ENZO PICCININI
La cattolicità della sua esperienza (e l'ecumenismo del suo agire)
Alcuni dei numerosissimi messaggi giunti alla famiglia di Enzo e a don Giussani, tutti ringraziando per la vera fraternità dimostrata
Carissimi,
scrivo a voi perché vi ho conosciuto come i più vicini alle responsabilità di Enzo a Bologna. Il dolore è immenso e io non ho parole se non il cuore lavato dalle lacrime in un infinito amore. La sua morte è paradigma della sua vita: totalità di consumazione. Nulla per i nostri occhi, a Dio tutto. La solitudine che lascia nel mio e vostro cuore non può essere colmata, perché Enzo è insostituibile. Possiamo dire grazie, possiamo ringraziare per quello che ci ha dato, per quello che ci appartiene di lui gratuitamente. Forse così sapremo, sarà possibile raccogliere l'eredità che ci ha lasciato, come ci chiede il Gius. Nel Corpo dato, nel Sangue sparso, vi abbraccio profondamente.
Suor Chiara (sorella di Enzo, suora trappista in Venezuela)
"Abbiamo fatto esperienza di una liberazione, ma questa liberazione da dove trae la sua radice? La sorgente della libertà ci ha resi più consapevoli, più certi, più grati dell'evidenza di questo fatto: siamo di un Altro e quindi appartenenti ad un Altro, al mistero di Cristo" (Equipe Clu '99). Infinitamente grati al Signore per averci dato Enzo come padre e maestro lo supplichiamo di colmare il vuoto che sentiamo nel cuore, rendendo i nostri volti limpida evidenza del suo misterioso amore.
In comunione
I ragazzi del Poli di Milano
Caro don Giussani,
sento il bisogno di prendere parte con te e, attraverso te, con tutti gli amici al dolore per la morte di Enzo. Il suo entusiasmo per Gesù Cristo e l'instancabile amicizia di cui era capace sono stati, anche per la mia persona, un dono prezioso e una testimonianza impagabile. Il tuo messaggio per la sua morte non ha bisogno di ulteriori parole. Attraverso la definitiva partecipazione di Enzo all'"opera" di Nostro Signore, quanto ci hai richiamato possa avverarsi sempre di più nella mia e nella nostra vita!
Ti abbraccio
S.E. monsignor Angelo Scola,
Pontificia Università Lateranense
Appresa notizia tragico incidente che ha causato morte suo diletto amico e collaboratore Enzo Piccinini ci uniamo in preghiera ai suoi familiari, a lei e a movimento Comunione e Liberazione.
S.E cardinale Francis Stafford,
S.E. monsignor Stanislaw Rylko,
professor Guzman Carriquiry,
Pontificio consiglio per i laici
Carissimo don Giussani,
ho appreso della morte improvvisa di Enzo Piccinini, un suo carissimo amico. Pur non conoscendolo personalmente ho percepito dalle parole che Lei ha rivolto a tutta la Fraternità di Comunione e Liberazione, che Enzo era per lei, oltre che un uomo conquistato totalmente da Cristo - tanto da divenire per tanti che lo incontravano un segno della Sua presenza -, come un figlio, anzi un figlio "prediletto. Mi unisco al Suo dolore e a quello della moglie, dei figli e di tutta la Vostra Fraternità, alla quale mi stringo in questo momento, invocando lo Spirito Santo, unica fonte di consolazione, di verità e di speranza.
S.E. monsignor Paul Josef Cordes,
Pontificio consiglio Cor Unum
Carissimi amici,
in questo particolare momento, desidero dirvi con rinnovata intensità il mio affetto di padre e pastore. Il dottor Enzo Piccinini, che ho avuto la gioia di conoscere solo di recente qui a Pesaro, è nato al Cielo: con la sua piccola barca di uomo ha compiuto la sua traversata ed è giunto "all'altra riva", quella della Vita piena, del Giorno senza tramonto. Il Signore della vita ha visitato lui, la sua famiglia, il movimento che ha amato e servito con entusiasmo e convinzione. Ma ha visitato, possiamo dire, anche la nostra Diocesi che ancora ha nell'anima la testimonianza appassionata della sua umanità e della sua fede. L'esperienza del dolore, di cui ci ha parlato, ora suona come misteriosa preparazione al suo incontro definitivo con Gesù, e per noi come viatico per continuare il nostro pellegrinaggio verso la casa del Padre. Ogni visita del Signore è per la vita. E questa la fede che discende dalla croce gloriosa. A voi ora, a tutti noi, raccogliere questa visita come Maria accolse l'Angelo che le annunciava il Mistero. Dalla visita di Dio usciremo tutti confermati e migliori. Enzo, dal Cielo, continua a camminare con la sua famiglia e con noi nella più intensa comunione di reciproca preghiera. Facciamo nostre le luminose parole di san Girolamo: "Ti ringrazio, o Dio, di averlo avuto, anzi, di averlo ancora, perché chi torna al Signore non esce di casa".
