STORICITÀ DEI VANGELI

LA STORICITA' DEI VANGELI - Marco Fasol - (documento .rtf)
José Miguel García - Tempi num.18 del 03/05/2007 - A fuoco lento - Un solo Gesù
Necessarie incongruenze di Persico Roberto - Tempi 03/05/2007
GESUSTORICO.IT
Storicità su Gesù - Orarel
Statistiche sul vangelo da 30 Giorni
CAFFARRA - VANGELI E STORICITA’ - AULA MAGNA UNIVERSITA’ FERRARA 11 LUGLIO 1996

METODO

Lo storico è come Sherlock Holmes: va a caccia di indizi e arriva a conclusioni ragionevoli.(Vittorio Messori - 3 - p.322)

La scienza storica non è mai neutra; è invece sempre in funzione di un certo modo di leggere la realtà. (Juliàn Carròn, 1 - p.495)

Possiamo pertanto dire che l'indagine 'credente' sulla storicità dei vangeli è un caso di ragione applicata. In effetti, tiene conto di tutti i fattori della realtà con una globalità che la ragione autosufficiente è incapace di offrire. (Juliàn Carròn, 1 - p.516)

Femministe, omosessuali, terzomondiali e terzomondisti, esponenti di tutte le minoranze, contestatori e scontenti di ogni risma, scienziati, umanisti, filosofi, ecologisti, animalisti, moralisti laici: da tutti vi siete lasciati presentare il conto, spesso truccato, senza quasi discutere. Non c'è problema, o errore, o sofferenza della storia che non vi siano stati addebitati. E voi, - così spesso ignoranti del vostro passato, avete finito per crederci, magari per dar loro man forte. Invece io (agnostico, ma storico che cerca di essere oggettivo) vi dico che dovete reagire, in nome della verità. Spesso, infatti, non è vero. E se talvolta del vero c'è, è anche vero che, in un bilancio di venti secoli di Cristianesimo, le luci prevalgono di gran lunga sulle ombre. Ma poi: perché non chiedete a vostra volta il conto a chi lo presenta a voi? Sono forse stati migliori i risultati di ciò che è avvenuto dopo? Da quali pulpiti ascoltate, contriti, certe prediche?" (VITTORIO MESSORI, Pensare la storia, Paoline, Cinisello Balsamo [MI] 1992, pp. 23-24).

Permettetemi di raccontarvi un episodio che mi è capitato mentre facevo lezione di religione in un liceo. Dopo un excursus attraverso l'esperienza umana, mi accingevo a presentare i documenti che raccontano le origini del cristianesimo. E scrissi sulla lavagna la parola "vangeli". Aveva appena finito di scriverla quando un alunno alzando la mano disse: "Quello non è valido, perché è soggettivo". Nel suo linguaggio questo significava che, siccome quei documenti erano stati scritti dai cristiani, non potevano servire per conoscere la verità storica delle origini cristiane. Gli risposi "Allora, secondo te, l'atteggiamento più adeguato di fronte alla realtà è il sospetto". "Certo", rispose. E si unirono a lui altri compagni. Allora gli dissi: "Se l'atteggiamento più adeguato di fronte alla realtà è il sospetto, questa mattina quando tua madre ti ha messo in tavola il caffè per colazione le avrai detto: "Mamma, se non lo fai analizzare, non lo bevo". Ricordo ancora perfettamente l'espressione del mio allievo mentre alzava le braccia dicendo: "Ma se è da sedici anni che vivo con mia madre!". "Allora – gli dissi – ci sono delle occasioni in cui l'atteggiamento più adeguato di fronte alla realtà non è il sospetto, no?". Rimase un po' imbarazzato. E continuai "Ebbene, qual è la differenza tra l'atteggiamento che hai di fronte ai vangeli e quella che hai di fronte alla tazza di caffè? Che ti poni di fronte ai vangeli senza avere sedici anni di convivenza alle spalle, mentre di fronte alla tazza di caffè ti metti con sedici anni carichi di ragioni le quali ti danno la certezza che tua madre non ha messo del veleno nel caffè". Questo episodio mi ha fatto comprendere che l'unica posizione ragionevole di fronte ai documenti del Nuovo Testamento è quella della Chiesa Cattolica, che si accosta ad essi come il mio allievo alla tazza di caffè, cioè mediante un'esperienza di convivenza nel presente con l'avvenimento cristiano(2). Chi ha questa esperienza dietro di sé, non ha di fronte ai documenti una posizione ingenua ma una posizione carica di ragioni, accumulate durante una convivenza nel tempo. Una posizione che scopre fin dal primo momento la corrispondenza e che cresce con la convivenza nel tempo. (Juliàn Carròn, 1 - p.490)

