VINCERE LA PAURA

La mia vita contro il terrorismo islamico e l'incoscienza dell'occidente
di Magdi Allam
Forum di Magdi Allam su Corriere.it
Mondadori - Maggio 2005 - (16.50 E)

N.B. Qui ho ricopiato alcuni punti del libro che mi hanno colpito, che riporto per uno spunto di lettura. Vorrei sottolineate che diverse frasi rischiano di essere decontestualizzate, quindi è importante leggere il libro per capirle in modo adeguato! Non sono una sintesi del libro ma solo alcuni appunti!

Elezioni in Iraq...Invece ha vinto la vita, la libertà, l'umanità della maggioranza degli iracheni, che mai e poi mai potrebbe optare per un ritorno al passato tirannico di Saddam Hussein e dei suoi seguaci costato un milione di morti, nè tantomeno per un salto nel buio dell'oscurantismo e della follia sanguinaria dei tagliatri di teste di al-Zarqawi. (7)

...il sindaco di Bagdad, Alaa al-Tamini,..aveva lanciato l'idea di dedicare una piazza a George W. Bush. Personalmente sono d'accordo. Gli iracheni sono grati al presidente americano per averli liberati da Saddam Hussein e dal su regime sanguinario. Senza l'intervento militare americano e alleato non ci sarebbe stato il 30 gennaio 2005. (8)

Su queste pagine e nel mio cuore la memoria di Adel, ALi, Mahdi e Abdel Amir (uccisi dai kamikaze nds) resterà indelebile. Onore ai "martiri della libertà" dell'Iraq e del mondo libero. (8)

Questo libro sulla paura, paura degli integralisti,...nasce in primo luogo dalla mia personale esperienza professionale e di vita che mi vede costretto da due anni a vivere sotto scorta. (9)

Per me conta la persona, con le sue idee, i suoi sentimenti, il suo comportamento. Considero la religione come uno spazio di spiritualità, un diritto individuale, che non deve costituire una barreria nel rapporto tra le persone. (10)

...i musulamni possono o no far riferimento alla religione, alla cultura, all'ideologia, ma sviluppano e acquisiscono una propria individualità che è il frutto e la sintesi della particolare, esclusiva e irripetibile esperienza vissuta da ciascuno nell'ambito psicologico, famigliare, sociale, educativo, sessuale, culturale, economico, politico e della sicurezza. (11)

È innegabile: l'islam fa paura, i musulmani fanno paura. Capisco perfettamente e condivido l'atteggiamento di tutti coloro che provano paura nei confronti dell'islam e dei musulmani perchè io stesso nutro la medesima paura. Io che sono nato nell'islam e che sono musulmano...Forse sono stato uno dei primi in Italia a denunciare l'ideologia nichilista dell'integralismo islamico e a svelare la filiera che dalla predicazione nelle moschee culmina nell'attentato terroristico. (12)

I musulmani hanno finalmente compreso e fatto proprio l'insegnamento fondamentale: il valore della sacralità della vita o vale per tutti o non vale per nessuno. Hanno rpeso atto, sperimentando sulla propria pelle, che se e quando si relativizza il valore della vita, la cultura della morte finisce inesorabilmente per trionfare. (13)

...l'islam e i musulmani sono realtà plurali, dialettiche, conflittuali. All'affermazione classica "l'islam dice" o "i musulmani fanno" replico: quale islam? di quali musulmani state parlando? (14)

È in Itaia che ho appreso per la prima volta le molteplici categorie che suddividono i musulmani secondo criteri eminentemente religiosi: "moderati", "laici", "ecumenici", "ortodossi", "apolitici", "integralisti", "fondamentalisti", "rivoluzionari", "jihadisti"

Mi preoccupa, e non poco, la realtà di aperto sostegno o di tacita connivenza presente in Occidente che favorisce gli integralisti islamici e si spinge fino all'esplicito sostegno ai promotori della violenza e ai cultori della morte. Tuttavia colgo i sintomi di una svolta positiva. (16)

