DAL TEMPERAMENTO UN METODO

Punti sintetici che mi hanno colpito del libro di Luigi Giussani - BUR 2002

1) Vieni in questa compagnia! Se tu ti immedesimi in questa compagnia, la tua fisionomia, il tuo carattere, la tua personalità rivive, rinasce; scopri di sentire, di fare, di capire cose che non avresti mai pensato (soprattutto nelle cose solite si capisce questo, perchè si capiscono, dalle cose solite, cose che non si sarebbero mai pensate: "ma guarda com'è bello! Per duecento volte l'ho letto e non mi sono neanche accorto! (Luigi Giussani, pag.8)

2) Le cose che non si pensano mai tendono a coincidere con l'impossibile: "È impossibile!". Guarire un cieco in un istante: "È impossibile!". E invece è possibile a Dio; non è possibile all'uomo, ma è possibile a Dio. (Luigi Giussani, pag.21)

3) L'uomo a lungo non può stare senza peccato mortale. (Espressione dogmatica del tempo di Giansenio)

4) La salvezza non è venuta ma io voglio vivere ogni momento per esserne degno. (Kafka)

5) Non esiste vero desiderio di una cosa che non dipende da me, se non è domanda. Il desiderio può essere di una cosa che dipende anche da me, mentre la domanda è di una cosa che non dipende da me. (Luigi Giussani, pag.24)

6) Il concetto di sposalizio è questo: non necessariamente la sposa è la donna più bella del mondo è l'illusione di tre secondi di chi si innamora, mi spiego?), ma la sposa è realmente il punto di preferenza oggettivo, perchè non c'è niente che ti richiami l'Essere, il rapporto della tua vita con l'essere, cioè il rapporto della tua vita con destino e il rapporto della tua vita col compito che l'Essere ti dà, come quel rapporto lì. (Luigi Giussani, pag.27)

7) Nessun nostro sbaglio può farci obiezione, perchè Dio non preferisce chi è umanamente perfetto, più bravo di un altro: preferisce chi preferisce. (Luigi Giussani, pag.29)

8) Al ragazzo che vede lei, quando comincia a parpitargli in core, dovrebbe cominciare a dire: "Ma questa ragazza, chissà come farà a raggiungere il suo destino, chissà come dovrà fare per essere in pace, anche dovendo fare gli esami, chissà come farà a portare con libertà suo padre e sua madre?". (Luigi Giussani, pag.30)

9) La giornata più bella della settimana è il lunedì, perchè il lunedì si riinizia, si riinizia il cammino, il disegno, si riinizia l'attuazione della bellezza, della affezione. (Luigi Giussani, pag.31)

10) Ricordate che siete membra l'uno dell'altro, dice San Paolo, con una frase che è la più "assurda" che si possa immaginare. (Luigi Giussani, pag.40)

11) Il 99% della gente si sposa senza sapere quel che fa, senza sapere che cosa è. (Luigi Giussani, pag.41)

12) Con il libro "Il senso religioso" io miravo , desideravo che quel libro servisse a raggiungere il confine dove uno intuisce, percepisce, incomincia ad avere i brividi di fronte al mistero. (Luigi Giussani, pag.44)

13) La volontà è lo sprigionarsi dell'energia infinita che c'è dentro il cuore. Il cuore è un'energia infinita: è sete d'infinito! È un'energia infinita che si pone come esigenza che ha in sè la capacità di riconoscere ciò che le corrisponde, cioè la strada, e di manipolare la realtà secondo il suo destino. (Luigi Giussani, pag.49)

14) E l'evento è Cristo, non noi: noi in Cristo. Per cui i primi cristiani, quando erano ammazzati, erano tranquilli, e Nerone si meravigliava di questo - letteralmente, era esterefatto - perchè non erano "colpiti"; morivano, ma non erano colpiti, perchè Cristo viveva, Cristo era vivente, e loro erano parte di Cristo. (Luigi Giussani, pag.55)

15) Il rapporto di Dio con l'uomo avviene solo attraverso dei fatti, dei fatti storici. Questi fatti storici possono essere tutti i rapporti che l'uomo vive nel tempo, nella sua giornata, nelle sue ore. (Luigi Giussani, pag.58)

16) Salvati vuol dire che ci ha assimilati a sè in modo tale che possiamo usare di quella energia - o grazia - a cui niente può resistere, nessuna cattiveria può resistere: "Senza di me non potete far nulla", l'ha detto Gesù. (Luigi Giussani, pag.60)