Il criterio della coerenza interna, cioè il fatto che un avvenimento o un personaggio sia inserito in un contesto storico, culturale, psicologico, geografico credibile, coerente con gli altri dati che conosciamo sull'ambiente. E questo nei Vangeli accade perfettamente: tutto quel che raccontano è coerente con la conoscenza che abbiamo dell'ambiente ebraico dell'epoca, e non avrebbe potuto essere ricostruito così precisamente da qualcuno che non ne avesse un'esperienza diretta. (José Miguel García - - Tempi num.18 del 03/05/2007)

APPUNTI

La diffusione della chiesa... Sicuramente l'espansione del cristianesimo non è spiegabile con fattori sociologici, come è accaduto per l'espansione dell'Islam. Il cristianesimo non si è imposto con la forza delle armi e il potere. La sua rapida diffusione non si deve ad alcun fattore ad esso esterno (non coincide con l'espansione di una determinata classe sociale o di un'etnia particolare, non si spiega con un movimento migratorio, militare o economico, etc.). Gli Atti degli Apostoli non solo raccolgono per grandi linee questa espansione, ma ne danno il motivo: il fatto inaudito della resurrezione di Gesù, la forza della sua presenza in mezzo alla sua chiesa (At 25,19).

Non si vede quale altra ragione avrebbe portato un gruppo di ebrei, per i quali il giorno sacro era il sabato, a celebrare come santo il primo giorno della settimana, cioè la domenica, soprattutto considerando la stima che gli ebrei avevano del sabato, come attestano le fonti ebraiche. Invece questo fatto è perfettamente comprensibile se il cambiamento è dovuto al giorno in cui avvenne la resurrezione.

Contrariamente a quel che continuano a scrivere tanti divulgatori poco informati o in malafede, ormai tutti gli studiosi seri concordano sul fatto che i Vangeli sono stati scritti nei primi anni di vita della Chiesa. La prima stesura del Vangelo di Marco e della fonte comune di Luca e di Matteo non è posteriore all'anno 40. (José Miguel García - - Tempi num.18 del 03/05/2007)

I vuoti, le imprecisioni, le contraddizioni derivano proprio dal fatto che non si tratta di biografie né di testi di insegnamento religioso, bensì del racconto di testimoni oculari, che non avevano bisogno di soffermarsi su particolari che si supponeva tutti conoscessero. (Tempi 03/05/2007 p.47)

Tutti quelli che negano a priori la storicità dei Vangeli - prosegue García - Jean Guitton li accusa di slealtà con la realtà: "Voi non negate in nome degli scavi, in nome della ricerca. Perché noi abbiamo dimostrato che la ricerca, gli scavi, la conoscenza profonda delle lingue e dei luoghi non contraddicono la testimonianza. La vostra negazione non si fonda sulla scienza, ma su un assioma che considerate frutto della ragione e che consiste nel proibire in anticipo il miracolo"». (Tempi 03/05/2007 p.47)

Se Gesù è venuto sulla terra, Dio esiste. E che Gesù sia venuto, lo si sente nel cuore e ci si avvicina con la ragione. Le considerazioni qui fatte, sono per dimostrare che i Vangeli dicono la Verità e che quanto la Chiesa predica da duemila anni sulla Resurrezione di Cristo, è vero.

1) C'è la prova storica che il mito, non poteva inventare la croce. Se nei pagani la croce suscitava "orrore sociale", negli ebrei provocava uno scandalizzato sgomento religioso. Non è un caso che i primi cristiani, affinchè la predicazione non fosse compromessa, rappresentassero la croce con un'ancora, un aratro, l'albero di una nave, un uomo che prega a braccia aperte. Come pensare che questo modo di morire sia stato inventato nel mito degli stessi crIstiani?


