ENZO PICCININI

Testimonianza del 23 Agosto 1994 ai ragazzi di GS
Il Meeting
Innanzitutto voglio dirvi che c'è soprattutto una cosa evidente nella mia vita: io nel Movimento ci sono, al Meeting ci sono non perché non avevo null'altro da fare o per una strana questione, ma per un giudizio di fondo, di valore. Anche quando ho scelto di partecipare a questa amicizia, a questa compagnia che fa il Meeting, fin da ragazzo (avevo finito la maturità) non era perché non avevo nient'altro da fare o altre possibilità nella vita: era perché realmente ciò che avevo incontrato era una provocazione seria nella mia vita ed un messaggio che capivo, che preso sul serio, faceva di me un'altra personalità. Perciò per questo sono qui e ho accettato di dirvi qualcosa sul Meeting. Perché il Meeting, di fatto, è qualche cosa che è rimasto nel tempo mentre tutto intorno in qualche modo è crollato. Quando il Meeting è iniziato era un tempo in cui c'erano cose che adesso son crollate, ma il Meeting è rimasto e così quando io ho incontrato la vita che ha fatto il Meeting, la vita cioè di questa storia, tutti i miei amici (quelli che avevo prima che erano certamente non di questa storia) erano convinti che la cosa sarebbe finita presto, una cosa fra le tante: adesso quando li incontro si vergognano moltissimo perché io dopo diversi anni sono ancora sulla breccia (non sulla breccia perché ho capacità fisico psichiche) ma perché sono vivo mentre loro son ridotti a quel che tutti vogliono che siano ridotti.

Prima questione
Ciò che fonda questo Meeting e ciò che lo ha fondato sin dall'inizio è una originalità di posizione, una originalità di posizione che non troverete da nessuna parte e che, presa sul serio, fa autentiche personalità diverse da tutto il resto: quelle diversità che ciascuno sogna e per cui ognuno cerca strade qua e là nella sua vita per esser diverso cioè esser realizzato. Questa originalità ha fatto personalità diverse capaci di reggere un'opera come questa che resta quando tutto intorno, tutto il resto è crollato. E' la meraviglia di tutta la stampa che cerca, in qualche modo, di ridurre noi in un angolino, in un certo angolino già predeterminato, ma non riesce mai. Quindi una originalità di posizione. Che cosa è questa originalità di posizione? Io ve la leggo così come è stata scritta nei documenti del Meeting ed è bellissimo come è scritto qui.
Dice: "Lo scopo per cui ci muoviamo è quello di educare la gente ad una maturità di vita personale e questo secondo noi non può avvenire senza la presenza di un Senso Religioso (S.R.) ragionevolmente fondato. D'altra parte una simile maturità è fondamentale perché nella società prevalgano autentici protagonisti." Cosa vuol dire, ragazzi, per voi che avete 14 o 15 anni o che avete fatto la maturità o che state per farla? Cosa vuol dire questo? Vuol dire che c'è gusto quando c'è senso"; lo dice un adagio popolare. Cioè, è lo scopo che avete nella vita, e che risponde alla esigenza insopprimibile che avete di felicità, a decidere della qualità della vostra vita, a decidere dell'iniziativa che prendete, degli affetti e delle cose che amate e delle cose che dovete fare. Quando vi alzate al mattino e avete otto ore di scuola o cinque o quattro, quando vi alzate al mattino ed è una giornata grigia e luminosa, è lo scopo che decide di una qualità de1la vita, ragazzi! Perciò educare la gente ad una maturità di vita personale può avvenire solo a partir dal Senso religioso, prendendo cioè sul serio le esigenze fondamentali di cui ciascuno è fatto e che si chiamino verità, giustizia, bellezza, che in una parola si chiamano esigenza di felicità. Infatti uno vuol essere felice, vuole essere contento di stare al mondo. Trovare una risposta a questo non è una cosa da preti o da suore, non è una cosa che i preti o le suore ci han messo in testa per averci tutti in Chiesa a fare i bravi ragazzi. No questa esigenza è una cosa strutturale che abbiamo tutti. Scoprirlo per sé significa inesorabilmente riconoscere che o c'è una risposta alla nostra domanda di felicità o che siamo fatti male. Se c'è una risposta la vita si stabilizza in un lavoro serio per cui tutte le cose diventano profonde e più vere. Questa è una cosa troppo importante qualunque età abbiate, qualunque cosa abbiate fatto, chiunque voi siate, così come è stato per me nella vita. All' inizio io ho incontrato gente che mi colpiva certamente per un modo di stare insieme, ma di cui la cosa più importante che ricordo, adesso come allora, era il "messaggio" che portavano. E il "messaggio" che portavano era una risposta alla mia esigenza di felicità e questo significava mettersi in moto in un lavoro personale che portava ad un cambiamento che non era facile da accettare: infatti avevo tutt'altre convinzioni della vita. Ma è questo il lavoro che porta ad autentiche personalità, altrimenti ragazzi sarete i prodotti impressionanti e automatici della cultura dominante a cui non potete sfuggire perché si fonda sulla politica dell'immagine e con 1a politica dell'immagine anche se uno è uno bravo, intelligente, cristiano non la evita. Da medico e chirurgo vi spiego fisiologicamente come funziona. Una immagine la captate con gli occhi e la sua registrazione è immediatamente mandata, senza soluzione di continuità, alla coscienza dove influisce immediatamente. Solo in un secondo tempo potete tornarci sopra, ma è già tardi perché, per certi aspetti, vi ha già fatto reagire come vuole. Così tutte le grandi suggestioni di questa società e che segnano la vostra giovinezza, dai cartoni animati a Walt Disney, a Dylan Dog, si fondano su una politica dell'immagine che porta in una certa direzione, inesorabilmente. Non potete farci niente. Quando io ero in America per ragioni di studio ho avuto modo di verificare questa cosa qui. L' ho vista soprattutto quando sono stato a Jurassik Park. In America all' epoca di Jurassik Park non si poteva respirare senza quel nome e senza quella figura. Io avevo con me un giessino che faceva la V ginnasio, dopo 5 giorni che eravamo li mi ha chiesto di portarlo a vedere J.P. perché non stava bene senza vederlo. Io andavo al bar e bevevo in un bicchiere con J.P., il latte che prendevo al supermarket aveva J.P., accendevi la tv e c'era J.P., nel biglietto della metropolitana c'era Jurassic Park. Una cosa terrificante. E non potevi farci a meno. Perciò ragazzi, si chiama politica dell'immagine quello con cui venite formati; perciò è decisivo questo lavoro sul Senso Religioso che sappi riconoscere risposte vere e sbagliate di fronte al proprio desiderio di felicità. Voi ne avete una di fronte ed è quella a cui il Meeting vuole educare. Questa è la risposta totalizzante del Fatto Cristiano. Certamente qui inizia il dramma amici miei, perché prendendola sul serio c'è un grande rischio: cambiare. E cambiare all'inizio sembra un passo nel buio, ma è l'unica cosa che affascina, almeno chi è vivo. Chi tra voi è vivo sa che cambiare è un'avventura e l'avventura è quel che l'uomo desidera veramente nel cuore e nella mente. Ci vuole, come dice Chesterton, un cuore da avventuriero. C'è qualcuno che davvero vuole esser felice. Sul serio. E davvero lo vuole essere nelle cose che prova e nelle cose che sente. Allora lo scopo per cui ci muoviamo è educare la gente ad una maturità di vita personale e questa, secondo noi, non può avvenire senza la presenza di un senso religioso.

