LA PASSIONE DI GIOVANNA D'ARCO

Regia: T. Dryer
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Regia di Theodor Dryer Francia 1928 di Charles Peguy Carl Theodor Dreyer, uno dei più grandi geni del cinema, ci consegna la drammatica rappresentazione del processo, e del martirio di Giovanna d'Arco, l'umile pulzella d'Orleans che liberò la Francia dagli inglesi nel 1430. Considerato unanimemente dalla critica un capolavoro, segue scrupolosamente gli atti del processo. Lo scontro tra la dialettica degli intellettuali accusatori e la fede di Giovanna; l'ira della presunzione sulla realtà che non ammette altro riferimento oltre se stessa ("Ascoltate Giovanna, noi sappiamo. ."); la semplice certezza che soffre e non odia; tutto questo ci fa partecipi e astanti del processo. Che accade così, sotto i nostri occhi. Il film, come ogni suo particolare, vibra - attraverso notevoli piani/sequenza di primissimi piani, di volti, sguardi indagatori, gesti della trepida attesa delle risposte di Giovanna. Che puntualmente rivelano una sapienza più grande. Quella della Grazia. Se in questa funesta profezia del Potere, per Dreyer, la fede è solitudine che definisce la vicenda terrena, il protagonista finale è una coscienza comune: il popolo. Insieme a colei che lo fa invocare: "Hanno ucciso una santa".