2) Se delle persone ci dicessero di avere visto un morto in croce poi resuscitato, nessuno di noi le crederebbe. Ma se queste persone facessero miracoli, noi le crederemmo. E' quanto è successo agli Apostoli. Per essere creduti, dovettero essere rivestiti del potere di fare miracoli. Senza questo potere il Cristianesimo non avrebbe potuto nascere.


3) Gesù dice sulla croce: " Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? " queste sono parole che potrebbero addirittura portare sconcerto al lettore! Ed allora, perché sarebbero state scritte, se non fossero vere?


4) Nella genealogia di Gesù vi sono quattro donne e la storia di queste stando all' Antico Testamento, è piena di peccati. Come potrebbe un testo manipolato, iniziare così con una sfida clamorosa?


5) Lo stesso comunissimo nome di Gesù, male si adatta all'eroe di una mitologia. Sarebbe stato facile cambiarlo! (nds: sarebbe come se oggi qualcuno volesse creare un mito chiamandolo Mario Rossi)


6) Gesù riserva le sue prime apparizioni ad una donna e proprio quando la testimonianza femminile, non ha in Israele nessun valore (nds: non potevano testimoniare nemmeno nei processi). Perché la comunità avrebbe introdotto un particolare così imbarazzante, se non fosse vero?


7) Se i Vangeli fossero frutto di una comunità ricca di inventiva che li avrebbe costruiti a sua misura e secondo le sue esigenze, come si potrebbe spiegare l'esigere la Fede, sulla testimonianza di discepoli che non hanno saputo vegliare solo un'ora con il loro Maestro, che sono fuggiti nell'ora del pericolo, che l'hanno lasciato morire nell'abbandono e nella solitudine più completa? Addirittura la colonna della Fede, Pietro, il loro capo, rinnegherà il Maestro di fronte a una serva!(nds: quando solo la sera prima gli aveva giurato fedeltà sempre) Un'invenzione appare molto dubbia!


8) Quei quattro libricini hanno fra loro discordanze che sono riprova di veridicità. Sarebbe stato molto semplice eliminarle!


9) Non si può scrivere una storia inventata senza che Gesù appaia Risorto a Sua Madre! Nei Vangeli invece, se ciò accadde, nessuno lo saprà mai!


10) Giuda Iscariota! Un personaggio come Giuda non può nascere dalla fantasia! E' figura inquietante ed imbarazzante per la prima comunità Cristiana perché dà adito a chiedersi: Gesù non sapeva scegliersi gli Apostoli?


11) Ma che Messia inventato sarebbe mai questo a cui si fa dire "... nemmeno il Figlio lo sa, ma solo il Padre!"?


12) La presenza sul Golgota di altri due condannati avrebbe potuto distorcere l'attenzione del cristiano dalla figura morente del Messia. E questo è un rischio che nessuno avrebbe corso a dimostrazione che ciò che fu scritto circa i due ladroni, era vero.


13) I testi dicono che Gesù, nel rimproverare le città impenitenti nelle quali aveva fatto il maggior numero di miracoli, pone anche Corazin! Eppure negli stessi testi non è riportato un solo miracolo che sia avvenuto a Corazin! Prova quindi di sincerità da parte degli evangelisti. Ha comunque certamente ragione Giovanni l'Apostolo quando dice : "Vi sono molte altre cose compiute da Gesù che se fossero scritte una per una, penso che il mondo intero non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere".


14) Luca, non parlandoci nella morte di Santo Stefano né di sudore di sangue, né di calice amaro, sotto certi aspetti, descrive la morte di Stefano più coraggiosa di quella del Nazareno! Come si potrebbe simulare un fatto del genere?


15) Se quello degli Evangelisti fosse stato un fantastico costrutto, sarebbe stato quanto mai improprio scegliere un anziano del sinedrio come Giuseppe d'Arimatea affinchè mettesse a disposizione di Gesù la propria tomba. Un sinedrita pietoso, in contrapposizione ad Apostoli che abbandonano il loro Maestro. Una situazione spiritualmente scomoda per essi che testimonia reiteratamente la validità veridica di questi toccanti avvenimenti.


16) Se davvero i Vangeli fossero creazione della comunità (dei primi cristiani), resta il grave problema di sapere perchè non c'è notizia di alcuna presa di posizione favorevole a Gesù, da parte almeno di un gruppo del popolo, cui spettava di decidere se lasciare libero Gesù o Barabba. " L'affare Barabba" appare quindi il contrario stesso di un invenzione o di una manipolazione leggendaria.


