LO STUDIO

In questi anni di duro studio mi sono sempre state deste le domande: "Perché studio? Cosa vuol dire per me studiare? Come vivo lo studio?". Partendo dall'esperienza cristiana che sto vivendo ho raccolto delle frasi che mi hanno aiutato nel mio cammino di studente e di studioso, e che ora vi voglio proporre con la speranza che siano di grande provocazione per chi li leggerà:

"La conoscenza è l’incontro tra l’energia umana e una Presenza." Luigi Giussani

"Come si può trasformare la nostra vita scolastica in vita vissuta?
1) Valorizzare il positivo e non eliminare il negativo in ciò che si studia.
2) Simpatia verso gli autori che si studiano, cercando di capirli.
3) Cercare prima l'essenziale, poi il particolare."
Luigi Giussani
(luglio 1961, Meeting GS al passo di Costalunga)

Ma come giustificare la fatica per lo studio? A lui Bacich spiega che "non c'è cosa bella che non richieda fatica, perchè siamo ferocemente incompiuti. L'essenza stessa della ragione è questo essere incompiuti e perciò alla ricerca di ciò che si compie. E questo che ci compie non può che essere fuori di noi, la realtà stessa è un invito. Da qui la voglia di cercare, capire il nesso tra le cose, fino al nesso con Cristo che spiega tutte le fatiche".(Chris Bacich - Tracce set 2006 pag.66)

"Che cosa significa studiare? Quando un ragazzo pensa alla sua ragazza, oppure quando dagli spalti della scuola allunga il collo per vedere la sua ragazza che è entrata in scuola e così è un po' distratto dal professore perché ogni tanto la guarda, questo si potrebbe indicare in latino con la parola "studere", un termine potente che nella traduzione italiana è boicottato dalla superficialità con cui viviamo lo "studiare". Studere è l'essere attirato dall'essere, come il giovane dalla giovane. Allora chi realmente cerca il vero, da tutto si fa aiutare per il vero. Noi studiamo per questo." Luigi Giussani (1978, equipe nazionale)

"Ciò che rende ragionevole la fatica dello studio è la stessa ragione per cui tu ti sei innamorato di Cristo. Cristo mi dice: Studia. E io studio, gli obbedisco: che innamoramento è, se non gli obbedisco." Luigi Giussani

"Il metterti a studiare non è una rinuncia al desiderio di contentezza, ma è una sospensiva, una specie di allontanamento al desiderio di contentezza che hai, un distacco, che ti assicura una contentezza più grande: perché quando hai studiato il giorno dopo sei più contento." Luigi Giussani

"Studiare a memoria vuol dire immedesimarsi, rendere parte di sé, parte del proprio sangue, un’esperienza grande e grandemente umana ed espressa con una bellezza a noi ignota; vuol dire parteciparvi." Luigi Giussani

LO STUDIO NON FINISCE MAI
"Cristo è il vero principio della conoscenza. Appassionarsi alla realtà significa intravedere la profondità del suo inesauribile Mistero. Lo studio diventa un'avventura magnifica. Si studia l'uomo, si studia il mondo, ma fin dove si arriva? Si arriva ad un punto veramente conclusivo e definitivo? No: si fanno scoperte sempre nuove e mirabili, e poi ancora altre scoperte, ed intanto si intravede la possibilità di procedere ulteriormente. Ma sempre rimane una zona d'ombra: è il mistero.... E' il mistero dell'essere, è il mistero di Dio! In questo incessante variare di prospettiva sia il mondo esterno a noi, sia il mondo interno a noi ci indicano e, direi quasi, ci rivelano il Dio creatore. "
Giovanni Paolo II  (agli studenti di Ancona, Roma 5 aprile 1984)

"Dire una preghiera prima di iniziare a studiare è molto più importante di qualsiasi massima concentrazione". Enzo Piccinini

