi diceva: "Speriamo che abbia anche il metodo" perché se ha la proposta e non ha il metodo allora è disperante. E questo il motivo per cui tantissimi cristiani e cattolici sono più tristi degli altri perché uno che conosce la meta ma non conosce la strada è più disperato. Giussani difatti questo ce l'aveva chiaro. (Jesùs Carrascosa - 29/11/2004 - Sala Saturnia - Trieste)

3308) «Uccidi!». «Ammazza Regis!». «Io non ammazzerò Regis. Io non ammazzerò più nessuno». «Allora muori!». (Edimar fu un meninho da rua ucciso 12 anni fa nelle favelas di Rio de Janeiro perché si era rifiutato di uccidere un compagno - Tempi 19/04/2007 p.25)

3309) Il più grande successo di Satana è riuscire a far credere di non esistere. E ci è quasi riuscito. Anche all'interno della Chiesa. Abbiamo un clero e un episcopato che non credono più nel demonio, negli esorcismi, nei mali straordinari che il diavolo può dare, e nemmeno nel potere che Gesù ha concesso di scacciare i demoni. Il demonio per sedurre l'uomo ha una strategia monotona... Fa credere che l'inferno non c'è, che il peccato non esiste ma è solo un'esperienza in più da fare. Concupiscenza, successo e potere sono le tre grandi passioni su cui Satana insiste... Chi non crede nel demonio non crede nel Vangelo. (padre Gabriele Amorth - 30 giorni - Giugno 2001)

3310) Sta dicendo che anche qui, come in ogni guerra, Satana vuole conquistare i generali avversari? AMORTH: È una strategia vincente. Si tenta sempre di attuarla. Soprattutto quando le difese dell'avversario sono deboli. E anche Satana ci prova. Ma grazie al cielo c'è lo Spirito Santo che regge la Chiesa: «Le porte dell'inferno non prevarranno». Nonostante le defezioni. E nonostante i tradimenti. Che non devono meravigliare. Il primo traditore fu uno degli apostoli più vicini a Gesù: Giuda Iscariota. Però nonostante questo la Chiesa continua nel suo cammino. È tenuta in piedi dallo Spirito Santo e quindi tutte le lotte di Satana possono avere solo dei risultati parziali. Certo, il demonio può vincere delle battaglie. Anche importanti. Ma mai la guerra. (padre Gabriele Amorth - 30 giorni - Giugno 2001)

3311) Ciò che mi colpisce, quando considero il mondo cattolico, è che all'interno del cattolicesimo sembra talvolta predominare un pensiero di tipo non cattolico, e può avvenire che questo pensiero non cattolico all'interno del cattolicesimo diventi domani il più forte. Ma esso non rappresenterà mai il pensiero della Chiesa. Bisogna che sussista un piccolo gregge, per quanto piccolo esso sia. (citazione riportata in J. Guitton, Paolo VI segreto, ed. Paoline, pp. 152-53).

3312) ... narra di essere stato catturato dal nemico e di come le cose presero una piega inaspettata. "Ero certo che sarei stato ucciso. Ero nervoso e scontroso. Cercai nelle tasche qualche sigaretta che fosse sfuggita alla perquisizione. Ne trovai una e per via del tremito alle mani riuscii a malapena a portarmela alle labbra. Ma non avevo fiammiferi, me li avevano portati via. Guardai attraverso le sbarre il mio carceriere. Lui non ricambiò lo sguardo. D'altra parte non si ricambia lo sguardo con una cosa, un cadavere. Lo chiamai dicendo: "Hai da accendere, per favore?" Mi guardò, scrollò le spalle e venne ad accendermi la sigaretta. Quando si avvicinò e accese il fiammifero, i suoi occhi inavvertitamente si incrociarono con i miei. In quel momento sorrisi. Non so perché. Forse era nervosismo, forse era perché quando si sta molto vicini l'un l'altro è molto difficile non sorridere. Comunque, sorrisi. In quel momento fu come se una scintilla scoccasse fra i nostri cuori, fra le nostre anime umane. So che lui non voleva, ma il mio sorriso attraversò le sbarre e generò un sorriso anche sulle sue labbra. Mi accese la sigaretta ma rimase vicino, guardandomi direttamente negli occhi e sorridendo ancora. Continuai a sorridergli, ora vedendolo come una persona e non soltanto un carceriere. E anche il suo modo di guardarmi sembrò assumere una nuova dimensione." Il carceriere chiese al prigioniero se avesse dei figli e questi gli mostrò in lacrime le foto della propria famiglia. "Improvvisamente senza una parola di più mi aprì la cella e mi condusse fuori ... e mi liberò. E senza una parola di più ritornò verso la città. La mia vita fu salvata da un sorriso." (Saint Exupéry, "Il sorriso" - autore de "Il piccolo principe" e anche un pilota d'aereo e che durante la prima guerra mondiale combatté nella guerra civile spagnola contro i nazisti)

3313) Parecchi anni fa, un uomo vendeva palloncini per le strade di New York. Quando gli affari erano un po' fiacchi, faceva volare in aria un palloncino. Mentre volteggiava in aria, si radunava una nuova folla di acquirenti e le vendite riprendevano per qualche minuto. Alternava i colori, sciogliendone prima uno bianco, poi uno rosso e uno giallo. Dopo un po' un ragazzino afroamericano gli dette uno strattone alla manica della giacca, lo guardò negli occhi e gli fece una domanda acuta: "Signore, se lasciasse andare un palloncino nero, salirebbe in alto?" Il venditore di palloncini guardò il ragazzo e con saggezza e comprensione gli disse: "Figliolo, è quello che è dentro i palloncini che li fa salire" (tratto da "Ci vediamo sulla cima di Zig Ziglar") "Se fossi più giovane, se fossi più ricco, se fossi un uomo, se fossi più bella..." Come il bambino della storia molte persone spesso non pensano che il successo dipenda da ciò che hanno dentro ma da fattori puramente esteriori. Ciascuno di noi ha enormi potenzialità che nella maggior parte dei casi non solo non vengono espresse, ma neppure vengono esplorate. Ecco perché molte persone vivono tutta la propria vita come quei palloncini che restano appesi ad un'asta finché non si sgonfiano. E tutto perché non hanno trovato il tempo, o forse il coraggio di guardarsi veramente dentro e sprigionare la propria energia.

3314) Quando un bambino gioca spensierato e ride non ci chiediamo: "Cosa è successo?" Al contrario iniziamo a preoccuparci quando è triste ed imbronciato. Con gli adulti sembra che funzioni l'esatto opposto. È assai frequente vedere gente che si lamenta del tempo, dell'euro, del governo e chi più ne ha più ne metta, tanto che quasi ci sorprendiamo quando incontriamo una persona che sorride.

3315) Io non voglio vivere inutilmente: è la mia ossessione. E poi tra due amici profondi cosa si desidera? L'aspirazione dell'amicizia è l'unione, è quella di immedesimarsi, impastarsi, diventare la stessa persona, la stessa fisionomia dell'Amico: ma Gesù è in Croce... la gioia più grande della nostra vita è quella che ad ogni piccola o grande sofferenza ci fa scoprire: "ecco ora sei più simile", più "impastato con Lui" La vita per la felicità degli uomini, per l'amicizia di Gesù. Caro amico, una benedizione? Ecco io allargo le braccia e te la mando con tutta la passione del cuore: solo perché serva anch'essa ad ottenerti un unico assillo nella vita: l'amicizia di Gesù Cristo - la felicità degli uomini. Ed il resto... vanitas vanitatum. (Luigi Giussani - Lettere di fede e di amicizia ad Angelo Majo p.26 - 1997 San Paolo)

3316) A chi raccontiamo ciò che è accaduto sulla terra, per chi sistemiamo ovunque specchi enormi, nella speranza che riflettano qualcosa e non svanisca? (Czeslaw Milosz - "Annalena")

3317) L'unica possibilità per un principio etico di essere verificato e convalidato è quando esso si manifesta sotto forma di esperienza. (Hannah Arendt)

3318) Il fatto di far parte di un club cristiano non mi turberebbe più di tanto. Ciò che mi dà fastidio nell'Unione Europea è che si tratta di un club, ma di mentitori, di persone che negano l'evidenza dell'influenza. (Remi Brague, Tracce apr 2007)

3319) Chesterton scrive che se il cerchio suggerisce infinità e perfezione, la croce ha al proprio cuore "una collisione e una contraddizione" (George Weigel - Tempi 03/05/07 P.51)

