DEBITO DI SANGUE

Regia: Clint Eastwood
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“A 80 anni suonati un’altra buona prova del grande Clint”. Un agente dell’Fbi in pensione sulle tracce di un misterioso serial killer. Ho dei ricordi bellissimi legati al nome di Clint Eastwood. Ricordi che portano nomi diversi: Gli spietati, Un mondo perfetto, Per un pugno di dollari, Fino a prova contraria. Film diversi, malinconici e struggenti, interpretati e/o diretti da Eastwood, uno di poche ma solide parole. Uno che ha 40 anni di carriera sul volto e ne ha passati venti prima di farsi notare come regista. Uno che ha dovuto sudare sette camicie per farsi accettare nell’Olimpo di Hollywood. Uno che utilizza con semplicità i ferri del mestiere: buoni attori, un buona storia, una sceneggiatura ferrea, e il film è servito. Così Debito di sangue, è un thriller come non se ne fanno più: senza effetti speciali, senza (troppa) violenza, con protagonista un vecchio poliziotto che, a settant’anni suonati, riprende in mano un caso mai risolto di omicidio. Ma il film funziona, pur seguendo uno dei più classici canovacci. Funziona e commuove, perché pieno di rimpianti, di sogni spezzati, di ferite mai rimarginate. Clint: la prova vivente che al cinema, il talento lo si può anche imparare, seguendo grandi maestri (Sergio Leone e Don Siegel) e, soprattutto, facendo tanta, tanta fatica. con C. Eastwood, J. Daniels. (Fortunato Simone)