A tutti rinnovo la mia stima e di cuore vi benedico.
S.E. monsignor Angelo Bagnasco,
vescovo di Pesaro
Cari amici,
vi chiedo di far giungere alla famiglia di Enzo Piccinini la mia partecipazione a questo grande dolore improvviso. Per lui celebrerò la Santa
Messa perché veda il Signore che ha servito con dedicazione instancabile donandosi alla costruzione del carisma. Guardando Enzo è chiaro
cosa significa "dare la vita per l'opera di un Altro". Per la famiglia, per voi, per gli amici più prossimi che l'hanno conosciuto, la mia preghiera.
S.E. monsignor Filippo Santoro,
vescovo ausiliare di Rio de Janeiro
Carissimo don Giussani,
desidero mandarti le mie personali condoglianze per la morte di Enzo Piccinini. Il tuo messaggio ci insegna a soffrire insieme in unità fra noi e con Maria, come gesto di partecipazione al mistero della croce e resurrezione di Gesù Cristo. Insieme a questo dolore comune voglio esprimere anche le mie congratulazioni per la grazia grande che è stato per te Enzo. Non mi sarà più possibile negli incontri dell'internazionale guardare con stupore a Enzo come a una forma visibile ed evidente di obbedienza e sequela del carisma e di amicizia a te. Ma il suo volto e la sua presenza restano vivi nella memoria. Affido sempre e continuamente te alla Madonna perché ti sia compagna nella grande avventura umana a cui il Signore ti chiama per tutti noi. Questo che scrivo a te personalmente lo scrivo a nome dei miei amici e a tutta la Fraternità.
Con affetto e amicizia infinita
p. Pietro Tiboni, Kampala
Carissimo don Giussani,
uno dei nostri manifesti pasquali diceva: "Nella compagnia la cosa più importante è guardare le persone. Perciò la compagnia è una grande sorgente di amicizia". Enzo era una di queste persone, era un amico buono. Di fronte a questo misterioso piano di Dio siamo profondamente uniti nella preghiera e nella comunione con la famiglia Piccinini, con te e con tutto il movimento.
Don Jòzef Adamowicz con la diaconia polacca
Caro don Gius,
ti scrivo perché le mie gioie e i miei dolori più grandi li ho sempre divisi con te. E la morte di Enzo è un grande dolore. L'amicizia con Enzo è un tuo dono, ed è quello che mi ha fatto maturare di più. Il suo "sì" così deciso e certo mi ha aiutato a dire "si" dovunque fossi, come faceva lui. Con lui ho condiviso la responsabilità di seguire le comunità e le persone, e ciò che mi ha convinto nello stare con Enzo in questi tre anni, è stato vedere il suo cambiamento, il suo miglioramento umano, noncurante e orgoglioso di ciò che era, perché quello che contava era ciò che seguiva. Dovevamo incontrarci domani sera a cena insieme a Cesana, che veniva a Pesaro a presentare il tuo libro Generare tracce. Ieri sera a Pesaro abbiamo ricordato Enzo a messa. C'erano più di 800 persone, suoi pazienti, che seguiva fino a qua, medici e primari, che lo stimavano tanto. Abbiamo letto il tuo messaggio, che ci ha dato la certezza che Dio conduce, e abbiamo letto un messaggio del Vescovo, che pur essendo qui da pochi mesi già lo conosceva, e lo aveva voluto a parlare insieme a lui pochi giorni fa, in un convegno pubblico. Ho appreso la notizia della morte di Enzo mercoledì mattina. Ero andato a prendere Mariella all'aeroporto, tornava da New York, dove era andata a trovare nostra figlia Francesca che vive là da Riro, e mi stava raccontando della presentazione del tuo libro all'Onu, dei commenti di gioia di Giancarlo, Alberto e Vitta: solo il pensiero che Dio conduce il suo popolo come vuole, ci può consolare della morte di Enzo. L'ultimo pensiero è per te che oltre al dolore per la perdita di un amico, di un figlio, hai anche il pensiero di guidarci: a me
piace il mio lavoro e lo sai, ma sai che è il movimento che mi ha insegnato ad amarlo, e lo scopo del mio lavoro è costruire il movimento.