3320) Se si lascia cadere la domanda sulla verità e la concreta possibilità per ogni persona di poterla raggiungere, la vita finisce per essere ridotta ad un ventaglio di ipotesi, prive di riferimenti certi. (Benedetto XVI)

3321) Bisogna fare tutto il bene possibile, amare la libertà sopra ogni cosa e non tradire mai la verità. (Ludwig Von Beethoven)

3322) Educazione non è camminare impettiti in un edificio pieno di corridoi e di lavagne, e non è superare un test e nemmeno rispondere a una serie di domande. Educazione è essere presi per mano da un amore che apre alla realtà; è camminare con qualcuno che si affeziona al tuo destino. (Buone Notizie AVSI Apr 2007 p.1)

3323) Non c'è pace senza giustizia e non c'è giustizia senza perdono. (Giovanni Paolo II)

3324) La cosa che manca di più allo sviluppo non sono i soldi, ma le persone in grado di usarli al meglio. (Buone Notizie AVSI Apr 2007 p.12)

3325) Ci si mette molto tempo per diventare giovani. (Pablo Picasso)

3326) La durezza del cuore è il nostro nemico, e può farci sembrare "inutile" Gesù. Per fortuna siamo circondati da uomini santi e anche da uomini che tanto santi non sono, ma che tuttavia non hanno il cuore duro, i quali nel nome di Gesù con opere manifeste e opere nascoste, con grandi gesti e con gesti invisibili, stanno rendendo la vita più umana. (Editoriale Tracce mag 2007 p.128)

3327) Il destino, cioè l'ideale, è la cosa più presente che ci sia. Infatti quello che sei in questo momento ha consistenza per l'ideale, ha consistenza per il destino. (Luigi Giussani - Tracce mag 2007 p.127)

3328) "Un ebraismo quale che sia la concezione di Dio deve opporsi risolutamente al naturalismo". E perchè mai? Perchè "L'ipotesi che il mondo sia il luogo di un'assenza di senso è recepibile a condizione che si trovi un solo uomo pronto ad accettarne tutte le conseguenze". (Gersham Scholem - Tracce mag 2007 p.123)

3329) Tutta la storia di Cometa (opera che aiuta oltre 300 bambini e ragazzi) inizia da un fatto doloroso e da una frase detta a Erasmo, Innocente e Maria Grazia, dal padre poco prima di morire: "Vi lascio la mia fede. Un'unica raccomandazione vivete in comunione" (Tracce mag 2007 p.119)

3330) Nessuno pensi di non aver bisogno di conversione infatti sarebbe il modo più semplice e fatale di vanificare l'azione e il mistero di Cristo. (Giacomo Biffi - Tracce mag 2007 p.114)

3331) Non è vero che oggi non ci sia più il senso del peccato. C'è un acutissimo senso del peccato altrui. (Giacomo Biffi - Tracce mag 2007 p.114)

3332) La morte è un fatto, e contro i fatti nessuna filosofia, nessuna ideologia, nessuna illusione estetica, nessuna determinazione volontaristica riesce a spuntarla. A un fatto soltanto un altro fatto può opporsi vittoriosamente. (Giacomo Biffi - Tracce mag 2007 p.115)

3333) I giovani di oggi non sanno chi sono. Forse non vogliono saperlo. Preferiscono restare passivi e vivono avvolti in un misterioso torpore. (Stefano Pellegrino - Saluto a Benedetto XVI - Pavia - Tracce mag 2007 p.113)

3334) S.Agostino rimase sempre una persona in ricerca. Non si accontentò mai della vita così come essa si presentava e come tutti la vivevano. Era sempre tormentato dalla questione della verità. Voleva trovare la verità. Voleva riuscire a sapere che cosa è l'uomo; da dove proviene il mondo; di dove veniamo noi stessi, dove andiamo e come possiamo trovare la vita vera. Voleva trovare la retta vita e non semplicemente vivere ciecamente senza senso e senza meta. La passione per la verità è vera parola chiave della sua vita. (Benedetto XVI - Tracce mag 2007 p.112)

3335) Una vera tradizione non è la testimonianza di un passato concluso, ma una forza viva che anima e informa di sè il presente. (Igor Stravinskij)

3336) Quante sono le cose che fanno ridere e piangere allo stesso tempo?

3337) Siamo nati vecchi e occorre tutta una vita per diventare giovani. (Tracce mag 2007 p.86)

3338) Il procedimento del ricercatore prevede una serie di valutazioni, tra le quali quella scientifica (Che obiettivo ho? C'è discrepanza tra obiettivo e metodo utilizzato? Quali risultati posso ottenere?), quella clinica (Quali priorità? Che rapporto c'è tra il costo e beneficio per il paziente?) e quella etica (Se il mio obiettivo è curare, i mezzi che utilizzo devono essere ordinati secondo lo scopo). (Prof.ssa Parolini - Tracce mag 2007 p.87)

3339) Dove c'è tirannia
là c'è tirannia
non solo nella prigione
[..]
anche da te parte e inonda,
anche tu ne sei membra,
così viviamo nel buio come talpe,
sebbene sopra di noi ci sia il sole. (Gyula Illyes)

3340) Che cosa vuole dire Dio alla nostra vita attraverso la presenza degli anziani? [...] Veniamo al mondo bisognosi di tutto e poco a poco riacquisiamo, purtroppo in modo generalmente drammatico, l'esperienza di essere bisognosi di tutto. E in questo totale essere consegnato a un altro sta in fondo il grande insegnamento della vita dell'anziano. Come stare dunque di fronte all'anziano? Stare, e basta. È la cosa più grande che si può fare. Imparando ad affidare queste persone a Dio. (Tracce mag 2007 p.83)

3341) Messico - Faustino è un bambino di soli 12 anni, ma fin da piccolo ha dovuto imparare a vedersela da solo. I genitori, che non avevano la possibilità di mantenerlo, sono stati costretti ad affidarlo, insieme alla sorellina, a uno degli orfanotrofi di Città del Messico: qui ha imparato la carità. I suoi compagni di istituto, infatti, approfittando dell'ingenuità della sorella, le rubavano spesso il cibo. E lui, che si sentiva il fratello maggiore, diverse volte si è privato della sua razione per darla a lei: fino a ridursi a pelle e ossa, a perdere quasi completamente l'uso della vista e ad avere gravi deformazioni in tutto il corpo. Alla fine il cuore non ha retto il peso di quelle privazioni. Una notte, all'improvviso ha avuto una crisi cardiaca ed è morto in ospedale la mattina dopo, tra le braccia della mamma che era andata a trovarlo. "Un martire della carità". (Tracce mag 2007 p.81)

3342) Gesù Cristo è l'essere che ridà all'uomo continuamente il potere di scegliere bene, cioè di essere libero. (Tracce mag 2007 p.79)

3343) Tutti muoiono e tutti i rapporti sono destinati a finire. È dunque un inganno questa tensione che c'è in noi, che ci spinge ad amare i nostri fratelli? No. Perchè noi, sulla terra, vediamo solo l'inizio del rapporto. Poi si continuerà in Paradiso... Il Signore dona la vecchiaia perchè ce ne rendiamo conto. (Matteo Dell'Agata - Tracce mag 2007 p.72)

3344) Che differenza c'è tra cosa voglio essere e chi voglio essere?

3345) Tutto è pronto se il cuore è pronto. (Grido di Enrico V prima della battaglia)

3346) Per me don Giussani è un uomo che cercava se stesso in ogni uomo, curioso dell'umanità di tutti e, assieme, un uomo che mendicava Cristo in ogni cosa. Così ne è diventato testimone. (Don Massimo Camisasca - Tracce mag 2007 p.68)

3347) A me le cose destinate a morire non interessano. (Lin Kuai Min - Tracce mag 2007 p.69)

3348) Trovarsi davanti a un uomo che ha bisogno di amore, di affezione, di un abbraccio, ci fa capire che il servizio di questo amore, di questa affezione non sarà mai abbastanza, non sarà mai superfluo e che non possiamo costruire una civiltà dove di questo non ci sia più bisogno, perché un uomo, forse, può non avere bisogno di soldi, ma di questo abbraccio sì, sempre. (Julian Carron, "La carità sarà sempre necessaria, anche nella società più giusta" - Tracce mag 2007 p.67)

3349) Alle madri bisogna prestare orecchio, cuore e mente aperti alla lezione di vita che ogni giorno ci hanno espresso nelle loro azioni, pensieri e financo omissioni. (Luigi Giussani - Tracce mag 2007 p.57)

