IL MISTERO DELLA NASCITA DI CRISTO

Si riaccende il dibattito sulla data del "primo" Natale. In un convegno a Nanterre, alcuni astrofisici pongono la Natività tra il 24 e il 25 dicembre del 5 a.C. Altri anticipano all'11 a.C.di Marcello StaglienoMILANO - Quando esattamente nacque Gesù? In quest'ultimo Natale del Millennio, astrofisici,storici e teologi continuano a chiederselo. Lo hanno fatto in un convegno che si è appena concluso a Nanterre e continueranno a discuterne a Denver dal 12 gennaio. Naturalmente senza la pretesa di modificare l'attuale calendario, pur sapendo che, del tutto convenzionale, venne stabilito dal monaco Dionigi il Piccolo, scrittore ecclesiastico vissuto tra la fine del IV secolo e il 540. Sulla data della Natività egli pose fine alle discussioni cominciate da quando, nel 330 d.C., essa venne celebrata per la prima volta in Roma e poi nel 368 anche a Costantinopoli (già nel 325 il Concilio di Nicea aveva fissato la Pasqua, essenziale in ogni calcolo sulla vita di Gesù, nella domenica successiva al plenilunio dopo l'equinozio di primavera,in una tradizione mantenuta a tutt'oggi). Fu lui a imporsi sulle iniziali diatribe temporali attorno al "primo" Natale, per la discordanza tra le date deducibili dai Vangeli.

Matteo (II 1) lo colloca poco prima della morte di Erode, nel 4 a.C., mentre Luca (Vangelo, II 2 e Atti, V 37) lo vuole coincidente con il censimento effettuato in Giudea dal console Publio Sulpicio Quirino quando fu governatore della Siria, cioè nel 6 d.C. Però tali date, inclusa quella indicata da Dionigi il Piccolo, sono tutt'altro che esatte.Tanto che la maggioranza degli studiosi a Nanterre ha ritenuto veritiera la tesi del professor Domenico Argentieri, astronomo assai noto, scomparso mezzo secolo fa.
Nell'ampio saggio Quando visse Gesù Cristo? (1945) egli  sostenne sì la coincidenza tra la nascita di Gesù e il censimento della Giudea effettuato da Publio Sulpicio Quirino governatore della Siria, come voleva Luca e scrisse (90 d.C.) Giuseppe Flavio nella Guerra giudaica. Ma precisò, Argentieri, che il riferimento non andava fatto al secondo governatorato di Quirino (3-6 d.C), bensì al primo (ad attestarne l'esistenza è un'iscrizione rinvenuta presso Tibur nel 1764 di cui non venne tenuto conto da alcuno, benché il testo sia riprodotto al n.3613 nel XIV volume del monumentale Corpus delle iscrizioni latine): del resto Tacito afferma (Annales III,48) che Quirino andò in Siria "subito dopo il suo consolato" (ultimato nel 12 a.C),cioè nel triennio dall'11 al 9 a.C.

Ecco allora che Argentieri, sulla base d'incontestabili studi di astrofisica, identificò la "stella dei Re Magi" con la cometa comparsa per la prima volta l'8 ottobre del 12 a.C.(l'anno prima che Quirino venisse in Siria) e che poi, destinata ad apparire periodicamente ogni 76 anni, prese il nome di "cometa di Halley" dal celebre astronomo del Seicento che l'aveva individuata.Nel vederla, Gaspare,Melchiorre e Baldassarre, i tre astronomi babilonesi noti come "Re Magi", si misero in cammino per rendere omaggio al nuovo Re.Giunti a Gerusalemme dopo un lungo viaggio, chiesero di lui a Erode, precisandogli di avere visto l'astro - poco meno di due anni prima da quando (12.a.C.) era apparso- che ne preannunciava l'avvento.

A questo punto Argentieri si rifece al Vangelo di Matteo: "Allora Erode(...) mandò a uccidere tutti i bambini che erano a Bethlem e dintorni, dell'età di due anni in su, stando alle indicazioni di tempo a lui fornite dai Magi". Pertanto, secondo i complessi calcoli di Argentieri, Gesù nacque la notte tra il sabato e la domenica del 24-25 dicembre dell'11 a.C.(come ben sapevano i primi cristiani,cui il Natale era infatti noto come dies dominica,"giorno del signore") e morì il venerdì 11 aprile del 27 d.C. (per cui la prima Pasqua cadde la successiva domenica 13 aprile): in un'esistenza non di 33 anni, ma di 13.256 giorni, pari a 36 anni e 107 giorni. Tutte queste affermazioni sono davvero incontestabili? Sembra proprio di no. A partire dal prossimo convegno a Denver, sulle "date messianiche" studiosi e astronomi si accapiglieranno anche nel Terzo Millennio.
(da www.ilnuovo.it 24 DICEMBRE 2000)