"a) A chi può essere un sapiente, non perdoniamo di non esserlo.
b) Preghi, ti mortifichi, lavori in mille cose d'apostolato, ma non studi. E allora non servi, se non cambi.
c) Un'ora di studio è un'ora di orazione.
d) Se devi servire Dio con la tua intelligenza, per te lo studio è un obbligo grave.
e) Studia con impegno. O credi che per la tua pigrizia e indolenza riceverai la scienza infusa?
f) Sta bene che tu metta tanto impegno nello studio, purché tu ne metta altrettanto per acquistare la vita interiore.
g) Non dimenticare che prima di insegnare bisogna fare.
h) Studente: formati in una pietà solida e attiva, distinguiti nello studio, senti grandi aneliti di apostolato professionale. Ed io ti prometto, col vigore della tua formazione religiosa e scientifica, una rapida e vasta espansione.
i) Ti preoccupi soltanto di edificare la tua cultura. - E bisogna edificare la tua anima. - Così lavorerai come devi, per Cristo: perché regni Lui nel mondo sono necessarie persone che, con lo sguardo rivolto al cielo, si dedichino con prestigio a tutte le attività umane e, per mezzo di esse, esercitino in silenzio - e con efficacia - un apostolato di carattere professionale.
l) La tua negligenza, la tua trascuratezza, la tua pigrizia sono viltà e comodità, te lo rammenta di continuo la tua coscienza, ma non sono il cammino.
m) Utilizzami bene il tempo. Non ti dimenticare del fico maledetto. Faceva già qualcosa: dare foglie. Come te... Non dirmi che hai delle scuse. Non valse al fico, narra l'Evangelista, il fatto che non fosse tempo di fichi quando il Signore andò a cercarne. E rimase sterile per sempre.
n) Chi si impegna a lavorare per Cristo non deve avere un solo momento libero, perché il riposo non è non far niente: è distrarsi con delle attività che esigono meno sforzo." Josemaria Escrivà

"Bisogna sempre dare il massimo ed andare a fondo in tutto come se fosse l’ultima cosa che possiamo fare." Marco Careri

STUDIARE SECONDO UNA RAGIONE PERSONALE
a) SINTESI
- Cercare all'interno della materia qual è la realtà in questione, "di che cosa si sta parlando". La memoria permette di ripetere parole scritte su un libro, ma la ragione si mette in movimento solo quando si accorge che la realtà esiste.
- Cercare un filo conduttore che leghi i diversi elementi del reale e che si prolunghi fino a sé ed alle proprie domande sulla realtà.
b) SOLIDARIETA' concreta di persone con le quali studiare che già sono avanti nel cammino.
c) RICERCA: lo studio volto alla ricerca esercita un fascino imprevedibile.
d) FATICA dello studio: si supera solo nella passione per le cose che si studiano ed in una compagnia.