17) Comunque si rivolti la questione, è confermata l'ipotesi che la Predicazione che ha poi portato ai Vangeli, fosse costretta a riferire anche gli episodi più imbarazzanti. Costretta dal fatto che annunciava avvenimenti accaduti di recente, in un ambiente ostile, pieno di gente pronta a smentire se ci si fosse allontanati da una cronaca esatta degli avvenimenti.


18) I resoconti dei Vangeli sinottici sono concisi, freddi. Né una parola di letizia alla nascita di Gesù, né un lamento per la Sua morte. Addirittura lapidario è il Vangelo di Marco! Sono segni di una cronaca vera!


19) Nulla nei Vangeli ci dice della crisi spirituale che i discepoli dovettero affrontare alla morte di Cristo. In qualsiasi altra storia, che non fosse reale, sarebbe stato naturale parlarne!


20) Non vi è stata mai nessuna mitologia o credenza religiosa che non abbia avuto l'impegno costante, di descrivere l'aspetto fisico del suo eroe. Qui non vi è nulla di tutto questo!


21) Ci sono argomenti che pongono la prima Chiesa di fronte a drammatici interrogativi. Si devono continuare a seguire le pratiche dell'Ebraismo? È necessario fare circoncidere i convertiti non Ebrei? La predicazione deve estendersi fuori di Israele? È ancora da praticare il riposo del sabato? Queste domande sono state causa di scontri, scismi, eresie. Sarebbe bastato "manipolare" i testi su questi argomenti perché nessuna diatriba o scisma, o eresia potesse nascere! Non è stato fatto!


22) La prima comunità cristiana non ha particolari narrazioni contro Giuda, Pilato né alcuno degli Ebrei. Se tutto fosse stato simulato, tutto ciò si sarebbe messo in rilievo.


23) I discepoli lasciarono tutto, subendo processi, persecuzioni, torture, per proclamare la Resurrezione di Cristo! Essi dovettero essere ben savi di mente, perché non solo furono creduti, ma seppero in breve costruire una gerarchia, e fondare una Chiesa che resiste nei secoli!


24) Come mai episodi ed insegnamenti dei Vangeli sarebbero leggendari, mentre l'archeologia ci dice che la cornice a quella leggenda era esatta e storicamente documentata? In quei testi, è costante uno schema di dottrina che si richiama ai nomi ed ai fatti. Questi sono testi che non temevano certo la verifica, anzi l'avrebbero reclamata!


25) Da una parte i laici critici del Cristianesimo dicono che i Vangeli non sono veri. Dall'altra riconoscono loro un insegnamento dalla validità incomparabile per dignità, fecondità, universalità! C'è in tutto questo una chiara incoerenza!


26) Il Tribunale Religioso di Gerusalemme benchè composto di potenti, non potè fare nulla perché la predicazione cristiana sulla Resurrezione si spegnesse, trovandosi di fronte alla forza incoercibile di una Verità che gli Apostoli non potevano tradire!


27) Perché gli Apostoli non hanno mai chiesto a Gesù dopo la Resurrezione: ma dove sei quando non sei con noi? Come sei risorto? Come sei venuto qui? Dove sei stato? È chiaro che queste domande non vennero rivolte per il passaggio del loro Maestro ad una dimensione superiore dall'umano, Gesù assunse tutto il Suo Habitus divino ed i discepoli non osarono porre quesiti del genere!


28) Maria dice di se stessa "tutte le generazioni mi chiameranno beata!" Si poteva immaginare una predizione più "inverosimile" di questa? Una fanciulla sconosciuta, senza titolo e beni, che osa fiduciosamente proclamare ciò di se stessa! A dimostrazione poi che i testi in esame non sono certamente frutto di fantasia, perché scrivere una predizione del genere, quando se non si fosse avverata, avrebbe penalizzato la credibilità dei Vangeli? Venti secoli sono passati ed ora si può fare un confronto fra predizione e realtà!


29) Nel Vangelo di Luca, parlando di Gerusalemme e riferendosi al Tempio, Gesù dice:... Ecco, la Vostra Casa sta per esserVi lasciata deserta...". Nessuna comunità che si fosse inventata le cose avrebbe mai inserito questa "Profezia" nel Vangelo, perchè nessun uomo avrebbe mai potuto ipotizzare che il Tempio non fosse mai più ricostruito. Nel Suo ricordo esiste oggi solo un Muro, detto "Il Muro del Pianto" (nds: Muro Occidentale del Tempio).


