CHRISTE CUNCTORUM
Canto ambrosiano del sec. V
Christe, cunctorum dominator alme
mente Supremi generate Patris,
supplicum voces pariterque carmen
cerne benignus.
Cerne, quod templi, Deus ad decorem
plebs tua supplex resonet per Aedem,
annuo cujus redeunt colenda
tempore festa.
Haec Domus surgit tibi dedicata
rite, ubi sumit populus sacratum
Corpus ex aris, bibit et beati
Sanguinis haustum.
Hic sacrosancti latices nocentum
diluunt culpas, perimuntque noxas:
chrismate invictum genus et creatur
christicolarum.
Hic salus aegris, medicina fessis,
lumen et caecis datur: hic reatu,
Christe, nos solvis; timor atque moeror
pellitur omnis.
Daemonis saevis perit hic rapina:
pervicax monstrum pavet, et retendtos
deserens artus, fugit in remotas
acyus auras.
Hic locus Regis vocitatur aula
nempe coelestis, rutilansque coeli
porta, quae vitae patriam petentes
accipit omnes.
Turbo quem nullus quatit, aut vagantes
diruunt venti; penetrantque nimbi,
hanc domum tetris piceus tenebris
Tartarus horret.
Ergo te votis petimus sereno
annuas vultu; famulos gubernes,
qui tui summo celebrant amore
gaudia templi.
Nulla nos vitae cruciet procella:
sint dies laeti placidaeque noctes
nullus ex nobis, pereunte mundo,
sentiat ignem.
Hic dies, in quo tibi consecratum,
conspicis Templum, tribuat perenne
gaudium nobis, vigeatque longo
temporis usu.
Laus poli summusm resonet Parentem
laus, Patris Natum pariterque Sanctum
Spiritum dulci moduletur hymno
omne per aevum. Amen.
Traduzione: CRISTO SIGNORE DI TUTTI
O Cristo, Signore di tutti e datore di vita, generato dalla mente dell’altissimo Padre, guarda benevolo le voci e la preghiera di coloro che ti supplicano umilmente. Guarda, o Dio, come il tuo popolo supplichevole faccia risuonare nel tempio il suo canto per onorare la Chiesa, nella ricorrenza annuale in cui ne celebriamo la festa. Questa casa sorge a te debitamente dedicata, in essa il popolo prende dall’altare il Corpo consacrato e si abbevera del beato Sangue. Qui le sante acque sciolgono le colpe di coloro che hanno errato e ne annullano le pene; con l’unzione viene generata la stirpe invincibile dei cristiani. Qui viene data la salute agli infermi, l’aiuto ai deboli e la vista ai ciechi: qui, o Cristo, ci liberi dalla colpa; ogni paura e tristezza è cacciata via. Qui è annullata la presa feroce del demonio: il mostro caparbio ha paura, e abbandonando le membra che teneva imprigionate, veloce fugge nelle profondità dell’abisso. Questo è il luogo realmente chiamato corte del Re celeste, porta splendente del cielo, che accoglie tutti coloro che cercano la patria della vita. Nessun turbine lo scuote, né l’abbatte il vortice dei venti, né vi penetrano le tempeste; ha orrore di questa casa il Tartaro oscuro di profonde tenebre. Perciò ti chiediamo che tu dica sì alle nostre suppliche con volto sereno; custodisci i tuoi servi che con grande amore celebrano le gioie del tempio. Nessuna tempesta turbi la nostra vita: siano i giorni lieti e calme le notti, nessuno di noi provi il fuoco, quando il mondo perisce. Quando giorno in cui guardi il Tempio a te consacrato ci elargisca gioia perenne e rimanga solido per il nostro uso in un lungo spazio di tempo. Risuoni la lode al Padre supremo del Cielo e si moduli con dolce canto la lode al Nato dal Padre e ugualmente alla Spirito Santo per tutti i secoli. Amen.
Nazione:latina
Anno:
Genere: