IL NEMICO ALLE PORTE

Regia: Jean-Jacques Annaud.
Nazione: GER-GB-EIRE
Anno: 2001
Genere: Guerra

di Jean-Jacques Annaud con Jude Law, Ed Harris Durante la battaglia di Stalingrado, un cecchino russo semina il panico tra le linee nemiche. Per ucciderlo, verrà mandato dalla Germania il maggiore Koenig Annaud non è mai stato una cima: ha fatto un film sopravvalutato (Il nome della Rosa), un filmetto pruriginoso (L'amante), una "roba" sonnolenta (Sette anni in Tibet). Ciò che irrita de Il nemico alle porte è il manierismo inutile con cui viene girato il film e che vanifica i primi 10 minuti di pur buon cinema (pienamente debitori di Spielberg). Forse - ci chiediamo - è una storia di guerra vista dalla parte tedesca? No, perché di tedeschi se ne vedono tre: un ciccione che si fa la doccia, un generale scorbutico, e Ed Harris che pensa solo a puntare il fucile. Forse il film è girato nell'ottica russa? No, perché a simboleggiare la tragedia di un popolo c'è cecchino con la faccia da bambino, un ispettore un po' sfigato, e il cattivissimo Kruscev. Forse è una storia d'amore, travestita da film di guerra? No, perché, a parte un amplesso in caserma, la vicenda amorosa c'entra come i cavoli a merenda. Forse è un film politico? No, perché i giudizi sul comunismo sono di una banalità imbarazzante. Forse non è un film. E alla fine si muore tutti. Ma solo di noia. di Fortunato Simone