3350) L'occhio guarda, per questo è fondamentale. È l'unico che può accorgersi della bellezza. La visione può essere simmetrica lineare o parallela in perfetto affiancamento con l'orizzonte. Ma può essere anche asimmetrica, sghemba, capricciosa, non importa, perché la bellezza può passare per le più strane vie, anche quelle non codificate dal senso comune. E dunque la bellezza si vede perché è viva e quindi reale. Diciamo meglio che può capitare di vederla. Dipende da dove si svela. Ma che certe volte si sveli non c'è dubbio [...]. Il problema è avere occhi e non saper vedere, non guardare le cose che accadono, nemmeno l'ordito minimo della realtà. Occhi chiusi. Occhi che non vedono più. Che non sono più curiosi. Che non si aspettano che accada più niente. Forse perché non credono che la bellezza esista. Ma sul deserto delle nostre strade Lei passa, rompendo il finito limite e riempiendo i nostri occhi di infinito desiderio. (Patrizio Barbaro - m 29/09/1999)

3351) L'idea che gli individui siano totalmente arbitri della propria esistenza, dimenticando che nascono e muoiono dentro un tessuto di relazioni di cui si è per sempre responsabili, per esempio, rende il rapporto con i genitori più fragile e meno necessario. (Eugenia Roccella - Avvenire 4 apr 2007)

3352) Se non c'è scopo, se non si vuole arrivare da nessuna parte, l'obbedienza non ha alcun significato. (Elisabetta Cassani - Tracce mag 2007 p.21)

3353) Voglio soffrire, lottare, amare ed essere amato, piangere e sorridere con le cose che ho nel cuore e crescere sempre in positivo. (Emanuele, Bologna - Tracce mag 2007 p.10)

3354) Noi non smetteremo di esplorare e la fine della nostra ricerca sarà arrivare al punto di partenza. (Thomas Stern Eliot)

3355) Il settore privato è quella parte dell'economia che il governo controlla, mentre il settore pubblico è quella parte che non controlla nessuno. (Sir James Goldsmith)

3356) Dovremmo imparare a pensare con il cuore, come gli indiani d'America; ma senza per ciò perdere la testa. (Guido Kreppold in Esoterismo ed. Messaggero)

3357) Chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me. Chi invece scandalizzerà anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da un asino, e fosse gettato negli abissi del mare. (Mt 18,5-6; Mc 9,42; Lc 17,1-2)

3358) L'unico modo di crescere è avere accanto a te persone più avanti di te. Che ti sappiano insegnare e da cui tu sappia imparare. Credo che la parola chiave per me è il desiderio di essere dentro tutto. Non ho paura di sbagliare e di perdere la testa. Perché si può sbagliare e si può perdere la testa. Ma se sei consapevole che puoi sbagliare e puoi perdere la testa, vuol dire che sai quello che vuoi. (Clarence Seedorf - Calciatore - Tempi 17/05/2007 p.46)

3359) Dice che gli piace questa di uno scrittore che viene più o meno dalle sue parti: «L'ingiustizia fa parte del patrimonio genetico dell'umanità, ed è invincibile. A meno che intervenga un amore incondizionato» (Clarence Seedorf - Calciatore - Tempi 17/05/2007 p.49)

3360) Rimanere fermi è stupido. Perché nella rabbia e nella tristezza, se le riconosci, se le ammetti, c'è anche la forza di ripartire. Negli anni sono riuscito sempre a trasformare le delusioni in energia. E anche la rabbia in energia. (Clarence Seedorf - Calciatore - Tempi 17/05/2007 p.50)

3361) Se sono convinto di qualcosa la dico. Perché per me l'esperienza è la missione totale. (Clarence Seedorf - Calciatore - Tempi 17/05/2007 p.50)

3362) La verità di una esperienza giunge agli occhi e al cuore attraverso la semplicità e la bellezza della vita quotidiana. E dove l'incontro tra uomini testimonia la certezza di un bene comune. (Tracce mag 2007 p.120)

3363) Amare il proprio lavoro è la cosa che si avvicina più concretamente alla felicità sulla terra. (Primo Levi)

3364) Spesso le cose più interessanti sono le più folli. (Federico Fellini)

3365) C'è qualcosa di più importante della logica, è l'immaginazione. (Alfred Hitchcock)

3366) La giovinezza non sta nel mutare idee e passioni ogni giorno, ma nel provare ogni giorno le proprie idee e passioni contro la realtà, per vedere se tagliano. (Ugo Ojetti)

3367) Dio dà del cibo ad ogni uccellino, ma non glielo mette nel nido. (J.H. Holland)

3368) Il compito del leader non consiste solo nel prendere decisioni, ma nel compiere una sintesi che dia significato alle cose. (John Seely Brown)

3369) Uno degli strumenti per convincere gli altri sono le nostre orecchie...ascoltandoli. (Dean Rusk)

3370) Non si ha mai due volte la possibilità di lasciare la prima impressione. (P.Mc Kenna)

3371) La vita è una serie di lezioni che dobbiamo vivere per capirle. (Helen Keller)

3372) Chi impara, ma non pensa, è perduto. Chi pensa, ma non impara, è in pericolo. (Confucio)

3373) La solitudine è il campo da gioco di satana. (Vladimir Nabokov)

3374) Presto o tardi, tutti i problemi sono problemi "creativi". (Paul Foley)

3375) La gente si lamenta sempre di quello che è dandone la colpa alle circostanze. Le persone che si fanno strada in questo mondo sono le persone che si alzano in piedi e cercano le circostanze che preferiscono e che, quando non le trovano, le creano. (G.G. Shaw)

3376) Chi è interessato ad arrivare al successo deve imparare a considerare il fallimento come una salutare ed inevitabile componente del processo di ascesa al vertice. (Joyce Brothers)

3377) Robert Johnson, direttore della clinica dello stile di vita di San Diego afferma che oltre il 75 per cento delle malattie che vengono sottoposte al medico sono di tipo psicosomatico.

3378) Lavora con gioia e in pace, sapendo che giusti pensieri e sforzi condurranno inevitabilmente a giusti risultati. (James Allen)

3379) Se non credi veramente in ciò che stai facendo, nelle ragioni per cui lo stai facendo e nelle persone che lo fanno insieme a te non puoi infiammare le menti e i cuori e promuoverne l'impegno verso una causa. (Herb Kelleher)

3380) Fai in modo che tutti i tuoi pensieri, prima di diventare parole, vengano filtrati dal tuo cuore. (Byrd Baggett)

3381) Se incontri la verità solo un cretino la può lasciare, solo un pazzo la può lasciare!!

3382) Se nel primo chiarore del giorno il bimbo che sta al piano di sotto piange e quel pianto ti sveglia e ti tira via da un farlocco bilancio preventivo della tua giornata con questo pensiero: "Ma stare al mondo non è come quel bimbo che piange? Non è un essere bisognosi di tutto?"; tale pensiero salva l'inizio di una giornata e magari tutta una vita. (Tempi 07/06/2007 p.5)

3383) Ha ragione Pietro Citati quando afferma che il cristianesimo è nato tra prostitute, ladri, gabellieri romani, pubblicani. (Tempi 07/06/2007 p.39)

3384) Cosa abbiamo mai fatto o Dio per meritarci una bellezza così straordinaria e cosa dobbiamo aspettarci come prova per aver avuto in dono una bellezza così straordinaria. (Ezra Pound)

3385) Se dio è venuto tra noi per morire, per lavorare come tutti gli altri, ma soprattutto per morire, vuol dire che la vita è una cosa faticosa. (Luigi Giussani - 7 mag 1989 - Adro - Tracce mag 2007 p.1)

3386) Una cosa bella è per sempre una gioia. (Keats)

3387) Mai attribuire alla malizia ciò che si spiega adeguatamente con l'incompetenza. (Napoleone)

3388) Il "Carpe Diem" è brutalmente individualistico e non si fa carico dei figli e delle prossime generazioni.