17) Non è a forza di scrupoli che un uomo diventerà grande. La grandezza arriva, a Dio piacendo, come una bella giornata. (A. Camus, Taccuini III)

18) Noi siamo destinati ad essere amati, per questo Dio ci perdona quando sbagliamo. (Luigi Giussani, "L'Alleanza" pag.63)

19) Questo è il miracolo: ognuno può offendersi, ognuno può arrabbiarsi, ognuno può essere ironico, eppure non è definito mai da quelle cose. (Luigi Giussani, pag.67)

20) Uno è molto più posseduto quando è perdonato che quando è posseduto. Tant'è vero che un uomo può possedere una donna recalcitrante; ma quando uno è perdonato, è posseduto anche se non è preso. Uno si sente amato quando viene abbracciato, ma uno che è guardato con ammirazione e con amore, oppure che, se ha offeso,è guardato con uno sguardo di perdono, è molto più abbracciato che se è abbracciato. Perchè lo sguardo del perdono ti penetra molto più che l'eco dell'abbraccio. (Luigi Giussani, pag.68)

21) La bellezza, se è divisa, è una menzogna. (Luigi Giussani, pag.68)

22) Non è necessario far tutto, mentre da una sola cosa si capisce tutto. (Luigi Giussani, pag.72)

23) È una vita che come forma grida: "Gesù è tutto". Gridano questo di fronte a tutti. a tutti coloro che li vedono, a tutti coloro che in loro si imbattono, a tutti coloro che li sentono, a tutti coloro che li guardano. (Luigi Giussani, pag.78)

24) Domandare l'impossibile: questa è la vera conversione, dove tutta la ragione dell'atto è la presenza di un Altro. (Luigi Giussani, pag.84)

25) Stimate gli altri migliori di voi. (San Paolo)

26) Bisogna leggere il Vangelo immedesimandosi, così da diventare parte attiva di quella pagina come Avvenimento presente. (Luigi Giussani, pag.89)

27) Ma domandare a Dio che compia in me quello che non sono capace di fare, questo è realmente il miracolo assoluto! (Luigi Giussani, pag.91)

28) Il desiderio dell'impossibile è ciò che caratterizza il mio cuore. (Luigi Giussani, pag.93)

29) La persuasività non è necessariamente simpatia. Ci può essere una persona estremamente antipatica che, nel dire una determinata cosa,lo fa con una persuasività molto più grande che neanche la persona amica. (Luigi Giussani, pag.96)

30) La responsabilità verso il proprio temperamento è in ogni cosa e in ogni gesto che si fa...Cosa vuol dire responsabilità verso il proprio temperamento? Vuol dire che il proprio temperamento, traducendo o mediando ad altri una cosa che ha sentito dire, deve essere tutto proteso non ad affermare se stesso, ma ad affermare quello che ha sentito. E perciò, uno deve dimenticare se stesso per affermare quello che ha detto un altro. Deve essere autentico, sincero, distaccato da sè. (Luigi Giussani, pag.97)

31) L'uomo senza la grazia è impossibile che eviti il male. (Luigi Giussani, pag.98)

32) Hai fatto uno sbaglio? Adesso fa' bene!, ti fa quasi scivolare via. È come uno che desse un colpo all'apparecchio per farlo volare di nuovo. (Luigi Giussani, pag.100)

33) Il mio modo di presentare il cristianesimo cerca il senso e le ragioni di quel che dice. E non si accontenta di accettar niente, se non ne ha capito il senso e non ne ha ricercate le ragioni. (Luigi Giussani, pag.100)

34) Il lavoro è cercare l'oro dentro la fanghiglia del letto del fiume. Cercare l'oro dentro la poltiglia che sta ai margini del fiume non è fango, è cercare oro! E questo è il valore, è il valore della tua libertà in azione. La tua libertà in azione, trovandosi di fronte al fango e sentendosi dire "Lì dentro ci son le pepite d'oro", si imbratta le mani, si sporca tutto, va dentro nel fango fino alle ginocchia per cercare l'oro. Questa è la libertà. Uno che fa lo schizzinoso e dice: "Brrr, che sporcizia!", non vuole l'oro, vuole evitare rogne. O vorrebbe l'oro se non avesse certe rogne. (Luigi Giussani, pag.101)