Perciò considera la mia vita, la mia famiglia, il mio lavoro, il mio tempo a tua disposizione, per il movimento e la Chiesa.
Ti abbraccio forte
Marco Montagna, Pesaro
Carissimi amici della Fraternità di CL,
in questo momento di profondo dolore, nell'offerta del nostro caro amico Enzo, ci accompagni la preghiera affinché il Signore ci conceda lo stesso struggimento per la Gloria umana di Cristo che lui ci ha testimoniato.
Giovanna Tagliabue e gli amici di CI del Paraguay
Caro don Gius,
scusami se non ti ho mandato un fax subito dopo la morte di Enzo. Ma ho perso tempo per cominciare ad assimilare questo fatto. In questi tre giorni è stato un mio pensiero ricorrente. Lui è stato a casa nostra a Buenos Aires molti giorni, e poi a casa dei miei a La Plata. Il
tuo messaggio su Enzo ha riconfortato me e tutti i nostri amici dell'Argentina, che qui hanno sentito molto la sua morte. Io personalmente è
la morte che ho sentito di più dopo quella di mio nonno. Ho pensato subito a te nel tuo dolore (tutti i miei amici hanno pensato subito a te), ma con il tuo messaggio ci insegni a reagire come uomini di fede. Enzo aveva fatto degli incontri a Buenos Aires e a La Plata l'anno scorso e tutti si ricordano di lui. I medici che guidano la facoltà di Medicina di La Plata, coi quali aveva fatto un accordo, sono rimasti molto colpiti perché Enzo è uno che si è fatto voler bene anche a livello professionale. Lui nel suo viaggio era arrivato fino alla Bolivia e all'Uruguay, incontrando i nostri attraverso il lavoro in posti sperduti. Ha avuto un impeto di missione che ci provoca, come tu dici, a ricordare il significato della vita. Cristo è risorto. Ti abbraccio
Martin, Buenos Aires
In questo momento di grande dolore ricordiamo con grande affetto Enzo, la cui presenza tra noi in Inghilterra è sempre stata riconosciuta come segno di fede, amicizia e passione per Cristo. Il suo sorriso ci ha sempre mostrato la letizia che deriva dall'appartenenza al movimento, nella sequela fedele a don Giussani.
La comunità d'Inghilterra
Carissimo don Gius,
ho saputo adesso della morte di Enzo e sono costernato. Partecipo con tutto il cuore del dolore della sua famiglia, perché per come l'ho conosciuto, per come l'ho visto vivere, parlare, per come l'ho visto consegnato a Cristo, a te, alla nostra amicizia, dico con tutta verità che Enzo è della mia famiglia, è la mia famiglia. E partecipo del tuo dolore perché so come lo ami. Lunedì il Vangelo diceva: "E Gesù, guardandolo, lo amò". E gli disse: "Lascia tutto e seguimi". Ed Enzo l'ha seguito. Qui è da dieci minuti che ci è arrivata la notizia e
mi hanno telefonato tre dall'italia per avvisarmi, quattro dall'Argentina per chiedere di trovarci a pregare per lui. E già partita una catena per avvisare a uno a uno tutti, perché preghino per lui e per la famiglia e nella prima messa del movimento lo faremo tutti assieme. Ci terrei molto a partecipare alla Santa Messa di esequie, ma mi e impossibile in questi giorni. Desidero, come un familiare, contribuire anche alle necessità economiche dei suoi e ho chiesto a mia sorella di dare a te il mio contributo per loro, perché tu possa usarlo come è più opportuno. Ti abbraccio caro don Gius, nel dolore e nella preghiera.
Don Mano Peretti, Buenos Aires
La piccola comunità di Hong Kong partecipa vivamente al dolore e allo sgomento di questa scomparsa. Per favore mandate le mie sentitissime condoglianze alla famiglia e in particolare un abbraccio forte a Chiara che è stata colpita da quest'annuncio quando era lontana. Noi non sappiamo che dire ma vi siamo accanto.
Hermes, Hong Kong
Carissima Fiorisa,
ci facciamo da parte per guardare in silenzio Gesù, che ti dice: Donna, non piangere! Solo la sua Presenza ti può consolare nella temporanea separazione. Carissimi Chiara, Pietro, Maria e Annarita, in questa prova il Signore vi renda forti e liberi come il vostro papà e con la sua grazia vi stringa nella carità. Dalla Spagna noi l'abbiamo amato come amico e stimato come compagno esemplare perché in lui Cristo è stato l'umano. Alla vostra amorosa offerta al Padre si unisce la nostra preghiera affettuosa per ognuno di voi.
