HARRY POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE

Regia: Chris Columbus.
Nazione: USA
Anno: 2001
Genere: Fantascienza

Harry Potter, un ragazzino inglese, scopre d'un tratto di avere degli incredibili poteri magici. di Chris Columbus con Daniel Radcliffe, Richard Harris Harry Potter, un ragazzino inglese, scopre d'un tratto di avere degli incredibili poteri magici. Una volta (bei tempi) li arrostivano: a volte sbagliavano (siamo sempre uomini), spesso ci azzeccavano (Giordano Bruno). Nel nuovo millennio, maghi, stregoni e streghe diventano d'un tratto eroi magnetici e figure imitabili per ragazzini da dieci anni in su. Merito di una mastodontica operazione di marketing, o della faccia pulita e accattivante di maghetti che sembrano usciti da una pubblicità di cioccolatini? Harry Potter è un lungo (2 ore e mezza) e bolso spot del "volemose bene" dove il Male e il Bene sono fin troppo distinguibili (tanto da essere divisi persino in due squadre). Sono per il Bene le faccine pulite, gli sfigati ciccioni, i ragazzi di colore e i clochard; per il Male è invece la squadra dei Serpi Verdi, capeggiata da un nazista biondo e da un sosia di Renato Zero. Saranno solo favole, ma anche le favole comunicano certi valori, e qui siamo ai saldi del Maurizio Costanzo Store: tolleranza, apertura per il diverso, amore a iosa, e un sospetto metodo educativo che vuole il talento bastare di per se stesso (nella scuola dei maghi, Harry da chi impara se sa già tutto ed è accolto come un messia?). La Direzione non censura. Stigmatizza. Avanti così e arrosto finirà il nostro amato stregone. Fortunato, no? L.A. di Fortunato Simone