3389) In qualche strano modo, qualsiasi fatto scoprii o qualsiasi percezione nuova ebbi non mi parve mai una mia "scoperta", bensì piuttosto qualcosa che esisteva da sempre e in cui ebbi la fortuna di imbattermi. (Subrahmanyan Chandrasekhar)

3390) La poesia nasce da un pensiero, da un fatto che accade e che ti colpisce. La vita è sempre un dialogo con qualcuno, fatti esterni che ti colpiscono e nasce un dialogo. [...] con la poesia uno porta la verità di se stesso. (Francesca Merloni - Tracce giu 2007 p.121)

3391) Condannare l'errore, abbracciare l'errante. (Giovanni XXIII)

3392) "Lo studio con Beethoven è molto più impegnativo del previsto, la precisione che pretende da me supera di molto ogni immaginazione...". Aveva 19 anni Ferdinand Ries quando cominciò a frequentare le lezioni di pianoforte presso Beethoven... (Ries - Le Sinfonie - Tracce giu 2007 p.103)

3393) L'ideologia non è l'ingenua accettazione del visibile (cioè del reale), ma la sua intelligente cancellazione. (Hannah Arendt, Le origini del totalitarismo, Ed. Di Comunità)

3394) Una sola cosa bella deve entusiasmare l'uomo per tutta la vita, è vero; ma lo splendore di questo incontro deve illuminare tutto il resto... (Franz Schubert)

3395) La fede si irrobustisce donandola. (Giovanni Paolo II)

3396) Il giorno prima di morire, paralizzato a letto, completamente afono, gli ho chiesto come stava, e ha risposto allo stesso modo con cui aveva risposto per tutta la vita: "farès pecat a lamentam" che in italiano significa "Tutto è Grazia". Mio padre era così. E così era mia mamma, che è morta ormai tanti anni fa (nell'85), una donna molto semplice, figlia di contadini, che aveva tirato su dieci figli e che morì confidandomi: "Mi dispiace di morire, perché adesso che siete un po' più grandi, avrei potuto fare un po' di bene". (Franco Nembrini - Convegno Ecclesiale Diocesano Basilica di San Giovanni in Laterano, 11-12 e 14 giugno 2007)

3397) Ti posso dare credito solo per una grande speranza presente. (Franco Nembrini - Convegno Ecclesiale Diocesano Basilica di San Giovanni in Laterano, 11-12 e 14 giugno 2007)

3398) L'educazione non poggia su tecniche psicologiche o pedagogiche o sociologiche. È l'offerta della propria vita alla vita dell'altro. È l'offerta di una proposta di vita esistenzialmente significativa e convincente che ha le sue radici nella esperienza lieta e certa del testimone. (Franco Nembrini - Convegno Ecclesiale Diocesano Basilica di San Giovanni in Laterano, 11-12 e 14 giugno 2007)

3399) È il RISCHIO EDUCATIVO: Un amore sconfinato per la libertà dell'altro perché è questa libertà che il Padre ha amato e stimato fino a sopportare lo strappo del figlio che se ne va. (Franco Nembrini - Convegno Ecclesiale Diocesano Basilica di San Giovanni in Laterano, 11-12 e 14 giugno 2007)

3400) Il non essere è simile all'ovatta, in cui sono avvolte le nostre giornate. Tutto il problema dell'esistenza consiste nel cogliere i momenti in cui le cose si fanno trasparenti e si trova la traccia. Come se, per uno squarcio improvviso, il fondo dell'essere divenisse visibile e la poesia si facesse realtà. (Virginia Woolf - Moments of Being)

3401) Quando c'è la luna e le donne in abiti passeggiano
Provo stupore per i loro occhi, le ciglia e tutta l'organizzazione del mondo
Mi sembra che da una propensione reciproca così grande
Potrebbe finalmente risultare la verità ultima.
(Czeslaw Milosz - "Quando c'è la luna" in Poesie)

3402) Quella che chiamiamo noia è piuttosto un morboso accorciamento del tempo in seguito a monotonia: lunghi periodi di tempo, se non si interrompe l'uniformità, si restringono in modo da far paura; se un giorno è come tutti, tutti sono come uno solo; e nell'uniformità perfetta la più lunga vita sarebbe rivissuta come fosse brevissima e svanirebbe all'improvviso. (Thomas Mann - La montagna incantata)

3403) Ieri mi sono comportata male nel cosmo. Ho passato tutto il giorno senza fare domande, senza stupirmi di niente. Ho svolto attività quotidiane, come se ciò fosse tutto il dovuto. Inspirazione, espirazione, un passo dopo l'altro, incombenze, ma senza un pensiero che andasse più in là dell'uscire di casa e del tornarmene a casa. Il mondo avrebbe potuto essere preso per un mondo folle, e l'io l'ho preso solo per uso ordinario. Nessun come e perchè - e da dove è saltato fuori uno così - e a che gli servono tanti dettagli in movimento. Ero come un chiodo piantato troppo in superficie nel muro. (Wislawa Szymborska - da Disattenzione in Due punti)

3404) La speranza, cioè una scintilla, una goccia di lei, non abbandona l'uomo, neppur dopo accadutagli la disgrazia la più diametralmente contraria ad essa speranza, e la più decisiva. (Giacomo Leopardi, Zibaldone di pensieri, I)

3405) Il cuore desidera le stesse cose dappertutto! (Laura di Forlì - Tracce giu 2007 p.79)

3406) Ama chi dice all'altro: tu non morirai.

3407) Il mondo e le stelle del cielo sono la periferia dell'io, diceva Giussani. (Tracce giu 2007 p.78)

3408) Lasciamo crescere ciò che vive; curiamolo e valorizziamolo, sosteniamolo; non creiamo nuovi scatoloni vuoti e tesi solo a far vedere all'esterno che "comunque qualcosa si fa". (GS, Libas - Tracce giu 2007 p.76)

3409) Recentemente alcuni di noi hanno incontrato a Monaco il professor Lobkowicz che concludendo un dialogo sull'Europa ci ha invitato a non essere massa, ad avere sempre delle ragioni forti e universali e a sentirle nostre al punto di essere disposti a morire per esse. (Tracce giu 2007 p.76)

3410) Noi non siamo uomini che preparano altri uomini perchè siano fatti come noi, ma (...) perchè siano liberi da ogni servitù, liberi da noi... (Charles Peguy)

3411) Qualunque cosa tu dica o faccia
C'è un grido dentro:
Non è per questo, non è per questo! (Clemente Rebora)

3412) Quando arriva la farfalla il fiore si apre, quando il fiore si apre la farfalla arriva. (Shodo Habukawa - Tracce giu 2007 p.68)

3413) Guardando le stelle o il mare, innamorandosi di una donna, guardando con tenerezza i figli, animosamente cercando di conoscere la natura e di usarla, l'uomo di tutti i tempi, di tutte le razze cerca la felicità: quello che è vero, quello che è giusto, quello che è bello. (Luigi Giussani - Tracce giu 2007 p.67)

3414) Noi non viviamo solo per vivere. Tutto non ricomincia a ogni generazione: noi riceviamo e tramandiamo. La vita si inscrive in una patria, in una lingua, in un mondo che spetta a noi mantenere con cura, e forse anche con amore. (Alain Finkielkraut - Tracce giu 2007 p.40)

3415) L'importante è essere luce vicendevole l'uno all'altro. (Hans Scholl - La Rosa Bianca)

3416) "Mi sono sentito all'improvviso un bisogno di impossibile, le cose così come sono non mi sembrano soddisfacenti, ho dunque bisogno della Luna, o della felicità o dell'immortalità... "(Dramma Caligola, A. Camus)

3417) Se ti dico che la citta a cui tende il mio viaggio è discontinua nello spazio e nel tempo, ora più rada ora più densa, tu non devi credere che si possa smettere di cercarla. (Italo Calvino - "Le città invisibili")

3418) Non c'è sciocco più pericoloso di quello che ha un po' d'ingegno. (François de La Rochefoucauld)

3419) "Ma non vedi che ora è?" dice sua madre. E la ragazza: "Non soffrire così. Se questo è un tempo di prova, mettiamolo a frutto: chiediamoci che cosa possiamo soffrire per la Madonna, se possiamo offrirle quello che ci accade." (Antonio Socci - Mistero Medjugorje - pag 76ss)

3420) Nelle mie scoperte scientifiche ho appreso più col concorso della divina grazia che con i telescopi. (Galileo Galilei)

3421) Che cosa sarebbe la vita se non avessimo il coraggio di fare tentativi? (Vincent Van Gogh)

3422) Questa tensione è insopportabile, speriamo che duri. (Oscar Wilde)

3423) La tristezza dei figli è figlia della nostra, la loro noia è figlia della nostra. Perché io potevo desiderare, bambino, di essere come mio papà? Perché presentivo, sapevo che mio papà sapeva le cose che nella vita è importante sapere. Sapeva del bene e del male, della verità e della menzogna, della gioia e del dolore, della vita e della morte. (Franco Nembrini - Tempi 21 giu 2007 p.60)

3424) Io oggi insegno letteratura all'Università di California, e uno dei campi di cui mi occupo è la storia della censura: e anche nel cosiddetto mondo libero ci sono mille forme di censura, più subdole di quelle che usava Stalin, ma non per questo meno efficaci. Certo, è anche vero, però, che mentre in un paese totalitario il potere della censura è pressoché assoluto, in un paese libero invece si può sempre trovare un altro editore con cui pubblicare, ci si può far sentire. (Druz Nikov - Tempi 21 giu 2007 p.57)