La comunità di CL dalla Spagna
Carissimo don Gius,
lo Spirito Santo ti conceda in fletu solatium. L'immagine di Enzo che entra la sera nella stanza dei figli abita per sempre la nostra
memoria. Figlio tuo in passione intelligente, baldanza e offerta della vita, compagno indimenticabile nel faticoso cammino verso Ciò che
il cuore ha bramato. Il suo sacrificio ci unisce a Cristo sulla croce per una misteriosa fecondità.
I tuoi amici dalla Spagna
Carissimi Fiorisa, Chiara, Pietro, Maria e Annarita,
volevamo farvi sapere che in questi giorni sono state offerte messe a New York, Washington, Boston, Chicago, Tampa, Houston, Minnesota, Los Angeles, San Francisco, Sacramento e Denver, per ricordare il nostro carissimo amico e "padre" Enzo Piccinini. In tutte le messe abbiamo letto, e continuiamo a pensare, alle parole di don Giussani. Noi diciamo "padre" perché circa 12 anni fa Enzo è venuto a stare con noi ed è diventato un amico di tante persone nelle nostre comunità. Dopo, altri amici di Enzo da Bologna sono arrivati, e certi sono rimasti, e loro ci aiutano a tenere vivo il ricordo e la paternità di Enzo. Certi di noi ricordano quando Enzo è venuto una volta alla nostra vacanza nazionale a Rhode Island, 10 anni fa. Enzo ha parlato del fatto che andava in giro a Boston in bicicletta e guardava i grattacieli della città e diceva a se stesso: "Guarda, io sto portando in me la risposta a tutto questo". A quel punto non c'era nessuno di noi che ha capito la profondità del suo giudizio - che la sua appartenenza gli poteva dare una fede così concreta che lui era capace di affermarla anche nel mezzo del cuore dell'"impero" americano -. Ma adesso, a tanti anni di distanza, vediamo come questa affermazione è diventata carne nella esperienza delle nostre vite e negli avvenimenti meravigliosi che sono accaduti qua. Noi continueremo a pregare sempre, implorando Enzo, di aiutarci a vivere questa appartenenza e questa fede in Gesù Cristo, che lui viveva con così tanta certezza e letizia. Preghiamo la Madonna che ci aiuti, voi e anche noi, a capire il mistero della "Croce e Resurrezione", come diceva Alberto, e, per favore, ricordate che siamo con voi in questi giorni.
I vostri amici delle comunità degli Stati Uniti
Carissimo don Giussani,
quello che ci stupisce di Enzo è l'amore alla vita e alla persona in tutti i suoi aspetti e in tutte le sue emergenze; questo amore che in lui era sempre sacrificio di sé. Era capace di fermarsi fino a notte fonda con i suoi "régaz", per impostare uno stage o far nascere un Club; era capace di organizzare una partita a calcetto (a qualunque ora e con qualunque clima) per vederci e chiederci: "Novità?", o per correggerci tempestivamente col vigore che lo ha sempre contraddistinto; o ancora di portarci su e giù per l'Italia per mostrarci i luoghi che lui amava. Non c'era una volta che ci si ritrovasse con Enzo, magari anche a scherzare o a guardare una partita di calcio insieme, che si andasse via tranquilli, la sua presenza era una provocazione continua. Enzo in tutto questo non ha mai ridotto la proposta del movimento alla sua persona o al suo temperamento, ci ha sempre insegnato a guardare all'ideale, ad amare quello che amava lui. Questa è la grande paternità
di cui abbiamo fatto esperienza con lui: una generazione continua. Amare quello che amava lui, Cristo come senso della vita, accettare quello che lui era, è l'unico modo che abbiamo per dirgli grazie. E evidente per noi che egli è stato la strada più semplice che Dio ha usato per toccarci e mostrarci la Sua gloria umana. Ci sentiamo investiti di questa enorme eredità e chiediamo a Enzo che ci aiuti a capire quello
che lui ha capito e a essere docili di fronte al Mistero presente. Con profondo affetto.