Ma se ci piegassimo al sentimento della paura qui in Italia, in europa, in Occidente, nel mondo libero, negli stessi paesi musulmani, allora sarebbe la fine per tutti, vorrebbe dire che i burattinai del terrorismo hanno trionfato. (17)

Ricordo le casalinghe (in Egitto prima del 1972)....domande e risposte che potevano essere replicate anche più di una volta. Perchè il significato vero non era ciò che le parole razionalmente esprimevano, ma la carica sentimentale, emotiva e impulsiva che trasmettevano al di là dell'apparenza. L'importante era stare insieme e comunicare tramite la parola il piacere di stare insieme. (22)

gli egiziani....ascoltavano le canzoni esuberanti e struggenti di Umm Kalthum, la Stella d'Oriente, la più grande interprete della canzone araba di tutti i tempi. (27)

Non intendo affatto mitizzare un passato che non c'è più pur di denigrare un presente che per certi versi suscita orrore e comunque tanta paura...Ma c'è una sostanziale se non radicale differenza tra la realtà di allora e quella odierna. (30)

Mi sono ritrovato a frequentare le scuole italiane cattoliche al Cairo, prima dalle suore comboniane e poi dai preti salesiani. (31)

Oggi al Cairo, con una popolazione che è balzata dai 5 milioni di abitanti del 1970 a circa 16 milioni, il sole è sparito. La coltre di smog è tale che il cielo è perennemente grigio e l'atmosfera è a tal punto inquinata che s'infiammano rapidamente le vie respiratorie e gli occhi.(31)

Mia madre...ritirarsi in pensione a Medina, la seconda città santa dell'islam dove è custodita la tomba del profeta Mohammed, fino alla sua morte nel 1992. (34)

Nei discorsi ufficiali il riscatto palestinese veniva spacciato come la causa principale e comune di tutti gli arabi, mentre di fatto i palestinesi erano e a tutt'oggi sono odiati, discriminati e maltrattati ovunque nel mondo arabo. Sono morti più palestinesi per mano degli arabi che per mano degli israeliani.(37)

...nel 1983, in lobano esordiscono i kamikaze sciiti dell'Hezbollah (il partito di Dio), che mietono stragi tra i soldati americani, britannici e francesi accorsi per contribuire a stabilizzare il Paese dopo il ritiro dell'esercito israeliano e l'esodo dei fedayn palestinesi. (42)

...un'accusa gravissima, imperdonabile: la mia fidanzatina era ebrea e gli ebrei erano una quinta colonna del nemico israeliano. (44)

Dentro di me dissi: "Devo andarmene da questo Paese, devo partire per l'Italia. L'Egitto è una grande prigione e io voglio vivere in libertà". (46)

Sappaite che tantissimi immigrati, al di là dell'ovvia ragione di natura economica, sono interessati e attratti dall'Italia, dall'Europa e dall'Occidente perchè hanno sete di libertà...Nei paesi arabi e musulmani manca la libertà a causa della natura ideologica e politica dei regimi al potere, indipendentemente dal loro riferimento identitario e religioso all'islam. (48)

la povertà, al limite della miseria, ha avtuo un ruolo determinante nell'accellerare il processo di islamizzazione delle società arabe e musulmane. (49)

...il celebre Abdel Halim Hafes, con tono struggente si spingeva fino al punto di declamare "Vivere o morire per me è indifferente. "(51)

Da circa due anni vivo sotto scorta per la minaccia dei terroristi islamici a cui si sono rapidamente aggiunte altre minacce di nazionalisti arabi, estremisti di destra e di sinistra in Italia. Sto sperimentando sulla mia pelle sia "l'islam che mi fa paura" sia la globalizzazione dell'estremismo ideologico e del terrorismo. (53)

Dico subito, a beneficio di quanto non lo sapessero, che la scorta non viene concessa su richiesta del singolo che si sente minacciato, ma viene assegnata d'autorità dallo Stato sulla base di una autonoma e oggettiva valutazione. (54)

..l'interesse per i mass media italiani nel mondo è basso. Molto basso. (56)