3425) C'è ancora nebbia questa sera. Questa nebbia ormai non va più via, è rimasta avviluppata alle nudità del mondo nostro... A volte, vedi, la nebbia mette sconforto. Tocca ingoiare la rabbia, che, poi rabbia di cosa? E ti vedi come uno che aspetta malamente senza vederci. E ti senti lasciato indietro come un bagaglio inutile... O forse è la nebbia, che non ci fa vedere, forse è stanchezza o paura. Forse domani ci sarà il sole. Ma oggi, maledizione, oggi senti la morsa al cuore. (Michele Dolz)

3426) Montanelli raccontava che suo padre, preside del liceo in cui studiava, ogni anno lo faceva rimandare in tutte le materie, di modo che non ci fossero sospetti di favoritismo: e Indro, che di certo non era un somaro, passava tutte le estati sui libri. In tal modo è diventato Indro Montanelli. Nella scuola di oggi i ragazzi - specie se di famiglia agiata - sono svogliati, menefreghisti, strafottenti. (Michele Brambilla – Il Giornale - 16/07/2007 )

3427) Una volta, tanti anni fa, sono stato cappellano di una colonia milanese a Celle Ligure. Là ho avuto delle esperienze bellissime. Tutte le sere andavo a piedi da Celle Ligure a Varazze e poi tornavo indietro. A un certo punto c'è un'ansa della costa, un giro della costa con un muricciolo basso e poi c'è la spiaggia e il mare. Bellissimo! Una sera facevo la mia solita passeggiata; non c'era la luna, ma il cielo era assolutamente limpido, carico di stelle. Proprio sul voltare della strada, improvvisamente, ho visto (è stata l'unica volta nella mia vita in cui mi è capitato) un ponte sull'acqua, tra oro e argento: ma non era il ponte che di solito il sole o la luna fanno sul mare; quella notte il ponte sul mare era fatto dalla Via Lattea! Nessuno mi ha mai detto di averlo visto, forse nessuno lo ha mai veduto perché occorre guardare in un certo modo per notare il ponte della Via Lattea. I primi anni in cui facevo scuola a Milano raccontavo sempre questo fatto ai miei studenti e dicevo: «Io vedo quello che vedete voi, ma voi non vedete quello che vedo io!». Infatti tutte le persone che passeggiavano da Celle Ligure a Varazze quella sera non videro quello che io avevo visto, non si accorsero del ponte della Via Lattea appena accennato sul mare. Quel ponte non era luminoso come quello del sole o della luna - perché tutti lo avrebbero visto -, ma non era neppure un riflesso qualsiasi; era realmente un ponte di luce. Allora ho pensato: «È proprio vero che esiste il centuplo quaggiù di cui ci parla Gesù. Chi sa osservare il mare fino a questo punto? Chi sa osservare le cose fino a questo punto?». E dicevo ai miei ragazzi: «Il ponte di luce sul mare con la Via Lattea nessuno di voi lo ha mai visto, lo ha mai osservato, lo ha mai scoperto, né lo scoprirebbe mai se non facesse attenzione alle cose». Da quella sera in poi la mattina svegliavo i bambini della colonia di Celle Ligure gridando: «Andiamo a vedere il ponte sul mare!». Allora tutti si svegliavano in fretta, altrimenti ci sarebbe voluta mezz'ora a tirarli giù dal letto. Saltavano su e correvano alla finestra... (Luigi Giussani)

3428) Sembra tutto così complicato. Eppure è così semplice: avessi avuto la luna, o Drusilla, il mondo, la felicità, sarebbe stato tutto diverso. Tu lo sai, Caligola, che potrei essere tenero. La tenerezza! Ma dove trovarne tanta da soddisfarne la mia sete? Dove trovare un cuore profondo come un lago? Non c'è niente che mi vada bene, né in questo mondo, né in quell'altro. Eppure sono certo, ed anche tu lo sei, che mi basterebbe l'impossibile. L'impossibile! L'ho cercato ai confini del mondo e di me stesso. Ho teso le mani. (Albert Camus - "Caligola")

3429) Il cuore di una madre è un abisso in fondo al quale si trova sempre un perdono. (Honoré De Balzac)

3430) Come mi diceva mio fratello Oliviero "Per il riposo c'è tutta l'eternità". (Claudio, 18 luglio 2007)

3431) Non puoi comandare una carica di cavalleria, se ti senti ridicolo a cavallo. (John Peers)

3432) Qualche uccello di mare se ne va, né sosta mai, perché tutte le immagini portano scritto più in là. (Eugenio Montale - "Maestrale")

3433) Le cose più vere sono quelle che "costano".

3434) Il sogno svuota la testa dopo averla riempita di nubi. (Luigi Giussani, Tracce lug/ago 2007 p.18)

3435) Con acuta conoscenza della realtà umana sant'Agostino ha messo in evidenza come l'uomo si muova spontaneamente, e non per costrizione, quando si trova in relazione con ciò che lo attrae e suscita in lui il desiderio. (Benedetto XVI - Tracce lug/ago 2007 p.21)

3436) Essere fedeli alla realtà delle cose, nel bene e nel male, implica un integrale amore per la verità e una totale gratitudine per il fatto stesso di essere nati. (Hannah Arendt - Tracce lug/ago 2007 p.22)

3437) Non uno Stato che regoli e domini tutto è ciò che ci occorre, ma invece uno Stato che generosamente riconosca e sostenga, nella linea del principio di sussidiarietà, le iniziative che sorgono dalle diverse forze sociali e uniscono spontaneità e vicinanza agli uomini bisognosi di aiuto. (Benedetto XVI, Deus Caritas Est)

3438) ... un amico deputato, con grande esperienza politica, mi diede un consiglio: "Avrai fatto una buona politica, se al termine del tuo mandato sarà cresciuto realmente la libertà di educazione nella regione". In questo tempo sono andato scoprendo che questo criterio non è valido solamente per quanto riguarda l'educazione, ma anche per tutta l'attività politica. Lavorare con questo criterio obbliga a una attenzione continua. Attenzione per scoprire, valorizzare e potenziare l'iniziativa delle persone e della società. (Javier Restan - Direttore generale del Dipartimento dell'educazione della regione Madrid - Tracce lug/ago p.30)

3439) La Chiesa cristiana, come società visibile, è necessariamente una potenza politica o un partito. Può essere un partito trionfante o perseguitato, ma deve sempre avere le caratteristiche di un partito che ha la proprietà nell'esistente rispetto alle istituzioni civili che lo circondano e che è donato, per il suo latente carattere divino, di enorme forza e influenza fino alla fine dei tempi. (John Henry Newman 1801-1890, Il cuore del mondo, Bur 1994)

3440) Il dottor Hodgson ha citato lo splendido esempio di un ricercatore universitario straniero, giunto in Gran Bretagna per ragioni di studio, il quale era venuto a chiedergli cosa dovesse fare, aspettandosi di ricevere istruzioni in merito a quale ricerca avrebbe dovuto portare avanti per adeguarsi alle aspirazioni professionali del suo nuovo supervisore. Invece, con suo sommo stupore, si sentì dire che doveva "semplicemente fare della buona Fisica". In seguito egli ha raccontato al dottor Hodgson come la sfida di capire cosa significasse "buono" in Fisica abbia segnato il punto di svolta della sua carriere. (James Scoular - Tracce lug/ago 2007 p.58)

3441) ... Tuttavia delle semplici istruzioni non sono sufficienti per affrontare la vita. Abbiamo bisogno di qualcuno che ci stia vicino, che condivida la nostra vita, che ci induca a volerlo seguire sulla spinta di un'attrattiva umana. È in quest'attrattiva che noi riconosciamo l'autorità... La vera autorità risveglia la nostra ragione spingendola a guardare ciò che desideriamo e sfida la nostra libertà proponendoci una risposta. (James Scoular - Tracce lug/ago 2007 p.59)

3442) Il problema fondamentale dei nostri giorni non è il problema di Dio, ma è innanzitutto il problema dell'uomo... Il problema del nostro tempo è quello dell'uomo, della salvezza della persona umana dallo sfacelo, il problema della vocazione e del destino dell'uomo, della soluzione dei problemi fondamentali della società e della cultura alla luce dell'idea cristiana di uomo. Gli uomini hanno rinnegato Dio, ma così facendo non hanno messo in dubbio la dignità di Dio, bensì la dignità dell'uomo. (Nikolaj Berdjaev - Pensieri controcorrente)