35) Se il Signore si presenta al tuo temperamento, è come se il Signore si presentasse a casa tua, bussasse alla porta e tu avessi lì la stanza lurida,tutta piena di topi, ragni, scarafaggi: ti viene da arrabbiarti con te stessa perchè hai lasciato la casa così. Ma se il Signore decide di presentarsi a casa tua, tu cosa devi fare? "Signore, perdonami e aiutami", basta! (Luigi Giussani, pag.102)

36) Se posso, perché per noi è "se si può", non "se uno vuole". Uno vorrebbe fare tutto, ma non si può fare tutto. (Luigi Giussani, pag.106)

37) Mi diceva proprio oggi una persona:'Come è difficile capire, sentire in che modo il sacrificio dentro un rapporto fa essere il rapporto più vero, e perciò può fare il rapporto più godibile, più fruibile, può rendere il rapporto più sperimentalmente bello. Com'è difficile capire questo!'. Io le ho risposo che non è difficile capirlo: prima di tutto, bisogna mendicarlo da Dio e, in secondo luogo, bisogna avere la pazienza del tempo. (Luigi Giussani, pag.109)

38) Manca il cervello, manca il cuore, manca la coscienza amorosa della realtà. Perchè, pur avendo la coscienza amorosa della realtà del rapporto con un'altra persona, io posso essere cattivello; avendo un carattere in po' su generis, posso essere un po' agitato davanti a lei e procurarle molte delusioni, però in fondo le voglio veramente bene. (Luigi Giussani, pag.106)

39) La cultura in cui siamo - che è il nemico mortale del nostro destino e del nostro io....fa di tutto per impedire la conoscenza amorosa. (Luigi Giussani, pag.110)

40) Dio è così pieno di fantasia, di potenza creativa e di humour, per cui tu vedi una persona e ti richiama di più a una certa verità; non perchè le altre persone valgono di meno, ma perchè ognuno ha una funzione. Perciò, scoprire il punto in cui la parola di Dio parla della funzione che tu hai, scoprire questo è molto importante come oggetto di meditazione. Scoprire il punto della parola di Dio in cui il tuo carattere, la tua struttura, la tua figura richiami di più il contenuto di questa parola, scoprire questo punto è importantissimo, perchè diventa il luogo di riferimento della propria attenzione e del proprio gusto. (Luigi Giussani, pag.117)

41) Dico che è molto importante per la nostra vita personale fissare lo sguardo su una pagina che ci riguarda, sulla pagina che corrisponde di più al nostro carattere o che corrisponde di più a come Dio ci ha fatti, perchè guardando quella pagina uno più facilmente si esalta. (Luigi Giussani, pag.120)

42) Dio ti ha fatto in un certo modo: ci sono delle pagine che ti corrispondono più delle altre. (Luigi Giussani, pag.121)

43) Uno può aver letto il salmo che dicevo prima centocinquanta volte e non essere mai stato colpito; la centocinquatunesima volta, oppure per richiamo, è colpito. (Luigi Giussani, pag.123)

44) Il tempo perduto non ritorna indietro (Perditum non redit tempus). (Prima frase in latino fatta tradurre a Don Luigi Giussani da monsignor Citterio)

45) Mi fu detto: tutto deve essere accolto senza parole e realizzato nel silenzio. Allora m'accorsi che tutta la mia vita sarebbe trascorsa nel rendermi conto di ciò che mi era accaduto. (Laurentius eremita)

46) Ognuno tende ad avere una conoscenza di sè prefabbricata, aprioristica, che si espone quindi sempre alla pretesa. sempre si espone come pretesa o come malcontento: la pretesa supplisce alla parola speranza e il malcontento supplisce alla parola sacrificio. (Luigi Giussani, pag.126)

47) Perchè tu sei un temperamento in cui prevale il piacere o il non piacere, quel che ti piace o quel che non ti piace....Ma "corrisponde" non è "piacere"...La corrispondenza è una misura più immediatamente perseguibile, mentre il piacere è un certo determinato esito. (Luigi Giussani, pag.126)

48) Perchè 4000 anni fa gli uomini non avevano avuto né un Pascal, né un Leibniz, né un Beethoven, né un Dostoevskij, ma neanche un Plarone, neanche Aristotele; 4000 anni fa non c'era niente, ma l'uomo, anche senza accorgersi, diceva "si" alla domanda: "Quello che desideri ti verrà dato? Lo troverai?": diceva "sì", perchè viveva. Vivere, o è incosciente (e allora è animalesco) oppure se è cosciente (se si accetta di vivere), deve dare una risposta positiva. (Luigi Giussani, pag.132)