...fatwa, che comporta la pena di morte e obbliga i fedeli musulmani ad applicarla. Come nel caso dello scrittore anglo-indiano Salman Rushdie, che a sedici anni dalla fatwa emessa dall'imam Khomeini continua a vivere in clandestinità; della scrittrice bengalese Taslima Nasreeen costretta all'esilio, di decine di intellettuali e giornalisti trucidati in Algeria. In tutti questi casi all'origine c'è una fatwa emessa da esponenti legati ai Fratelli Musulmani o da gruppi apertamente terroristici.(59)

Quella sera ho toccato con mano da doppiezza dei fratelli Musulmani: sono spietati e violenti quando parlano in arabo ai propri correligionari che intendono sottomettere al loro potere; mentre diventano mansueti e legalitari quando parlano in lingue straniere al resto del mondo perchè sono consapevoli che solo così potranno conseguire i loro obiettivi di lungo periodo. In ogni caso ho denunciato tutto alle competenti autorità perchè so bene che i Fratelli Musulmani sono una setta che opera molto seriamente e io non li sottovaluto per niente. (61)

..invocazioni conclusive del sermone pronunciato dall'imam Abdel-Samie Mahmud Ibrahim Moussa durante la preghiera collettiva del venerdì nella grande moschea di Roma: "O Allah fai trionfare i combattenti islamici in Palestina, in Cecenia e altrove nel mondo! O Allah distruggi le case dei nemici dell'Islam! O Allah assicura ovunque la vittoria della Nazione dell'Islam." (63)

All'indomani della strage di nassiriya il 12 novembre 2003 costata la vita a 19 nostri connazionali...l'Ucoii pubblicò un comunicato...."..quei nostri militari e civili non dovevano stare in Iraq" (64)

...l'ideologia della morte non è appannaggio degli integralisti islamici ma è una passione trasversale che coinvolge anche i nazionalisti arabi estremisti o semplicemente i "cani sciolti" in crisi di identità che vengono facilmente irretiti dal carisma dei "cattivi maestri" o dal mito dello shaid, il "martire" islamico. (66)

Se fossi cristiano non esiterei un attimo a dichiararlo ad alta voce e a difendere con tutti i mezzi la mia fede cristiana. È che semplicemente non sono cristiano, , non sono nato cristiano nè mi sono convertito al cristianesimo. Sulla mia carta d'identità egiziana, che conseervo, è indicata la religione di appartenenza: musulmano. (70)

...la mia formazione culturale laica mi inducono a nutrire un attegiamento di assoluto rispetto per la fede e e le idee altrui, così come mi portano a sostenere la pari dignità spirituale e la parità salvifica delle tra grandi religioni monoteiste rivelate. (70)

Me ne resi conto tardi, con la comparsa sui siti dell'estrema sinistra - tra cui Indymedia e Campo Antimperialista, legati a Piccardo e all'Ucoii sui temi dell'antiamericanismo e dell'antiebraismo - di svariati messaggi in cui si riprendeva la tesi del Magdi Allam cristiano copto che si finge musulmano per diffamare l'islam. È in circostanze simili che si tocca con mano la globalizzazione dell'ideologismo estremista che accomuna islamici, di nascita e convertiti, e occidentali non musulmani. (72)

All'indomani del barbaro assassinio del giornalista e regista cinematografico olandese Theo van Gogh, sgozzato il 2 novembre 2004 dal giovane terrorista islamico Mohamad Bouyeri nel centro di Amsterdam, J. ha scritto al forum "...Non pensava di dover morire in questo modo orribile vivendo in un paese libero, dove la libertà di esprimere il proprio pensiero era, ed è ancora, un bene comune.(82)

S. scrive sul forum: "...Questa è una prorogativa dei musulmani, eliminare chi critica la religione islamica, Muhammad e il Corano. Il loro credo non ammette la libertà di pensiero e parola, non ammette la libertà dell'individuo in toto e, aggiungo, è una religione, quando vissuta in modo integralista, che pone un serio pericolo al mondo intero." (83)