3443) Ci sono domande che non invecchiano mai. Non dipendono dall'epoca, dalle circostanze, dal carattere delle persone. Se ne stanno abbarbicate dentro il cuore di ogni uomo e da lì continuano a riproporsi, sempre nuove, sempre incalzanti. "Ed io che sono?": la domanda che risuona nel Canto notturno di un pastore errante dell'Asia, scritto da Leopardi nel 1820. (Giorgio Paolucci - Tracce lug/ago 2007 p.62)

3444) Ma guarda chi sei! Guarda quello che il cuore desidera! Dimmi se ti puoi accontentare di meno di questo! Dimmi se ti basta tutto il mondo! (Juliàn Carròn - Tracce lug/ago 2007 p.63)

3445) Quando mi veniva voglia di capire qualcuno o me stesso, prendevo in esame non le azioni, nelle quali tutto è convenzione, bensì i desideri. Dimmi cosa vuoi e ti dirò chi sei. (Cechov - Tracce lug/ago 2007 p.63)

3446) Quello che una persona veramente vuole lo capisco non da ciò che è obbligato a fare, ma da come usa il tempo libero. (Luigi Giussani - Tracce lug/ago 2007 p.70)

3447) La storia non è altro che l'accertamento del fatto umano attraverso le testimonianze. (padre Lagrange - Tracce lug/ago 2007 p.70)

3448) Un metodo è sempre applicato da un soggetto e, pertanto, ogni ricostruzione dice qualcosa del soggetto che la fa... Il primato del reale, del Fatto testimoniato, giudica la soggettività dello studioso che, quanto più leale con suo desiderio di conoscenza, tanto meno sarà fazioso e terrà conto di tutti i fattori. Viceversa la ricostruzione, più che onesta, sarà una fotografia dei suoi ideali. (José Miguel Garcìa - Tracce lug/ago 2007 p.70)

3449) Si vede bene solo con gli occhi pieni di ciò che si guarda. (Eduardo Chillida - Scultore, 1924-2002 - Tracce lug/ago 2007 p.72)

3450) Il mio maestro è stato lo stupore di fronte a ciò che non conosco. (Eduardo Chillida - Scultore, 1924-2002 - Tracce lug/ago 2007 p.74)

3451) Guardando infrangersi il mare talvolta furioso che riesce ad ammansire un po' le rocce, che simili a noi... un po' erose ma impavide, difendono la terra e anche l'anima delle cose. (Eduardo Chillida - Scultore, 1924-2002 - Tracce lug/ago 2007 p.74)

3452) L'artista lavora cercando, senza sapere fino a che punto del cammino intuito riuscirà ad arrivare; a volte fallisce. Il tecnico invece sa quello che deve fare fin dall'inizio, e lo fa inesorabilmente. Il primo indaga, inventa e inciampa. Il secondo ripete, fa qualcosa che è già stato inventato. (Eduardo Chillida - Scultore, 1924-2002 - Tracce lug/ago 2007 p.75)

3453) Scrivere significa prendere la verità obliquamente. (Roland Barthes)

3454) Una persona moderna senza fede è alla deriva in un cosmo senza orientamento. Vive in un mondo appiattito, per quanto colmo di stimoli potenti e di molto rumore. Non conosce se stesso e perciò cerca di colmare la sua fame d'identità con l'immediatezza dei sensi fisici, o attraverso il potere e la manipolazione degli altri, la droga delle ideologie della rivoluzione sociale, false "spiritualità" che riempiano il vuoto aperto in lui, o dal rendere svariate cose i propri idoli. (Michael O'Brien - Scrittore Canadese - Tracce lug/ago 2007 p.90)

3455) Si può parlare soltanto di ciò di cui si sta facendo esperienza: cioè di qualcuno o qualcosa che si è incontrato. Altrimenti il destino è la retorica del desiderio e si finisce per dare spazio al nulla. (Ambrogio Pisoni - Tracce lug/ago 2007 p.96)

3456) Da un grande potere deriva una grande responsabilità. (Zia di Spiderman)

3457) Se non c'è verità, se non c'è qualcosa a cui dedicare la vita, per cui vivere, non può esserci neanche la libertà; non può esserci ragione, né ricerca, né scienza, né ordine, né possibilità di andare alla profondità nella vita. (Giancarlo Cesana - Tracce lug/ago 2007 p.118)

3458) Noi siamo gli uomini peggiori di tutti i tempi perchè di tutto conosciamo la menzogna, noi che non sappiamo cosa sia la verità. (Malraux)

3459) Se corrompiamo i simboli corrompiamo i concetti; se corrompiamo i concetti, corrompiamo la conoscenza; se corrompiamo la conoscenza, corrompiamo la coscienza; se corrompiamo la coscienza, corrompiamo le azioni. (Michael O'Brian - scrittore - Tempi 19 lug 2007 p.48)

3460) Lo sguardo cristiano sa spezzare anche gli equivoci dell'ideologia.

3461) Le mie idee le porto a lungo dentro di me, spesso molto a lungo prima di metterle per iscritto... Cambio molto, scarto e tento sempre di nuovo, finché non sono soddisfatto, poi comincio ad elaborare nella mia testa, allargo, restringo, spingo verso l'acuto e verso il grave e, poiché so cosa voglio, la concezione di fondo non mi abbandona mai. (Ludwig van Beethoven)

3462) I valori dello sport non esistono perchè nella questione il punto fondamentale è riuscire a recuperare la radice vera dello sguardo sull'uomo. (Alberto Fornari - Speciale Meeting 2007 p.136)

3463) Sono costretto a trovare la mia strada seguendo la stretta concatenazione dei fatti. (Michael Faraday - Chimico e fisico - 1791-1867 - Le Scienze Ago 2007 p.12)

3464) Indagando s'impara.

3465) "Grazie di tutto mamma", aveva detto quando già era malato gravemente. "Grazie di cosa, Martino?", "Di tutto, di avermi fatto nascere", "Vedendo quanto soffri penso che forse sarebbe stato meglio non farti nascere", "No, mamma, vuoi mettere quante cose belle ho avuto?" (Martino ragazzo morto a 14 anni - di Elena Ugolini - Avvenire Bologna 22/07/2007)

3466) Chiunque ha talento. Ciò che è raro è il coraggio di seguire quel talento nel luogo oscuro a cui conduce. (Erica Jong)

3467) Faccio parte, come tanti, della schiera di quelli che ogni anno rischiavano il rinvio a settembre. E parlo di molti decenni fa. Un anno però andò piuttosto bene; la mia insegnante si era ammalata ed era stata sostituita da una supplente bravissima: quell'anno mi sono resa conto che forse non dipendeva da me se non capivo la matematica. Quando, ai primi anni di medicina, dovevo affrontare gli esami di fisica e chimica, ho tirato fuori i miei libri scolastici e ho fatto in 3 mesi tutto il programma di matematica, da sola e senza incontrare difficoltà. Cos'era cambiato? Solo la motivazione (ero assolutamente determinata a non farmi bloccare da questo ostacolo). Le mie basi erano scadenti, tuttavia il mio cervello era stato addestrato a ragionare, in anni di latino, greco, analisi logica, maledettissimi versi a memoria. (Paola Locci - ilpungolo.com - 05 Agosto 2007)

3468) La qualità del pensiero, artistico o scientifico, può scaturire solo da un impegno personale continuo e faticoso. (Paola Locci - ilpungolo.com - 05 Agosto 2007)

3469) Il problema sta sì nei metodi di insegnamento. Ma sta anche, e specialmente, nell'impreparazione delle nuove generazioni al ragionamento, al metodo e alla disciplina mentale. Il ragionamento presuppone attenzione, pazienza, concentrazione: chi insegna più queste cose nell'epoca del mordi-e-fuggi? (Paola Locci - ilpungolo.com - 05 Agosto 2007)

3470) Se un bambino impara a ragionare, non importa su che, acquisirà degli strumenti utilizzabili per apprendere qualsiasi cosa, avrà una specie di passepartout per tutto ciò che nella vita potrà interessargli di capire e approfondire. Viceversa, il tempo libero dovrebbe essere lasciato davvero "libero": un bambino che venga organizzato nelle sue attività di gioco e socializzazione, cioè in quelle attività che sono le più spontanee in un essere umano, non saprà organizzarsi da adulto. E avrà bisogno, per non sentirsi solo, di essere intruppato in eventi collettivi – diciamo la verità - spesso alienanti; oppure tenderà ad isolarsi, non importa se davanti a un computer, o in camera con le cuffie sulle orecchie, o anche nel buio di un cinema affollato. (Paola Locci - ilpungolo.com - 05 Agosto 2007)