49) Se ci sono delle domande, non rispondere per il "sì" o per il "no", secondo ragioni adeguate, è negare tali domande, perciò è una forma vigliacca e più grave del rispondere "no"; rispondere "no" lo si potrebbe fare piangendo, disperati, ma lo si può fare con sicumera, con presunzione, con dimenticanza e alienazione (come un padre e una madre che vanno a bere per alleviare il loro animo dalla reazione al fatto che il figlio sta male: uno che fa' così nega che chi sta male è suo figlio). (Luigi Giussani, pag.132)

50) Se non si risponde ne "sì" e ne "no", si risponde "no" in un modo più vigliacco, più meschino, più disumano. (Luigi Giussani, pag.133)

51) Senza senso non c'è tempo e quel momento di tempo, di tutto il tempo ha dato il significato. (T.S.Eliot, Cori da la 'Rocca')

52) Io vorrei la bellezza, ma la bellezza non è qua, per cui deve essere da un'altra parte. (Giacomo Leopardi)

53) Campassi migliaia di anni, non puoi più distruggere nella tua vita quel momento, quello che chiamiamo il momento dell'incontro: è indistruttibile. Perciò, da quando l'hai sentito e sotto la sua pressione hai incominciato, il male e la menzogna sono ciò che va contro quell'incontro, quel momento. Massacri te stesso: se ascolti qualcosa che va contro quel momento, massacri te stesso. (Luigi Giussani, pag.141)

54) Il problema morale vero è essere fedele alla vocazione che esistenzialmente e storicamente ti è stata data. È il problema più grosso. (Luigi Giussani, pag.144)

55) Se uno, poi, rilegge le stesse cose per anni, incomincia a capire: il tempo fa capire. (Luigi Giussani, pag.147)

56) Guarda, per favore, che il significato della domanda lo capisci solo quando ne hai la risposta. (Giancarlo Cesana, pag.150)

57) Un ragazzo si innamora di una ragazza e questa gli dice sì; sembra a lui che il mondo sia compiuto: lo scopo del vivere è dentro la circostanza. Invece lo scopo del vivere è attraverso la circostanza e, attraveso la circostanza, si rende presente qualcosa d'altro.(Luigi Giussani, pag.159)

58) Gli occhi sono lo specchio dell'anima. (Gesù, LC 11,34)

59) Comunque ci si salva dalla tentazione con un solo tipo di gesto: la domanda. La domanda parte da una situazione di carne e ossa, parte dentro quattro mura, parte dentro una certa circostanza di rapporti, ma salpa da esse, salpa da queste circostanze e va verso l'altra sponda, verso l'Altro. (Luigi Giussani, pag.162)

60) Quando Violaine diceva a Pietro di Craon: "Ah, come è bello il mondo e come sono felice!", lo diceva come un pudore estremo. Quando Pietro di Craon ha risposto: "Ah, come il mondo è bello e come io sono infelice!", era senza pudore. Partiva e rimaneva dentro le circostanze, partiva per rimanere dentro: è finito. Uno nasce per morire: è finito. (Luigi Giussani, pag.164)

61) Una domanda o è una domanda di vero o è una falsità. Se è una domanda di vero aggiunge bellezza anche alla bellezza più grande. (Luigi Giussani, pag.164)

62) Quando ti accorgi di essere stata smemorata, ti vien dolore, e questo dolore è vero se coincide con la domanda: "Signore, abbi pietà di questa smemoratezza e fa' che io ti ricordi di più. " (Luigi Giussani, pag.169)

63) Il tempo è ciò che misura la misericordia di Dio, la creatività di Dio, la creatività con cui Cristo ti crea. (Luigi Giussani, pag.169)

64) Tutto ciò che non diventa positivo è demoniaco. (Luigi Giussani, pag.170)

65) Per favore dovete chiedere, domandare alla Madonna la grazia di essere come lei. Aveva quindici anni, sedici anni - era minore di voi - e da sola sosteneva l'inizio del mondo, senza sapere tutto quel che voleva dire, però sapendolo - come seme della cosa lo sapeva -: sapeva che in lei si era adempiuta la grande promessa del popolo. (Luigi Giussani, pag.172)