A. scrive: "..."Il jihad è un obbligo. Questo precetto è proclamato in tutte le fonti (Sibay Halim Sabit: Encyclopedie de Islam, 1965, vol.II,p.551)"a partire dal 633 d.C., anno successivo alla morte del Profeta, l'Islam comincia a espandersi conquistando, islamizzando e spesso arabizzando le terre cristiane di Palestina, Siria, Egitto e resto dell'Africa settentrionale. Da allora in poi l'espressione islamica non conosce tregua...Si calcola che la perdita demografica dell'Occidente a causa dei continui attacchi dell'Islam superi i 100 milioni di persone...gli ecumenismi facili hanno vita breve e di solito finiscono nel sangue." (84-85)

I musulmani sono stati le prime vittime del terrorismo islamico e quelli che hanno pagato il più ingente tributo di sangue. Pensiamo solo ai 150 mila morti ufficiali della guerra del terrore scatenata in Algeria. Mi sembra chiaro che la guerra imposta dal terrorismo islamico si potrà vincere soltanto se la si affronterà uniti, musulmani e no. (86)

Sono una piccola parte dei musulmani, in Italia è di circa il 5%, frequenta abitualmente le moschee. (87)

Come si può ignorare che la conversione all'estremismo islamico di Mohammad Atta e del gruppo dirigente del commando di diciannove dirottatori-kamikaze dell'11 settembre 2001, è avvenuto in due moschee di Amburgo? Possiamo continuare a far finta di niente quando abbiamo la certezza che talune moschee in Italia fungono da centri di reclutamento dei combattenti e degli aspirnati kamikaze islamici da inviare in Iraq? (87)

Il 26 maggio 2002 Hassan Razine, un marocchino di 32 anni, clandestino, accoltellò un ragazzo marocchino di 19 anni, anche lui clandestino, nei pressi di porta Palazzo a Torino, con la motivazione che aveva "tradito l'islam". (93)

discorso registrato di Abu Qatada..."L'Islam è una religione di clemenza e bisogna dunque avere pietà dei miscredenti. Tale pietà bisogna metterla in pratica ammazzandoli, combattendoli, uccidendoli, tagliando loro la testa, lapilandoli, massacrandoli. Soltanto così si può avere pietà di loro. La Jihad con le armi e il fuoco ha come obiettivo quello di togliere il marcio da questa Terra. Perciò questa è la pietà: salvare il mondo da loro stessi, gli occidentali.(93-94)

Tra loro sono stati identificati sei kamikaze, tutti residenti in Lombardia, che si sono fatti esplodere a Bagdad.(96)

...esecuzione di Fabrizio Quattrocchi il 14 aprile...quando Quattrocchi fu consapevole della sua imminente esecuzione, disse: "Ora vi faccio vedere io come muore un italiano". A questo punto Quattrocchi tentò di togliersi il cappuccio che gli copriva la testa chiedendo "Posso?". Ebbene, uno dei sequestratori, in perfetto italiano, gli rispose: "Neanche per sogno". (97)

Mohammed Bouyeri, il giovane che assassinò Theo van Gogh nel centro di Amsterdam il 2 novembre 2004, era cittadino olandese, nato in Olanda, da genitori di origine marocchina.(99)

Il drammatico video della sgrena irruppe sugli schermi televisivi proprio nelle stesse ore in cui il senato italiano dibatteva sulla proroga del finanziamento alla missione italiana in Iraq. Ebbene si trattò dell'ennesima riprova dell'esistenza di una doppia cabina di regia dei sequestri di nostri connazionali in Iraq. (102)

...in Iraq, dove la stragrande maggioranza della popolazione è contraria e vittima del terrorismo che si vorrebbe elevare a resistenza; dove il governo iracheno è pienamente legittimato a livello internazionale e riconosciuto da tutti i paesi del mondo; dove le forze americane e multinazionali sono pienamente leggittimate dalle risoluzioni 1511 e 1546 del Consiglio di sicurezza dell'Onu. (108)