30) Nel Vangelo di Giovanni,Gesù dice a Pietro:"... quando sarai vecchio tenderai le Tue mani e un altro Ti cingerà la veste e Ti porterà dove Tu non vuoi......." La Basilica di San Pietro venne costruita non casualmente sul colle Vaticano, luogo del Suo Martirio. Più recenti ricerche archeologiche, hanno stabilito con esattezza l'ubicazione del Suo Sepolcro. E tutto è a conferma della Profezia.


31) Diventando un Apostolo e mettendo il Suo genio organizzativo al servizio della Chiesa nascente, Paolo non trasse nessun vantaggio. Pertanto la Luce che l'abbagliò e la Voce che udì sulla via di Damasco furono vere! È bene ricordare che prima il Suo nome era Saulo, persecutore cristiano.


32) Per chi pensasse che il mito del Cristo non sia nato in un un ambiente palestinese, ma che vi fosse stato ambientato da fedeli non Ebrei, risponderemo che pensare di convertire il mondo, incarnando il Salvatore in un ebreo sarebbe come tentare di convertire un francese dell'Ottocento ai culti congolesi, tanto era il disprezzo che nel mondo antico circondava tutto quanto fosse giudeo.


33) Archeologia ed esegesi ci dicono che in cinque anni Gesù riscosse la Fede di molti nel contesto di una società Ebraica. È mancato quindi il tempo per creare un mito e se Gesù non fosse stato effettivamente il Figlio di Dio, non sarebbero mai esistite le gigantesche basi su cui a tutt'oggi poggia il Cristianesimo Universale.


34) Quello della Resurrezione è un corpo fisico e non un fantasma! Gesù mangia dopo la Resurrezione con i viandanti di Emmaus, mangia con gli Apostoli, fa mettere a Tommaso la mano nel Suo Costato, apre le menti degli Apostoli e dei viandanti di Emmaus, alle Sacre Scritture, spesso, a loro un po' sibilline.


35) Se Gesù non fosse Risorto, il condizionamento da Lui scaturito nella società, (addirittura noi contiamo gli anni prima e dopo di Cristo) sarebbe un inspiegabile miracolo.


36) I Vangeli tacciono su nove decimi della Vita del Loro Protagonista e ciò si può soltanto spiegare con il loro nascere dall'urgenza, quasi dall'affanno di presentare una notizia : "Annunciamo la Tua Morte Signore, proclamiamo la Tua Resurrezione". Tutto il resto, diventa superfluo.


37) I Vangeli sfuggono ad ogni considerazione di ordine politico. Il Messia è un povero sconfitto eppure lo fanno seppellire con la ricchezza regale testimoniata dai costosissimi aromi di Nicodemo. Durante il Calvario non è testimoniato né un silenzio amaro, né una sola frase minacciosa verso i Romani da parte del popolo. Gesù dice di se stesso: il Mio Regno non è di questo mondo! Ma molte altre considerazioni si potrebbero fare!


38) Se l'Islam, l'Induismo, il Buddismo, il Confucianesimo fossero stati studiati e criticati così come lo sono i Vangeli, non avrebbero retto al vaglio della storia. Ma mai nessuno li ha criticati perché il Vero Antagonista della forza spirituale del male, è il Cristo. Contro di Lui soltanto quindi, si accaniscono l'ateismo ed il male!


39) V'è una legge comune della quale tutti i detrattori del Cristianesimo sono prigionieri: la loro presa di posizione personale prevale sulla Storia e sulla ricerca archeologica. È il loro modo di pensare che conta e non quanto effettivamente accaduto.


40) Con la sua persistenza ed espansione, il messaggio di Gesù, ha accettato e vinto quella "prova della storia" cui dagli inizi lo sfidava Gamaliele, il membro del Sinedrio ebraico, quando parlando degli Apostoli ai suoi colleghi, diceva: "disinteressatevi di questi uomini e metteteli in libertà perchè se questo disegno e quest'opera è degli uomini, si scioglierà da sé, ma se è da Dio non potrete disperderli".