66) Una novizia è entrata a lavorare in una struttura nella quale il criterio con cui gli uomini vengon trattati è l'omologazione totale - sono a lavorare dalle sette del mattino alle otto di sera, finito di lavorare debbono spesso andare a mangiare insieme, vanno a casa a un'ora comune, vanno a vedere lo stesso film, il week-end fanno la stessa gita -: "la famiglia" la chiamano (chi favorisce questi piani sono i pezzi grossi dell'economia perchè vogliono avere la classe dirigente, o tecnicamente affidabile, tutta nelle loro mani. Per averla nelle loro mani debbono produrre una mentalità comune: allora son sicuri! È la schiavitù infernale!). Così la novizia mi dice: "Come faccio ad andare a Messa?". "E tu non andare." "Non vado a Messa?" "Non dirmi mica che ti ha fatto persuadere del cristianesimo la Messa! Alla Messa credi perchè sei stata fatta persuadere del cristianesimo, perciò sei stata fatta persuadere anche della Messa. Non sai neanche cos'è la Messa! Perciò ti dico: tu quando alle sette vai a lavorare, offri a Gesù tutto il tuo lavoro pesante della giornata. Questo è il modo vero di partecipare alla Messa". Non ho disfatto il volume di stima che dobbiamo alla Messa, è che la vita cristiana è più complessa, più complessa che neanche un atto di culto: non è un atto di culto. (Luigi Giussani, pag.174ss)

67) Risolvi la questione facilmente se, invece di "fare di più" metti "chiedere di più", "domandare di più". Per domandare devi guardare in faccia uno. (Luigi Giussani, pag.178)

68) La prima conseguenza del metodo da Dio operato per entrare nel mondo è l'esaltazione, il riconoscimento infinitamente esaltante il valore di ogni cosa, di qualunque dimensione sia, anche un pulviscolo. Per cui, siccome sul bicchiere lasciato lì in una notte ci stanno centinaia, centinaia, centinaia di pulviscoli, pensate che dignità ha adesso lavarlo e pulirlo: è la dignità dell'istante. (Luigi Giussani, pag.181)

69) Noi possiamo penetrare soltanto parole vive, cioè le parole che ci dicono coloro che con noi vivono, che partecipano alla nostra vita....l'uomo può afferrare qualcosa che ha un corrispondente in sè. (Luigi Giussani, pag.188)

70) Nel tuo pensiero non possono entrare neanche tutti i potenti di questo mondo; non possono entrare alla radice di un tuo capello, non possono! Prender coscienza del fatto che non possono, fa venire la voglia di infischiarsene. Ed è la mossa della libertà. (Luigi Giussani, pag.190)

71) Tutte le sere fatevi la domanda su come gli incontri abbiano cambiato qualche cosa dei vostri pensieri e dei vostri stati d'animo, o abbia collaborato ad arginare gli stati d'animo e a drizzare i pensieri. (Luigi Giussani, pag.191)

72) Il movimento, avvicinandosi al traguardo, è più veloce. (Proverbio)

73) Il bello è lo splendore del vero. (Luigi Giussani, pag.202)

74) Vaglia ogni cosa e trattienine il valore. Vaglia ogni cosa: nulla è emarginato, nulla è dimenticato, nulla è nascosto, nulla è velato. Tutto è ricercato e guardato e misurato secondo la sua realtà. (Luigi Giussani, pag.204)

75) Esistono profeti ingannatori e falsi maestri di vita. Ci sono innanzitutto maestri che insegnano ad uscire dal corpo, dal tempo e dallo spazio per poter entrare nella "vita vera". Essi condannano la creazione e, in nome di uno spiritualismo ingannevole, conducono migliaia di giovani sulle strade di una impossibile liberazione, che li lascia alla fine più soli, vittime della propria illusione e del proprio male. (Giovanni Paolo II da "Un luogo non un sogno" pag.50)

76) La Chiesa tocca la mia vita secondo una certa compagnia in cui io mi son trovato per un incontro fatto, l'incontro fatto essendo la forma di un avvenimento accaduto: è accaduto qualcosa per cui mi trovo insieme a voi. E siamo insieme noi e non altri, perchè c'è una percezione delle cose, c'è un sentimento delle cose, c'è un giudizio sulle cose, c'è un immagine delle cose, c'è un progetto sulle cose, c'è una volontà attiva d'uso delle cose, c'è un volto della vita determinato da Cristo, determinato dalla memoria di Cristo, che ha certe caratteristiche. Mentre altri percorrono la via cristiana secondo un volto diverso. Forza!(Luigi Giussani, pag.220)