Il filosofo Gianni Vattimo..."Al-Zarqawi è da paragonare ai partigiani della Resistenza: anche loro venivano chiamati banditi dai nazisti". (110)

Massimo D'Alema...ha lungamente sostenuto e predicato l'illegittimità non solo formale ma anche sostanziale della guerra in Iraq. Cito D'Alema perchè ha ricoperto nella seconda metà degli anni Novanta la carica di capo di governo della coalizione di centro-sinistra che autorizzò e promosse due interventi armati dell'Italia all'estero, In Bosnia e in Kosovo....D'Alema parlava dallo studio di "Porta a Porta"...disse: "In Bosnia e in Kosovo c'erano delle popolaizoni che subivano dei massacri, era legittimo intervenire. In Iraq la situazione è differente." Gli risposi incredulo: "Le sue parole verrebbero considerate offensive dal popolo iracheno che ha subito un vero e proprio genocidio, con un milione di morti caduti anche con l'uso di armi di distruzione di massa".(111)

...considero tuttavia inconcepibile, sconcertante e antistorico il paradosso di una sinistra che ha finito per shierarsi, nella vicenda irachena, non dalla parte del popolo, delle masse, della maggioranza che invoca il rispetto del legittimo diritto alla vita e alla libertà, bensì dalla parte del tiranno e dei terroristi. (113)

"Si plaude agli iracheni votanti, "ferma restando" l'ostilità primigenia alla guerra. Si saluta la nuova democrazia di Bagdad, "fermo restando" il giudizio sull'inutilità della guerra..." (114)

Non posso in alcun modo condividere una cultura politica di chi, inalberando il vessillo arcobaleno della pace quasi contrapponendosi al tricolore italiano, ha finito di fatto per schierarsi con uno dei peggiori tiranni della Storia, che mi ha fatto l'onore di includermi nella sua lista nera dei nemici da eliminare. Così come provo sdegno e orrore nei confronti di chi è sprofondato nella degenerazione ideologica elevando i terroristi kamikaze e tagliatori di teste in nobili e legittimi resistenti.(115)

Prima di legittimare e inneggiare alla "resistenza" irachena, caliamoci nel vissuto della maggioranza degli iracheni, ascoltiamo quanto i loro esponenti e la gente comune dicono al riguardo. Liberiamoci dai pregiudizi rivoluzionari e dall'ideologismo antiamericano che ci portano a immaginare una realtà apparente anzichè a comprendere la realtà vera e profonda di un paese e di popolazioni che aspirano alla pace, alla stabilità e al progresso.(115)

A quanti immaginano che il terrorismo in Iraq sarebbe una reazione alla guerra scatenata dagli americani, ricordo che l'alleanza formale e sostanziale tra Saddam Hussein e Osama bin Laden risale all'11 febbraio del 2003, 37 giorni prima dell'inizio dei bombardamenti americani, quando il leader di Al Qaeda diffuse il suo "Discorso ai fratelli musulmani iracheni". (117)

Basti pensare al caso del nostro Enzo Baldoni, assassinato dall'"Esercito islamico dell'Iraq" pur essendo un militante pacifista contrario alla "guerra americana" e simpatizzante della "resistenza irachena". (120)

Come si può parlare di "resistenza" quando la stragrande maggioranza degli iracheni, vale a dire gli sciiti, i curdi, le comunità non arabe e non musulmane, ma anche molti sunniti si riconoscono nel governo iracheno e nel piano di democratizzazione avvalato dall'Onu? (120-121)

Ricordo quando il 30 settembre 2004 tre autobombe a Bagdad fecero una strage di civili. Tra loro c'erano 34 bambini. Il barbaro attentato fu immediatamente rivendicato da al-Zarqawi, il leader di Al Qaeda in Iraq. (121)

Se anzichè essere rilasciate, come tutti noi volemmo fortemente, le due Simone fossero state uccise, non avremmo forse definito i sequestratori dei terroristi? Mi domando se è possibile che il giudizio su uno stesso atto criminale debba rimanere in sospeso fintantochè non se ne conosca l'esito e l'identità delle vittime. Se a morire sono gli americani, allora è "resistenza". Se a restare dilaniati dalle autobombe sono dei bambini iracheni, allora è d'obbligo definirlo terrorismo. Ma attenzione: vale solo per i bambini. Perchè se si tratta di iracheni adulti in fila per trovare un onesto lavoro come poliziotti o soldati, allora diventano legittimi bersagli della "resistenza". (122)