Seconda questione
Vedete ragazzi: resta ciò che è motivato, resta ciò che ha una ragione. Non resta l'impressione, non resta il brivido lungo la schiena, il che bello, oppure ma va, oppure la reazione, questo non resta e non fa storia. Resta ciò che è motivato, una ragione resta. Voi dovete conquistare questa ragione, stando qui, questa è la dinamica della vita: stando qui Amici miei, è utile che stiate qui sul serio e in tanti come siete ed è giusto che vi si dicano queste cose anche con il caldo o ridotti come siete, è giusto perché bisogna conquistare la ragione di quel che si fa, perché solo questo resta, ragazzi! Come è stato per me. Potevo fare migliaia di cose e sono qui. Chi avesse detto a me, alcuni anni fa che sarei stato qui a parlare a della gente di queste cose, gli avrei detto che era pazzo nella testa, e sono qui. E vi dico che i miei amici di una volta quando mi vedono si vergognano perché loro dicevano di esser vivi e son ridotti come tutti. Io invece cammino cosi: anche facendo il mio lavoro. Perciò, prima questione, la posizione originale che trovate qui è una risposta al desiderio di felicità che avete e noi vogliamo educare la gente ad essere autentiche personalità a partire da questo. Perché così si fonda l'uomo, se no viene ridotto adesso per i mezzi potenti che ci sono, con la politica dell'immagine, in tutte le cose a quello che esattamente serve per il potere. E non ve ne accorgete perché Walt Disney sembra innocente: ma voi avete provato, solo realizzato il fatto che ci sia un Natale senza Walt Disney? Eppure non c'entra niente? Io sono stato ad Hong Kong a Dicembre. Natale significava Walt Disney, è invece la nascita di Cristo. E' una cosa da piangere. Ma è questo il problema. Seconda cosa: ragazzi, se vi dicono queste cose è solo per un amore alla vostra personalità e resta solo ciò che è motivato, solo ciò che è motivato resta. Il resto è solo impressione. Scusatemi però, siete grandi e fate già la scuola e vi insegnano perciò in fisica, in matematica, in chimica che non ci può essere una unità di misura che varia senno tutto diventa confuso. Se voi prendete come unità di misura della vostra vita ciò che sentite cioè il sentimento, ciò che vi va cioè la voglia, questa muta perché un giorno è così e un giorno dopo non è più così: provate un po' a costruire la vostra vita su questo? Riempirete la vostra vita di ruderi. Iniziate centomila cose e le lasciate a metà perché il giorno dopo non ti va più. E' una costruzione questa? Eppure quando uno vi chiede che cosa è l'amicizia più bella del mondo? Tutti dicono: quella per sempre! E allora? Pensi di costruirla sul sentimento che muta? Perciò è questa: occorre una ragione e una ragione che permane, una ragione che permane deve essere qualcosa di oggettivo. Qui! State qui per scoprire questo. Ciò che fa questa cosa qui, ciò che fa il volontariato di 2000 persone, che fa quel che fa, che fa stare qui me, che fa stare qui lui, è solo questo. Se ci state con questa inquietudine vi giuro che lo star qui anche solo cinque minuti vi dà un'idea della vita che non vi toglierete più anche se farete tutto il contrario. Io son tornato dopo due anni che avevo lasciato, perché è inutile che inseguissi di cancellare questa storia: era troppo vera e troppo bella. Perciò era impossibile.