77) ... è più difficile al mare vivere una tensione ideale, vivere la convivenza come tensione ideale che non in montagna...è molto più distratto, è molto più svampito il modo di vivere al mare che in montagna. (Luigi Giussani, pag.223)

78) Perchè si va in vacanza?...Perché si va al lavoro?...per il desiderio di essere di più, di camminare di più verso l'ideale, di camminare di più verso il nostro destino. (Luigi Giussani, pag.223)

79) Se tu dici: "Mi ribello, non lo riconosco", la partita non è finita; l'ha ancora in mano Dio, perchè dice: "Ti perdono".(Luigi Giussani, pag.232)

80) Ti rischi, devi rischiare, con tutta l'intelligenza e con tutta la scaltrezza e la tenacia possibili. (Luigi Giussani, pag.246)

81) Il parere di Dio si applica nella strada in cui ti mette e lì devi andare, nella buona o nella cattiva sorte, con chiarezza o con oscurità, devi andare fino in fondo. (Luigi Giussani, pag.254)

82) Tutto ciò che esiste è un disegno; non è uguale a zero, non è negatività, non è cattiveria, non è menzogna, ma è una verità, è una cosa positiva. (Luigi Giussani, pag.263)

83) Ogni comunicazione della verità è divenuta un'astrazione. (S. Kierkegaard)

84) La prima condizione di ogni comunicazione del vero è assolutamente la personalità. (Luigi Giussani, pag.270)

85) L'io, essendo rapporto con l'infinito, può sostenere, adattarsi ad un compito, rassegnarsi ad un compito, può accettare un compito con tutti i suoi limiti solo se lo scopre come step, come passo al destino. (Luigi Giussani, pag.272)

86) Immaginate, per favore, quante donne vivono con amarezza ribelle il fatto di dover fare la casalinga e quanti uomini sono umiliati di dover andare a fare gli operai. Quanta gente ho trovato in vita mia così! Ma uno che ottiene il premio Nobel svolge un compito che è senza limiti, mentre l'operaio ha un compito delimitato? Anche chi prende il premio Nobel ha un compito delimitato. (Luigi Giussani, pag.272)

87) Come fa un principio a non essere astrazione? Solo se i principi che ripeto li dico consapevolmente e testimoniando che io appartengo a questi principi: per questi principi darei la vita, e magari li tradisco durante la giornata, ma io ci darei la vita. (Luigi Giussani, pag.273)

88) Guarda, io sono qui che non riesco assolutamente a reagire a questo ambiente che c'è intorno. Però fa' che ti riconosca e ti ami di più.

89) (pag.275)

90) Il motivo è qualcosa che si ama. Non si può amare un limite. (Luigi Giussani, pag.276)

91) Compito vuol dire una attività piena di senso, in cui l'energia manovra le cose in funzione del senso. (Luigi Giussani, pag.277)

92) 'Veni Sancte Spiritus, veni per mariam' riassume tutta la nostra filosofia della vita e del mondo. Non saremmo, non siamo amici tra noi se tutti i giorni non ci preoccupassimo di aiutarci a capire questa suprema invocazione allo Spirito, che ricrea dal nulla e perfino dal male la faccia della terra, alla Madonna, che è la fonte stabilita per ogni novità di salvezza. (Luigi Giussani, pag.278)

93) Nessuno giudichi gli altri, perchè io non giudico neanche me stesso, ma è solo Dio che può giudicare. (San Paolo)

94) Ti auguro di avere gli occhi di Marcellino... e dei dodici Frati! Perchè in fondo i dodici frati hanno gli stessi occhi di Marcellino. Questo film è proprio l'inno alla morale cattolica, che è guardare lasciandosi attrarre. Perchè Marcellino, tra l'altro, faceva tutte le corbellerie: tirava via le mele, eccetera. È come Simone, che ne faceva di tutti i colori, però diceva: 'Signore, ti amo. Tu lo sai che ti amo'. Così Marcellino e i dodici frati (specialmente fra Pappina!).(Luigi Giussani, pag.282)