Ho ripetutamente invocato una netta presa di posizione da parte dei governi e delle comunità musulmane sul terrorismo, chiarendo che non c'è un terrorismo buono e uno cattivo, vittime lecite e altre illecite. (122)

L'entità del riscatto pagato dal governo italiano è cresciuta in maniera vertiginosa: circa 3 milioni i euro per il rilascio di Salvatore Stefio, Maurizio Agliana e Umberto Cupertino, rimpatriati l'8 giugno 2004; circa 4 milioni di euro per il rilascio di Somona Pari e Simona Torretta, rimpatriate il 28 settembre 2004; circa 6 milioni di euro per il rilascio di Giuliana Sgrena, rientrata in Italia il 4 marzo 2005. ...Chiedo a tutti voi, governo, opposizione e opinione pubblica italiana, possibile che non vi poniate la domanda "Dove vanno a finire tutti quei milioni di euro?" (123-124)

Io non ci sto con l'infame logica del mors tua vita mea. Io sono per la sacraltià della vita di tutti. Italiani, americani, iracheni, israeliani. Di tutti. (124)

Fu Saddam Hussein il primo a comprendere la portata della funzione politica del movimento pacifista...tentò di strumentalizza i pacifisti per il proprio tornaconto politico sia alla vigilia della guerra di liberazione del Kuwait nel 1990-1991, sia alla vigilia dell'attacco anglo-americano del 20 marzo 2004 culminato con il crollo del suo regime.(127)

..per la prima volta si levano delle voci coraggiose non soltanto contro il terrorismo che vede dei musulmani massacrare altri musulmani, ma contro il terrorismo tout court.(142)

Se oggi gli americani abbandonassero l'Iraq, eploderebbe una guerra civile che potrarrebbe per vent'anni. (142)

Lo scrittore del Qatar Abdel Hamid- al-Ansari....Il terrorismo è un'ideologia aggressiva che odia la vita e le persone, che si radica in menti e animi squilibrati e frustrati. (143)

..il 18 marzo 2005, con l'immagine di una donna musulmana che guida la preghiera collettiva mista, ha simboleggiato l'inizio di un risorgimento islamico all'insegna della riscoperta del diritto individuale.(144)

è indubbio che il terrorismo islamico verrà sconfitto solo quando perderà il consenso all'interno stesso dei paesi musulmani. Solo quando la maggioranza cesserà di essere silenziosa e urlerà la propria condanna della cultura della morte. Quando troverà il coraggio di affermare in modo forte il diritto alla vita di tutti, cominciando da quelli che vengono minacciati per le loro idee, da Salman Rushdie a Taslima Nasreen, da Naghib Mahfuz a Amina Wadud, da Nasr Hamid Abu Zaid a Shirin Ebadi, da Abdulkarim Sonoush a Ayaan Hirsi Ali. (145)

...in assenza di clero e di un papa, l'islam o viene controllato dallo Stato o finisce alla mercè di integralisti o terroristi che tramite le moschee strumentalizzano l'islam per imporre il loro potere religioso, ideologico e economico. (150)

E il quotidiano kuwaitiano "Al Rai al Aam" ha tuonato: "Tutti invitano all'islam della moderazione. Ma che cos'è la moderazione? In realtà c'è solo una differenza di grado tra il terrorismo che uccide e il pensiero che condanna per apostasia. Dobbiamo avere il coraggio di ammettere che questo pensiero è presente nella nostra cultura e nel nostro sistema scolastico. Non potremo mai risolvere il problema del terrorismo se prima non ammettiamo che il male è dentro di noi". (153)

In Olanda i luoghi di culto sono in proporzione cinque volte quelli presenti in Italia. (153)

...(154)