Gli amici della diaconia del Clu di Bologna
A Widmer e agli amici del Clu di Bologna
Di fronte a quanto è accaduto è un dolore grande che ci attraversa l'anima e ci stringe a Fiorisa, Chiara, Pietro, Maria, Annarita e a voi. E insieme è un impeto di commozione e di gratitudine per la testimonianza imponente che Enzo ci ha dato di una vita così infaticabilmente spesa per la gloria umana di Cristo. Anche noi l'abbiamo conosciuto, siamo stati investiti dalla tracimante umanità del suo "sì" a Cristo nell'abbandono schietto e totale di figlio a don Giussani; siamo stati anche noi travolti da quella sua dedizione impetuosa, intelligente e cordiale che riusciva a far breccia dovunque e a costruire. Domandiamo insieme a Dio che ci faccia eredi della stessa sua fede, che insinui anche in noi quel "sì" senza misura a Cristo in cui sta tutta la nostra libertà di uomini. La sua presenza è viva tra noi, siamo e ci sentiamo uniti a lui per sempre. Gli chiediamo che il crescere della nostra amicizia diventi la forma della responsabilità che insieme portiamo e la comunione il metodo per concorrere a generare, con l'aiuto di Dio e suo, una storia di cui tutta la nostra vita è parte.
Gli amici del centro del Clu di Milano
Sono con voi e con la famiglia nel ricordare Enzo e ricordatlo come uomo, come docente, come ricercatore. Voglio cogliere un'espressione della bellissima lettera di don Giussani: una persona vera.
Vera nella fede, nell'impegno universitario, nell'essere padre e uomo impegnato a fare del bene, vero anche quando si accendeva improvvisamente in presenza di ingiustizie o di comportamenti superficiali o volgari. È mancato nel momento in cui stava per conseguire i giusti risultati della sua attività nel lavoro, ma la sua è stata una vita piena e questo servirà a rendere sereni nel dolore la moglie, i figli e gli amici numerosissimi che oggi l'accompagnano e lo salutano in questa vita per l'ultima volta.
Fabio Roversi Monaco,
rettore dell'Università di Bologna
A Fiorisa
Mi unisco ai moltissimi amici che da ogni parte d'italia e del mondo si stringono affettuosamente a te e ai tuoi figli per cercare di alleviare l'immenso dolore per la tragica scomparsa di Enzo. Al Signore che vi prova così duramente chiediamo assieme - il sostegno e la consolazione della fede. Vi conforti la memoria del grande cuore di Enzo che in tanti abbiamo potuto direttamente conoscere e sperimentare assieme alla passione e all'energia con cui ha lavorato per la gloria di Cristo.
Con affetto sincero
Roberto Formigoni
Lo conoscemmo quattro anni fa, al Politecnico, dove era venuto per presentare "Alla ricerca del volto umano", l'allora nuovo libro del suo grande amico don Giussani; l'altra notte, Enzo Piccinini è morto in un incidente stradale, mentre tornava a casa da un incontro del movimento di CL a Milano. E morto d'amore, Enzo; forse come gli sarebbe piaciuto: dando tutto per andar dietro alla grande passione della sua vita. L'aveva spiegato in quell'incontro al Politecnico, il primo dei tanti gesti di amicizia che avrebbe avuto per Bari e per tutta la Puglia: "Che cosa identifica la mia umanità? Non il mio mutevole volto fisico, ma il mio destino. E questo destino, per essere vivibile, deve essere un uomo, come nel cristianesimo". Lui l'aveva incontrato nella paternità del fondatore di CL, se ne era innamorato così che tutta la sua vita ne era stata determinata. (...) Piccinini affascinava irresistibilmente tutti quelli che lo incontravano, perché era uno spettacoloso esempio di uomo: amava il suo lavoro, i suoi pazienti, i suoi amici; girava il mondo per dare una mano al movimento e per imparare il suo mestiere; gli piaceva il buon whisky e i sigari buoni: gli interessava la politica, giocava a calcio. Ci aveva insegnato una canzone spagnola che gli piaceva molto, dice "dacci un cuore grande per amare, dacci un cuore grande per lottare": lui era così, con la ragione e l'affettività costantemente e potentemente tesi ad affermare ciò che aveva riconosciuto vero, senza risparmiarsi mai. Ha fatto un grande regalo alla nostra regione, ha generato una storia di uomini con la passione per la vita e il destino di tutti, i cui frutti di novità, come opere e come intelligenza della realtà, già si intravedevano. L'avevamo incontrato mercoledì scorso, sempre con i suoi amici universitari, sempre a ingegneria: "La verità bisogna domandarla - aveva ricordato - e bisogna essere fedeli al flusso che ci ha portato qui stasera, e che ha destato in noi l'interesse per la nostra umanità". E vero, Enzo: ci hai fatto vedere che è l'unica possibilità di riuscita per la nostra vita. È l'unico contenuto vero dell'amicizia.
Comunione e Liberazione della Puglia
(pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno del 29 maggio 1999)