95) Marcellino ne faceva di tutti i colori, ma l'ultimo pensiero era guardare a quel che faceva! Guardava Cristo. Allora questo, col tempo, si matura a sentire gli errori, a percepire le direzioni falsi, a scegliere le cose vere, gli aspetti veri, le posizioni vere. ... L'accanimento del guardare Cristo vince sull'accanimento del fare quel che si vuole.(Luigi Giussani, pag.299ss)

96) ... è come uno che pretendesse di scrivere una poesia perfetta - come L'infinito di Leopardi, senza metterci fatica (perchè è durata otto mesi la costruzione di questa poesia). (Luigi Giussani, pag.306)

97) Per costruire bisogna che prima sia vinta la malvagità della menzogna. (Luigi Giussani, pag.310)

98) Se voi vi immaginate di essere sotto la croce e di guardare ai suoi occhi che vi fissassero, che per un istante vi fissassero, e voi li guardate per quell'istante, non ve le potete più togliere; per tutta la vita poi, guardando il sole, guardando il cielo, guardando il mare, guardando le stelle, guardando le mura di casa vostra, la spada di quello sguardo non si dimentica più. Non come un terrore che avanzi, ma come una strana bontà che vince. (Luigi Giussani, pag.311) Il giorno fu pieno di lampi; ma ora verranno le stelle, le tacite stelle. Nei campi c'è un breve gre gre di ranelle. (Giovanni Pascoli in 'La mia sera')

99) Che meraviglia! Quel che io vivo oggi è successo anche a loro allora! ...e non 'Quel che è successo a loro è successo a me' ma quello che è successo a me è successo a loro'...prima si vede quello che è successo a me... (Ragazza di Novosibirsk dopo aver sentito la spiegazione di Giovanni e Andrea fatta da Don Paolo) (Luigi Giussani, pag.322)

100) Uno può essere calcolatore proprio all'infinitesimo grado di un suo equilibrio, di una sua sanità e di un suo gusto, ma non può impedire che, presto o tardi, in qualche modo, un fattore non previsto scompagini tutto il suo ordine e lo rovini. Per questo l'unica cosa di cui siamo sicuri è la domanda a Cristo; e, in secondo ordine, ciò che è in funzione diretta di questo, vale a dire l'amicizia, l'amicizia cristiana. (Luigi Giussani, pag.333)

101) Prima di tutto, quello che è necessariamente imposto dalle circostanze, perchè è Dio che mi chiama attraverso le circostanze. (Luigi Giussani, pag.340)

102) La madre di sant'Agostino, santa Monica, faceva così: quando vedeva che il figlio cocciutamente tirava diritto per la sua strada (storta!), offriva a Dio. (Luigi Giussani, pag.342)

103) Ci sono due tipi di 'animali' nel mondo: quelli per cui la realtà è ciò che appare e quelli per cui la realtà è segno di Cristo, è il luogo dove Cristo si manifesta e si manifesterà. (Luigi Giussani, pag.342)

104) Criterio di gidizio su quel che faccio."Cristo cosa farebbe? Al mio posto, nell'usare questa cosa o in questo rapporto, cosa farebbe questo uomo? Perchè ama la cosa o ama la persona certamente più di me: cosa farebbe?." E allora cerchi di modulare quello che stai facendo, nell'istante, secondo questo habitus mentale, questa mentalità.(Luigi Giussani, pag.344)

105) Come faccio a tirar diritto, tranquillamente, senza sentire la vibrazione di sofferenza di una persona, senza accorgermi della faccia, senza essere attento a cogliere un particolare? (Luigi Giussani, pag.345)

106) Il cristianesimo non è una religione [una religione ha delle teorie e delle leggi], ma un evento. (Cardinale Giacomo Biffi)

107) Una volta - mia mamma era devota, e in vacanza mi portava sempre con sè ai Vesperi nella parrocchia, e qualche volta il prete faceva la predica ai Vesperi - mi ricordo che durante i Vesperi (io avevo tre anni) stavo sotto, con mia mamma, al pulpitone a chiocciola, e c'era su il trete che si sbracciava e io ero lì, sempre attentissimo, con la bocca spalancata. E ha detto questa frase: "Anche se vostra madre vo abbandonasse, io non vi abbandonerò". Io mi ricordo, come se fosse adesso, che ho guardato mia madre con terrore di fronte a quella frase. Mia madre si è voltata e mi ha sorriso, e io mi sono sentito tranquillizzato. (Luigi Giussani, pag.348)