3471) Cerchiamo di combattere la funesta propensione a trovare scuse e a dare la "colpa" sempre a qualcun altro, a qualcos'altro, fuori da noi, altro da noi. "La nebbia ha causato un incidente…". Non è la nebbia che causa gli incidenti, è chi guida male nella nebbia che causa gli incidenti. "Il computer isola le persone…". Non è il computer ad isolare le persone: sono le persone che vogliono isolarsi che utilizzano il computer per isolarsi, invece che per aprire la propria mente. Non si produce arte di qualità? Non è colpa della tecnologia, è il mondo chiuso della Cultura impartita dall'alto, ben protetto da snervanti pastoie burocratiche all'esterno e da coloriture ideologiche all'interno, che non lascia spazio alla creatività libera e indipendente, favorendo chi dà la caccia alla facile notorietà e al denaro. Non è la mancanza di esami di riparazione che produce "somari". E' la mancanza di motivazioni ad impegnarsi, ad applicarsi con serietà e con rigore, che rende gli studenti, e non solo loro, somari. (Paola Locci - ilpungolo.com - 05 Agosto 2007)

3472) La comunicativa, l'arte di parlarsi e dire con chiarezza ciò che si intende e si sente, di ascoltare l'altro ed essere sicuri di aver capito bene, è la capacità principale per creare e mantenere un rapporto d'amore. (Leo Buscaglia)

3473) Quando ero bambino nessun destino dei personaggi della Storia Santa mi appariva così misero quanto quello di Noè, per il diluvio che lo tenne rinchiuso nell'Arca per quaranta giorni. Più tardi, fui spesso ammalato e per lunghi giorni costretto anche io a restare nell'Arca. Capii che mai Noè poté vedere così bene il mondo come dall'Arca, malgrado essa fosse chiusa e facesse notte sulla terra. (Jean Guitton)

3474) What is essential is invisible to the eyes. (Antoine De Saint-Exupery - "The Little Prince")

3475) Critiche sì, anche pungenti, ma assolutamente no a quelle distruttive. Se la critica non è costruttiva non serve a niente e a nessuno. Le critiche distruttive scoraggiano soltanto e lo scoraggiamento, dice Padre Pio (e tanti altri Santi) non viene mai da Dio ma dal demonio.

3476) «Sometimes I think someone upstairs saved me from being ordinary». («Talvolta penso che qualcuno, lassù, mi abbia preservato dall'essere uno qualunque, una persona ordinaria»). (Michel Petrucciani)

3477) Cercai l'amore dell'anima mia, lo cercai, senza trovarlo. Trovai l'amore dell'anima mia, l'ho abbracciato e non lo lascerò mai. (Cantico dei cantici)

3478) "La Storia, amico mio, è Chi ha inventato il gioco, Il Primo Cerchio di Luce Che ha disegnato il giorno: è una Nave che parte e se ne va e l'aspettano tutti dove arriva!" (Claudio Chieffo - Canzone "La Nave" 1986 in risposta a "La Storia" di Francesco De Gregori

3479) (...) La grandezza della vita (senza della quale non c'è respiro) sta nella scoperta del proprio nulla e del suo divenire strumenti di Dio. Cristo "prende" noi: per gli altri, il mondo. (Maria Vittoria - Da un biglietto scrittomi da Don Giussani nel 79)

3480) Profeta è colui che annuncia il senso del mondo e il valore della vita. (Luigi Giussani, Perché la Chiesa, p. 119)

3481) Una volta da giovanissimo, mi son perso nel grande bosco di Tradate, e invaso dal panico, ho gridato per ben tre ore, mentre il sole stava per cadere. Quella esperienza mi ha fatto capire, dopo, come l'uomo è ricerca: l'uomo è ricerca se grida, ma grida se c'è qualcosa d'altro. Il grido implica l'esistenza di qualcosa d'altro. (Don Luigi Giussani)

3482) La verità dà fastidio perchè svela i limiti negati o taciuti.

3483) Silvia, per te sarei disposto a lottare anche contro i miei peggiori vizi. (Messaggio su una parete di una galleria pedonale)

3484) Quando ti imbatti in una cosa bella, la racconti.
E quando ti imbatti in una cosa vera, la dici.
E se hai capito che la storia di Gesù
ha illuminato il cammino del mondo e dell'uomo
dandogli senso, allora lo racconti.
Non puoi farne a meno.
E se l'incontro con Gesù ha cambiato la tua esistenza
dandole forza, direzione, senso,
allora inviti gli amici a condividerla.
(B. Maggioni)

3485) Esiste un luogo in cui è possibile parlare di sé per aiutarsi a giudicare ciò che accade?

3486) (...) l'amicizia è un'affezione pura, senza ritorno... (Luigi Giussani - "Tu" p.158)

3487) Ma proprio, a volte, nel momento in cui tutto sembra perduto giunge l'avvertimento che può salvarci... (Marcel Proust)

3488) E tutto cospira a tacere di noi, un po' come si tace un'onta, forse, un po' come si tace una speranza ineffabile. (R.M.Rilke "Elegia II vv.42-44, in " Liriche" Sansoni, Firenze, 1942, p. 379)

3489) Non è a forza di scrupoli che un uomo diventerà grande. La grandezza arriva, a Dio piacendo, come una bella giornata. (Albert Camus, "Taccuini")

3490) La fede si fortifica con i propri contrari

3491) Non rinunciare a me stesso! Anche se la redenzione non viene, voglio però esserne degno ad ogni momento. (Kafka - "Diari 1910-1923")

3492) Aspettarsi tutto da ogni singola giornata, da ogni momento, anche il più ripetitivo. Ogni momento è l'irrompere dell'Infinito (che, puntualmente, arriva)!

3493) Quando qualcuno di noi andava da Giussani a dirgli "Ho sbagliato", lui ci spingeva all'immediata ripresa, bruscamente invitava a smetterla di guardarsi addosso, "il punto di partenza non è quello che hai fatto, ma Colui che hai incontrato". Si arrabbiava solo quando si cercava di usare il proprio limite come obiezione per andare avanti. Allora faceva delle memorabili sfuriate. Ma, del limite in sé, diceva che è la scala verso l'infinito. "Se non avessimo la coscienza del peccato", ripeteva, "non capiremmo nemmeno la grandezza dell'essere perdonati". E crescendogli accanto cominciavo a capire ciò che a 18 anni non avevo capito, quel giorno: "Se la vita non fosse triste, sarebbe disperata". Se non fossimo tristi per la consapevolezza del male che facciamo, allora saremmo davvero disperati». (Luigi Amicone - Avvenire)

3494) Non siamo capaci di alzare lo sguardo
per paura di trovare il vuoto di un'assenza,
l'assenza di un io senza più paternità,
sordi ad ogni richiamo, lontani da volti
desiderosi da un'affezione profonda
da cui fuggiamo
per paura di non essere più liberi di esistere,
liberi di avere, liberi di desiderare...;
una libertà rovesciata,
riflessa come in uno specchio, apparenza del reale.
Siamo certi dell'effimero
e ci sentiamo veri nel nostro vuoto apparire;
viviamo di segni, come rinvii verso significati
che a volte non riusciamo a cogliere,
ma pur sempre segni
che conducono ad un punto
dove la ragione spegne la sua corsa,
dove l'istante in cui lo sguardo
incontra lo stesso desiderio di felicità
genera lo stupore di un nuovo inizio
capace di incontrare ancora una presenza.
(Giuseppe Pelleri)

3495) Un uomo libero non pensa a nessuna cosa meno che alla morte e la sua saggezza è una meditazione non sulla morte ma sulla vita. (Spinoza)

3496) L'uomo diretto dalla ragione è più libero nella Città in cui vive secondo il decreto comune che non nella solitudine in cui obbedisce soltanto a se stesso. (Spinoza)

3497) Ho sempre pensato la vacanza come una rottura con l'attività quotidiana, un periodo durante il quale risiedere nello stesso posto e praticare attività rigeneratrici del corpo e della mente, attività fisiche e letture gratuite, concedendosi di pensare senza fini professionali, e di conversare al di fuori della scaletta di un workshop. (Giorgio Israel - Tempi 2 ago 2007 p.35)