Terza questione
Qui dice: "una certa lettura riduttiva in senso politico del fenomeno che siamo ha in passato travolto e coperto parte delle nostre intenzioni. Oggi l'orizzonte sembra più chiaro. La nostra passione è che gli uomini possano fare il cammino verso il loro destino in una solidarietà che permette la pace, quell'armonia che è la condizione umana per costruire". Vuole dire questo: ovviamente tutto intorno a noi collabora a far si che questa esperienza sia ridotta in canoni soliti e soprattutto sia ridotta a schieramenti politici. Facciano quel che vogliono. Tanto è una debolezza questa, non è una forza strumentalizzare. Strumentalizzare è sinonimo di debolezza, ascoltare e valorizzare è sinonimo di forza; perciò facciano pure: non scalfiscono di un millimetro quel che siamo. Allora attenzione, amici miei: non fatevi nemmeno per un attimo coinvolgere o influenzare da chi fuori da questa storia cerca di definire questa storia. I maestri di questa storia e l'aiuto per questa storia la trovate riferendovi a chi è di questa storia, a chi è dentro questa storia. Nemmeno per un attimo ragazzi, perché se vi staccate un attimo tutto è fatto per strumentalizzare una storia così; è per forza di cose: chi può radunare tanti giovani così? Gli altri li radunano allo stadio, non qui. Perciò sveglia ragazzi! Qualunque età abbiate, ripeto, qualunque cosa abbiate fatto non fatevi influenzare da interpretazioni che non vengono da questa storia perché tutte le interpretazioni che non vengono da questa storia sono interpretazioni che la strumentalizzano per altro rispetto a ciò per cui la storia stessa è nata.

N.B.
Così vien fuori della gente diversa. Io mi meraviglio quando guardo indietro nel mio passato e come ho potuto cambiare così. Ma questa storia è diversa, come vi ho detto, e stando dentro, secondo le caratteristiche che vi ho detto, si acquista pian piano. Non è un colpo di fulmine, il colpo di fulmine sarebbe all'inizio, poi si acquista pian piano. Ma attenzione, viene fuori gente diversa, cioè gente che giudica le cose a partire da un altro criterio. Gente diversa che si mette insieme, ognuno con le sue caratteristiche: chi suonando la chitarra, chi facendo altre cose, cioè ognuno secondo le proprie caratteristiche è dentro e dà il suo contributo con una origine unica, un'origine che essendo prima di tutto, valorizza ogni diversità. C'è una ragazza che io conosco all'università che è andata a fare una trasmissione in tv. Lei è molto brava ed avendo molte capacità è riuscita a impostare alcune trasmissioni. Alla fine hanno capito che lei conduceva da una certa parte perché diceva cose che lì non dovevano esser dette. L'hanno chiamata per invitarla à cambiare quel che diceva. Noi non vogliamo queste cose qui. Vogliamo invece che la diversità che hai tu, la capacità che hai tu, la sensibilità che sei tu, la istintività che hai tu (guardate dico anche questo) sia dentro e contribuisca. Ma per far così ci vuole una origine, prima di tutto la diversità a cui tutte le diversità danno il loro contributo perché son coinvolte ed ugualmente da un incontro, da un'origine, da una cosa che è successa, dal fatto che siete qui! Si chiama popolo nuovo questo. È esiliato perché non lo vuole nessuno: noi si. E ci sembra di tornare a casa quando sentiamo queste cose, dovete ammetterlo! Potete esser distratti o accaldati, ma qualche cosa di questo colpisce perché è troppo vero.

(appunti non rivisti dall'autore)