108) Mio fratellino, l'ultimo: c'era la chiesa del mio paese con tremila persone, il prevosto commentando il vangelo dell'adultera "Chi di voi è senza peccato?" e mio fratello con enfasi fa "Io!" (Luigi Giussani, pag.348)

109) Pensiamo a Cristo che muore sulla Croce:più isolato di così! Nessuno lo conosceva, eccetto quel qualche migliaio di persone che si interessato a lui, pro o contro. Cos'era nel mondo quella cosa? Un punto infinitesimale. Quel punto infinitesimale ha salvato il mondo, ha posto la radice della salvezza per tutto il mondo, per tutta la storia. (Luigi Giussani, pag.350)

110) Mia madre è sempre stata legata nel mio pensiero, nella memoria, a una volta...era Pasqua...c'era un cielo bellissimo e un'aria tersissima e c'era nel cielo l'ultima stella, e mia madre, mentre andavamo nel vento, verso la parrocchia, ha pronunciato queste parole:"Com'è bello il mondo e come è grande Dio!" (Luigi Giussani, pag.357)

111) Non ti preoccupare, quando hai l'impressione che le cose che si leggono ti commuovano di meno, prega, dì: "Signore, aiutami di più a capire" o "Aiutami di più a sentirti" (Luigi Giussani, pag.357)

112) Se vostro figlio vi chiede un pezzo di pane, gli date un sasso? E, se vi chiede un uovo, gli date uno scorpione? Se vi chiede un pesce, gli date una serpe? Se voi che siete cattivi non osate negare ai vostri figli le cose giuste che vi domandano, come farà il Padre che sta nei cieli a negare a lo Spirito buono a chi glielo chiede? (Lc 11,11-13)

113) Può essere utile che in due o tre facciate non lo sforzo di pensare, ma viviate l'autenticità del comunicare tra voi, del comunicare tra voi qualcosa che vi interessa: autentici nel dire qualcosa che è sentito autenticamente, qualcosa che veramente vi interessa. (Luigi Giussani, pag.360)

114) L'umiltà ti costringe ad essere vera, così c'è molto meno il pericolo di far propaganda, di confondere le cose. (Luigi Giussani, pag.363)

115) Compiere il dovere vuol dire compiere se stessi; mancare a un dovere vuol dire mancare a se stessi, alla verità di se stessi. (Luigi Giussani, pag.366)

116) Il desiderio di capire di più è dentro la trama di rapporti soliti, con gente che tu ben conosci: è con loro che cerchi di capir di più. Se non lo fai che vantaggio ne hai? Non ha nessun vantaggio. Se non lo fai, manchi a qualche cosa, manchi a un'occasione. (Luigi Giussani, pag.367)

117) Un ragazza mi raccontava che nessuno si interessava più di lei. Non solo è come le altre, ma è peggio delle altre, perchè, vedendo le altre nel loro errore, commette un errore peggiore verso di loro. Se non c'è la ricerca del vero, se questa ricerca non è autentica, cioè non è vera, allora tutto sentiamo scomodo, tutto sentiamo ingiusto. (Luigi Giussani, pag.367)

118) Bisogna stare attenti che le cose non si possono definire grossolanamente mai, di colpo; non si possono giudicare di colpo tutte e senza badare alle sfumature. (Luigi Giussani, pag.369)

119) La rpova che noi siamo cattivi non è se sbagliamo, se siamo coerenti: è il fato che non chiediamo. (Luigi Giussani, pag.372)

120) L'unico personaggio letterario espressivo che è identico al 999,9% a quello che noi sentiamo come cristianesimo è Peguy. (Luigi Giussani, pag.376)

121) Un Angelus detto sul serio è impossibile che manchi! A volte Cristo, per non farlo mancare, permette che sbagliamo, perchè, attraverso lo sbaglio, uno è colpito come da un pugno nello stomaco, in un modo che nessun ragionamento potrebbe eguagliare come forza di riscossa. (Luigi Giussani, pag.376)

122) Pregare lo Spirito Santo e la Madonna che vi renda la "faccia dura come pietra" di fronte a qualsiasi "ma", "se", "però" o tentazione di "no. (Luigi Giussani, pag.384)

123) Proporre se stessi è vivere, esistere. Ma normalmente proponiamo quello che propongono gli altri: lo beviamo e ci omologhiamo tranquillamente. (Luigi Giussani, pag.385)