41) Predetto per 4000 anni dai profeti d'Israele, Gesù non è storicamente un isolato, venuto così, di colpo e senza preavviso nella storia. Budda, Confucio, Lao Tse, Maometto, sono storicamente degli isolati.


42) Mentre se da una parte gli Ebrei ancora aspettano il Messia, dall'altra i profeti nei quali loro stessi credono e che per 4000 anni hanno predetto l'Avvento, da 2000 anni tacciono. Vi può essere segno più chiaro di una storia conclusa?


43) Gesù operò nei Vangeli guarigioni nel corpo e nell'anima sconfiggendo sia il male fisico che il male spirituale.


44) Nessun argomento è valido a giustificare il male tranne uno e cioè : Cristo Crocifisso.


45) Se Dio non esiste, se Gesù non è Risorto, tutto è permesso. Ma allora, cosa è la coscienza che ci dice quando facciamo il bene o il male?


46) Dio è il Padre Nostro, così come Gesù Lo chiamò. Padre nel senso individuale di ognuno di noi. Questo fatto è un "Unicum" non solo nella storia dell'ebraismo, ma nella intera storia delle religioni.


47) Dio Lo si trova dentro e non fuori di noi. E quando Lo avremo trovato nella percezione dell'Infinito Amore, Giustizia e Misericordia, ci renderemo conto che la realtà di Dio nella Storia poteva essere solo la Sua Manifestazione in Gesù di Nazareth, esattamente così,come ci dicono i Vangeli. Alla Figura storica di Gesù di Nazareth va il nostro riverente timore, il nostro rispetto, il nostro amore.


48) È con il cuore che si afferma ed è con il cuore che si nega e quindi si afferma o si nega per ciò che si è. Saremo noi gli artefici del nostro eterno destino con Dio o senza Dio. Poteva mai esservi una libertà più grande di questa?


49) La Sacra Bibbia è la Parola di Dio. Il Creato e le leggi scientifiche che Lo governano, sono la Sua Scrittura.


50) L'incredibile capacità di permanenza dell'idea di Dio nella coscienza umana, ci fa intravedere che questa idea sia in noi innata, faccia parte del corredo genetico "programmato" da Chi, anche così, volle lasciare un'altra delle Sue firme discrete. Una fede proposta e non imposta, la Fede che si sente verso un Padre e non un padrone.


51) Concludiamo dicendo che così come il male colpì sulla croce lo stesso Figlio di Dio, a livello fisico può colpire ognuno di noi, ma così come Gesù è Risorto anche noi risorgeremo con Lui. È questa la grande speranza Cristiana che rende quella del male "Una Vittoria di Pirro".


52) Come hanno fatto gli ebrei a divinizzare un uomo come Cristo, loro che detestavano ogni idolatria umana? Si possono prendere tutti gli scienziati atei del mondo, ma non si può spiegare mai come nella storia solo a 1 un uomo su 100 miliardi comparsi sulla faccia della Terra sia capitato quello che è capitato a Cristo, per cui migliaia di uomini si fecero martirizzare, proclamandone la resurrezione.


52) Molti dicono che la resurrezione di Cristo è paragonabile ai miti di Zoroastro ma questi meritano 0 in storia, poichè non sanno neppure distinguere la mitologia dalla storia vera. Va solo osservato che su Cristo esistono ben 30783 citazioni di scrittori del II e III secolo, quindi in tempi molto vicini alla sua esistenza, mentre per Virgilio, Orazio, Platone, Sofocle, Omero, ecc. (della cui esistenza nessuno dubita!) passano a volte da 500 a 1500 anni dalla loro epoca ai primi manoscritti che ne parlano. E va notato che nessuno, nemmeno i più acerrimi avversari dei secoli immediatamente successivi, dubitarono mai della storicità di Cristo.


Mi piace qui ricordare una definizione su Gesù che lessi in un libro e che mi colpì.
Essa diceva: "Gesù, la morte della morte".


BIBLIOGRAFIA

(1): Juliàn Carròn, 27 ago 1995 - Rimini - "Vangelo e Storicità" BUR 1995 - Un caso di ragione applicata: la storicità dei Vangeli - Juliàn Carròn, Sabato 27 ago 1995 - Rimini
(2): note di Sandro Di Remigio
(3): Vangelo e Storicità - di Stefano Alberto - BUR 1995
(4): dal sito di Lorenzo Crescini