3498) Viene in mente la riflessione di Pascal secondo cui la tendenza al "divertissement" e alla distrazione continua esprime il rifiuto di pensare al proprio destino e si manifesta nell'incapacità di stare tranquillo in una stanza vuota (ma anche su un prato o in un qualsiasi luogo poco affollato). Secondo Pascal questi atteggiamenti derivano dalla paura di pensare alla morte, contro cui la distrazione continua agisce come un anestetico. (Giorgio Israel - Tempi 2 ago 2007 p.35)

3499) Diceva il pittore americano Bill Congdon: «Se una canzone non è una porta aperta sul mistero di Dio, allora è solo rumore». Nota Waters: «Sono d'accordo. Io di rumore ne ho sentito abbastanza nella mia vita. Quella frase è vera per qualunque genere di arte, dalla musica alla poesia alla pittura. Ma quello che è successo alla mia generazione non era mai successo prima. Ci siamo nascosti, ci siamo mascherati da qualcun altro, un tentativo razionale di separarci dalla nostra storia. Ci sono in giro scrittori che scrivono in modo perfetto, ma cercano solo di ignorare il mistero. La generazione rock ha cercato di ripudiare la storia, Dio e la fede e si è ritrovata con un grande inganno». (Intervista a John Waters - Tempi 2 ago 2007 p.50)

3500) Quando lavoro su un problema, non penso mai all'estetica... ma quando ho finito, se la soluzione non è bella, so che è sbagliata. (Richard Buckminster Fuller - architetto Americano)

----) A una cena di raccolta fondi per una scuola che serve i disabili mentali, il padre di uno degli studenti fece un discorso che nessuno di coloro che partecipavano avrebbe mai dimenticato. Dopo aver lodato la scuola e il personale dedito, fece una domanda: "Quando influenze esterne non interferiscono dall'esterno, la natura di tutti è perfetta. Mio figlio Shay, tuttavia, non può imparare le cose che imparano gli altri. Non può capire le cose come gli altri.Dov'è l'ordine naturale delle cose, in mio figlio?"
Il pubblico fu zittito dalla domanda.
Il padre continuò. "Io ritengo che, quando un bambino come Shay, fisicamente e mentalmente handicappato viene al mondo, si presenta un'opportunità di realizzare la vera natura umana, ed essa si presenta nel modo in cui le altre persone trattano quel bambino".
Poi raccontò la storia che segue: Shay e suo padre stavano camminando vicino a un parco, dove c'erano alcuni ragazzi che Shay conosceva che giocavano a baseball.
Shay chiese: "Credi che mi lascerebbero giocare?"
Il padre di Shay sapeva che la maggior parte dei ragazzi non volevano un ragazzo come lui nella squadra, ma comprendeva anche che se al figlio fosse stato permesso giocare, la cosa gli avrebbe dato un senso di appartenenza di cui aveva molto bisogno, e un po' di fiducia nell'essere accettato dagli altri, nonostante i suoi handicap.
Il padre di Shay si avvicinò a uno dei ragazzi sul campo e chiese se Shay poteva giocare, non aspettandosi un granché in risposta.
Il ragazzo si guardò attorno, in cerca di consiglio e disse: "Siamo sotto di sei e il gioco è all'ottavo inning. Immagino che possa stare con noi e noi cercheremo di farlo battere all'ultimo inning".
Shay si avvicinò faticosamente alla panchina della squadra, indossò una maglietta della squadra con un ampio sorriso e suo padre si sentì le lacrime negli occhi e una sensazione di tepore al cuore. Il ragazzo vide la gioia di suo padre per essere stato accettato. In fondo all'ottavo inning, la squadra di Shay ottenne un paio di basi,
ma era ancora indietro di tre. Al culmine del nono e ultimo inning, Shay si mise il guantone e giocò nel campo giusto. Anche se dalla sua parte non arrivarono dei lanci, era ovviamente in estasi solo per essere nel gioco e in campo, con un sorriso che gli arrivava da un orecchio all'altro, mentre suo padre lo salutava dalle gradinate.
Alla fine del nono inning, la squadra di Shay segnò ancora. Ora, con due fuori e le basi occupate, avevano l'opportunità di segnare la battuta vincente e Shay era il prossimo, al turno di battuta.
A questo punto, avrebbero lasciato battere Shay e perso l'opportunità di far vincere la squadra? Sorprendentemente, a Shay fu assegnato il turno di battuta. Tutti sapevano che gli era impossibile colpire la palla, perché Shay non sapeva neppure tenere bene la mazza, per non dire cogliere la palla. Comunque, mentre Shay andava alla battuta, il
lanciatore, capendo che l'altra squadra stava mettendo da parte la vincita per far sì che Shay avesse questo momento, nella sua vita, si spostò di alcuni passi per lanciare la palla morbidamente, così che Shay potesse almeno riuscire a toccarla con la mazza. Arrivò il primo lancio e Shay girò la mazza a vuoto. Il lanciatore fece ancora un paio di passi avanti e gettò di nuovo lentamente la palla verso Shay. Mentre la palla era in arrivo, Shay girò goffamente la mazza, la colpì e la spedì lentamente sul terreno, dritta verso il lanciatore.
Il gioco avrebbe dovuto finire, a quel punto, ma il lanciatore raccolse la palla e avrebbe potuto facilmente lanciarla al primo che copriva la base e squalificare il battitore. Shay sarebbe stato fuori e questo avrebbe segnato la fine della partita. Invece, il lanciatore raccolse la palla e la lanciò proprio al di là della testa del primo in base, fuori dalla portata dei compagni di squadra.
Tutti quelli che si trovavano sugli spalti e i giocatori cominciarono a gridare: "Shay, corri in prima base! Corri in prima!"
Shay non aveva mai corso in vita sua così lontano, ma riuscì ad arrivare in prima base. Corse lungo la linea, con gli occhi spalancati e pieno di meraviglia. Tutti gli gridarono: "Corri alla seconda, alla seconda, ora!" Trattenendo il fiato, Shay corse ancor più goffamente verso la seconda, ansimando e sforzandosi di raggiungerla.
Quando Shay curvò verso la seconda base, la palla era fra le mani del giocatore giusto, un piccoletto, che ora aveva la possibilità per la prima volta di essere lui l'eroe della propria squadra. Avrebbe potuto lanciarla alla seconda base per squalificare il battitore, ma comprese le intenzioni del lanciatore e anche lui gettò intenzionalmente la palla in alto, ben oltre la portata della terza base. Shay corse verso la terza base in delirio, mentre gli altri si spostavano per andare alla casa base. Tutti gridavano: "Shay, Shay, Shay, vai Shay".
Shay raggiunse la terza base, quello opposto a lui corse per aiutarlo e voltarlo nella direzione giusta, e gridò: "Shay, corri in terza! Corri in terza!"
Mentre Shy girava per la terza base, i ragazzi di entrambe le squadre e quelli che guardavano erano tutti in piedi e strillavano: "Shay, corri alla base! Corri alla base, sali sul piatto!" Shay corse, salì sul piatto e fu acclamato come l'eroe che aveva segnato un 'grand slam' e fatto vincere la sua squadra.
Quel giorno, disse il padre a bassa voce e con le lacrime che ora gli rigavano la faccia, i ragazzi di entrambe le squadre aiutarono a portare in questo mondo un pezzo di vero amore e umanità. Shay non superò l'estate e morì in inverno, senza mai scordare di essere stato l'eroe e di aver reso suo padre così felice, e di essere tornato a casa fra il tenero abbraccio di sua madre per il piccolo eroe del giorno!
E ora, una piccola nota alla storia: Noi tutti spediamo migliaia di barzellette per email senza pensarci due volte, ma quando si tratta di inviare un messaggio sulle scelte di vita, la gente ci pensa due volte prima di condividerlo. Nel cyberspazio circolano liberamente le oscenità, le volgarità e le scene crude, ma le discussioni pubbliche
sulla decenza vengono troppo spesso soppresse nelle scuole e sui posti di lavoro. Se state pensando di inoltrare questo messaggio, con ogni probabilità state filtrando le persone sulla vostra lista dei contatti, distinguendo fra quelle 'appropriate' e quelle che no. Bene, la persona che ve l'ha inviato ritiene che tutti possano fare la differenza.
Noi tutti abbiamo ogni giorno mille opportunità di aiutare a realizzare "l'ordine naturale delle cose". Tutte le interazioni apparentemente futili fra due persone ci presentano un'opportunità: passeremo questa piccola scintilla d'amore e umanità o perderemo l'opportunità di illuminare la giornata di coloro che sono meno abili di noi, e lasciare il mondo più freddo, nel farlo? Un saggio una volta disse che ogni società viene giudicata da come tratta i propri meno fortunati.

DIXIT DEFINITIVO
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