METODO DI STUDIO
Il seguente metodo di studio non ha nessuna pretesa, è solo una semplice indicazione di come si potrebbe studiare (si ricorda che ogni persona ha delle capacità di comprensione diverse quindi tale metodo può risultare errato)
1) STUDIARE SEMPRE QUANDO E' POSSIBILE.
a) Sotto esame anche 12 ore al giorno (molto indicativo). Es.: 8:00-12:30 15:00-17:00 17:30-20:00 21:30-24:30
b) Il riposo è fondamentale. A volte basta riposarsi dieci minuti per fruttare il doppio di prima.
c) Non spezzare troppo lo studio: fare un orario più continuo possibile per non perdere la concentrazione.
d) Pensare solo a quello che si studia senza avere altri pensieri per la testa.
e) Fissare il calendario di studio in modo tale che per due giorni prima dell’esame già si è completato il programma per la terza volta. I due giorni rimanenti si usano per un ripasso totale.
2) A LEZIONE: PRENDERE GLI APPUNTI BENE (L'esame si preparerà su di essi).
a) Usare nel migliore dei modi lo spazio delle pagine (ad esempio dividere una pagina in due colonne) e mettere il n. alle pagine.
b) Scrivere l'essenziale di tutto in modo chiaro e schematico curando bene le simmetrie (per semplificare il lavoro mnemonico).
c) Usare i simboli opportuni.
d) Usare penne o evidenziatori di diverso colore per evidenziare: titoli, sottotitoli, punti, teoremi, dimostrazioni, corollari, lemmi, assiomi, ipotesi, tesi, definizioni, nota bene, esempi, osservazioni.
e) Usare bianchetto correttore per eliminare imperfezioni, errori o nozioni superflue.
f) Confrontare e completare con appunti di altri e con i libri opportuni e documentarsi sfruttando la biblioteca. Ricordarsi che molto spesso i professori seguono o prendono gli scritti su determinati libri.
g) Procurarsi appunti degli altri anni.
h) Farsi tabelle o schemi riassuntivi.
3) STUDIARE CONCENTRATI. CERCARE DI ESSERE ELASTICI MENTALMENTE
a) Leggere una volta cercando di capire tutto subito.
b) Schematizzare le idee fondamentali su un foglietto e memorizzarle e poi ripetere più volte come se ti dovesse rimanere per sempre.
c) Massima attenzione ai particolari.
d) Curare i collegamenti.
e) Fare molti esempi e controesempi, verificando i casi particolari.
f) Ripetere l'argomento più volte ad alta voce come se si dovesse spiegarlo ad un amico che non conosce minimamente l'argomento, successivamente rivedere le parti insicure.
g) Provare a ripetere l’argomento o la dimostrazione dalla fine all’inizio.
h) Ripetere il programma un numero di volte tale da padroneggiare la materia (dall'essenziale ricavare il tutto).
i) Finché non ripeti bene nei minimi particolari e collegamenti vuol dire che non hai ancora capito l’argomento.
l) Porsi più domande possibili, anche le più strane.
m) Più si va a fondo della materia e più ci si appassiona.
n) Farsi una lista degli argomenti più richiesti all'orale e allo scritto.
o) Preparare l’esame insieme ad un altro è molto più efficace e si risparmia molto tempo ed energie.
4) FARE TUTTI GLI ESERCIZI
a) Trovare a tutti i costi la soluzione e togliersi ogni dubbio (chiedere ad amici o al professore). 
b) Scrivere su un quaderno gli esercizi intelligenti ed evidenziare le idee fondamentali di risoluzione.
c) Studiare e risolvere più volte gli esercizi intelligenti (cioè quelli che fanno capire bene i vari concetti).
d) Risolvere gli esercizi cronometrando i tempi di risoluzione e successivamente rivedere il metodo utilizzato. In genere all’esame il tempo non basta mai.
e) Risolvere tutti gli esercizi dei compiti precedenti.
f) Procurarsi appelli svolti possibilmente dal professore.
5) CONFRONTARSI SEMPRE CON GLI AMICI (il metodo migliore è proprio questo)
6) FARE DOMANDE AL PROFESSORE
a) Solo dopo aver chiesto ad amici per evitare brutte figure.
b) Cercare di instaurarci un buon rapporto.
7) FARSI DARE CONSIGLI DA CHI HA GIA' FATTO L'ESAME
8) PROVA SCRITTA
a) Mettersi nei posti meno in vista perché a volta basta una soffiata per risolvere l'esercizio. Organizzarsi con gli amici.
b) Portarsi foglietti molto sintetici con formule ed appunti di argomenti difficili da ricordare.
c) Chiedere al professore delucidazioni sul testo degli esercizi.
d) Consegnare sempre verso la fine del tempo a disposizione perché può accadere che si noti un errore o che venga in mente un’altra idea.
9) PROVA ORALE
a) Ascoltare orali di altri scrivendosi domande e risposte.
b) Essere decisi e chiari (massima concentrazione).
c) Evitare di essere trascinati su argomenti meno conosciuti ed insistere sui punti forti. Sfruttare i collegamenti.
d) Prepararsi sempre un argomento a piacere.
e) Invocare il professore ad aumentare il voto.
10) Ricordarsi di dare il proprio materiale agli amici che ne possono aver bisogno o se vuoi puoi spedirli a questo sito in modo tale che verrà pubblicato nella pagina del materiale didattico:
a) Tutti gli appelli svolti possibilmente dal professore.
b) Appunti di lezione (meglio se sbobinati e completati con i libri)
c) Tutte le domande d’orale e consigli vari.
d) Schemi riassuntivi.


"STUDIARE, PERCHE'?"
Incontro con Marco Bersanelli, Quaderni "Vivere le dimensioni del mondo", Itaca Libri.
"La preoccupazione dell'uomo e del suo destino deve sempre costituire l'interesse principale di tutti gli sforzi" (A. Einstein)
- Lo studio avviene perche' la gente vuole mettersi in rapporto con la realta' e scoprire come funziona.
- Occorre risvegliare una curiosita' per la realta', per i segreti che essa racchiude.
- Bisogna risvegliare lo "Stupore" di fronte alle cose e di fronte al senso da cogliere in esse. Bisogna insegnare ad amare la realta'.
- Se c'e' un punto di interesse nella vostra vita, quella puo' essere la breccia che fa entrare tutto il resto.
- Lo studio della realta' fa anche capire all'uomo che non c'e' nella realta' stessa qualcosa che lo possa soddisfare pienamente.
- Lo studio di materie non connesse con i propri interessi deve far riflettere sul fatto che l'uomo ha bisogno di tutto per realizzarsi pienamente nella sua umanita'.
- Anche quando c'e' la passione, la fatica non viene meno: lo studio diventa una strada per la costruzione di se'.
- "Quello che veramente interessa l'uomo e' la preoccupazione per il suo destino".
- Uno studia piu' volentieri se capisce che attraverso quella fatica c'e' una promessa di felicita' per se stesso.


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