LO STUDIO - MATURITÀ VO’ CERCANDO
1) Non temete di avere paura. Un po’ di paura non guasta. Comunque, non c’è bisogno di raccomandarla: viene da sola. Come vincerla? Occorre essere molto se stessi: lasciarsi inondare dalle cose in cui si crede e che fanno crescere. Non è una perdita di tempo, perché mette nelle condizioni di porre le domande giuste e favorisce un modo di studiare più sintetico. Provare per credere.
2) Facciamo finta che uno non sia proprio un asino matricolato, ma abbia poco poco studiato. Allora: darsi una regola; anche per l’esame un metodo di lavoro è essenziale. Dunque, prima di tutto, organizzare la propria giornata.
San Tommaso dice che di due cose non ci si pente mai: alzarsi presto il mattino e sposarsi per tempo.
Il secondo punto lo rimandiamo al dopo; il primo possiamo praticarlo subito.
3 La prima cosa da fare è qualcosa che non c’entra (ma c’entra, c’entra): leggete 5 o 6 pagine dell‘autore che vi allarga il cuore. Questo ha anche una valenza pratica, perché fa entrare in un ritmo di scrittura che tornerà buono per l’esame.
4) Studiare insieme non serve, perché i ritmi di apprendimento sono diversi da persona a persona: rischiereste di creare attriti e distrazioni.
Invece ripetere insieme è utilissimo: ci si possono dare scadenze e a gruppi riprendere ciò che si è studiato.
5) Rintracciate e memorizzate, facendole vostre, le parole chiave di ogni materia. È inutile cercare di ricordare meccanicamente tutto; meglio possedere poche cose sintetiche e, con metodo, ricostruire i passaggi a partire dalle poche cose certe.
NB: La sera è molto utile per il lavoro della memoria (lo dicono anche gli scienziati del nostro cervello), ma è efficace se rinfrescata il mattino seguente.
6) Il lasciarsi condurre intelligentemente anche dalle proprie preferenze, per quello che riguarda le materie umanistiche-letterarie, può essere un modo per rendere più gustoso e ordinato il mare magno della materia che si ha di fronte.
7) Quando scriverete il tema, pensate di rivolgervi alla faccia di un amico, a quella di vostro padre o di vostra madre, e non al volto corrucciato di un professore sconosciuto, cercando di compiacere il quale finireste per incartarvi. Smettete di pensare al commissario d’esame che vi siede di fronte.
8) Salvare un momento di attività fisica e di cordiale compagnia aiuta; e poi relativizza il problema dell’esame (diciamocelo: oramai bocciano appena il 5-6% degli studenti).
9) Non passate tutto il tempo ad assistere agli esami orali (se sarete i sorteggiati per primi, il problema non si pone). Durante la vostra interrogazione potrebbero rivolgervi una domanda mai fatta prima.
1O) La circostanza inevitabile è la più facile da accettare. Accettarla con un «sì» consapevole è più umano che subirla passivamente. Non si scappa!
PS Quel gran genio dell’umano che è stato san Benedetto raccomandava ai suoi frati, quando ogni strada battuta per risolvere un problema fosse risultata vana, di dormirci sopra. Sano realismo cristiano.
In bocca al lupo
da Tracce maggio 1995